Conferenza in occasione della mostra «Sulle sponde del Tigri. Le Collezioni del MAO da Seleucia e Coche»

giovedì 5 Dicembre

Giovedì 5 dicembre 2019 alle ore 18, in occasione della mostra “Sulle sponde del Tigri. Suggestioni dalle collezioni archeologiche del MAO da Seleucia e Coche”, il MAO Museo d’Arte Orientale (via San Domenico 11, Torino) ospita una conferenza che rappresenta un’occasione di approfondimento e riflessione sugli scavi delle due città della Mesopotamia centrale, sul ruolo del Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino e sull’utilizzo delle nuove tecnologie in ambito archeologico e divulgativo.

Ingresso libero fino a esaurimento posti

Al dibattito interverranno cinque studiosi che prenderanno in esame diverse tematiche:

  • Enrico Foietta – Assegnista di Ricerca presso il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino, Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino per il Medio Oriente e l’Asia.

“Collezioni (in)visibili. Un progetto per Torino”

Il progetto Collezioni (in)visibili, nato grazie alla sinergia di vari enti torinesi (MAO Museo di Arte Orientale, Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino per il Medio Oriente e l’Asia, Università di Torino, Politecnico di Torino) e finanziato dalla Fondazione CRT, ha un duplice ambizioso obiettivo, da un lato la conclusione della schedatura iniziata vent’anni fa di 1566 importanti reperti della vita quotidiana provenienti dagli antichi insediamenti di Seleucia e Coche/Veh Ardashir – città della Mesopotamia centrale di epoca ellenistica, partica e sasanide – e dall’altro la fruizione tramite database, piattaforme online e mostre di questa collezione unica conservata a Torino.

  • Jacopo Bruno – Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino per il Medio Oriente e l’Asia.

“Imperi e Capitali. Seleucia e Coche tra Mediterraneo e Cina”

La storia di due grandi capitali, Seleucia e Coche/Veh Ardashir, si intreccia con quella degli Imperi che le hanno fondate, controllate o conquistate nel corso dei secoli. All’interno dell’area archeologica di Al-Madain – “le città” – si susseguirono gli sforzi di Seleucidi, Parti e Sasanidi orientati da un lato verso l’occidente mediterraneo e dall’altro verso l’oriente asiatico.

  • Ilaria Bucci – Dottoranda presso il Birkbeck College (University of London), Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino per il Medio Oriente e l’Asia.

“La riscoperta di un mondo globale. Le ricerche torinesi nell’area di al-Mada’in”

In seguito agli accordi tra l’Iraq (State Organization of Antiquities and Heritage) e il Centro Scavi di Torino, alla fine degli anni ‘60 del secolo scorso fu trasferita a Torino un’ingente quantità di materiali archeologici portati alla luce nel corso delle campagne d’indagine condotte nei siti di Seleucia e Coche/Veh Ardashir. L’intervento si concentrerà sulla storia delle ricerche archeologiche, con l’intento di fornire un inquadramento del ricchissimo patrimonio delle collezioni torinesi, e sulle vicende che, dal momento della loro scoperta, hanno condotto questi manufatti nell’agosto del 2016 al MAO Museo d’Arte Orientale.

  • Alessandra Cellerino – Docente a contratto di Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente antico presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne dell’Università di Torino, borsista di ricerca presso il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino, Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino per il Medio Oriente e l’Asia.

“La cultura materiale di Seleucia e Coche”

I materiali dagli scavi archeologici di Seleucia e Coche/Veh Ardashir trasferiti a Torino negli anni ’60 del secolo scorso annoverano diverse tipologie di oggetti. Spiccano per abbondanza ceramiche e terrecotte figurate, ma vi sono anche numerosi oggetti in metallo, in osso e in pietra, vasellame in vetro, monete ed elementi architettonici che offrono un quadro vivace della vita quotidiana dei due grandi siti. La provenienza di questi reperti da un contesto archeologico certo e ben documentato e la straordinaria varietà e quantità dei manufatti rendono questa collezione un unicum all’interno del panorama museale europeo e un punto di riferimento imprescindibile per lo studio della cultura materiale e per la ricostruzione delle vicende storiche dei periodi seleucide, partico e sasanide.

  • Alessandro Fiori – Docente a contratto presso il Dipartimento di Automatica e Informatica del Politecnico di Torino

“Dall’argilla al digitale. L’apporto dell’informatica alla divulgazione archeologica”

Le nuove tecnologie e le “collezioni (in)visibili” sono due mondi lontani? Grazie ai protagonisti invisibili, i database, scopriremo come queste due realtà possono incontrarsi con l’obiettivo di una divulgazione della cultura sempre più alla portata di tutti.

05/12/2019 18:00
05/12/2019 20:00
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