Verso il XXVI Congresso Eucaristico di Genova

2016

Il ‘motto’ programmatico del Congresso eucaristico di Genova: L’EUCARISTIA SORGENTE DELLA MISSIONE: Nella tua misericordia a tutti sei venuto incontro”, è tratto dalla Preghiera eucaristica IV. La ragione di questa scelta non è semplicemente quella di collocarci in modo più adeguato all’interno dell’anno giubilare, né di farci soltanto riscoprire la bellezza e la ricchezza di questa preghiera eucaristica, ma soprattutto farci partecipare alla liturgia “con intelligenza spirituale e adesione del cuore”. La nostra vita liturgica ha bisogno di un nuovo e migliore orientamento, onde evitare che la celebrazione si riduca a ‘cerimonia’, senza cogliere nei gesti liturgici la trasparenza del Mistero. Il fascino della liturgia non coincide con l’attrazione di uno spettacolo, ma in una celebrazione che dilata il cuore all’incontro con Cristo e mette in contatto con Dio. Un’Eucaristia che non fa la differenza nella vita e non porta ad una trasformazione interiore non serve a nulla. L’intento del Congresso è quello di farci evitare un “cristianesimo senza Gesù”, svuotato della sua natura di fatto vivo, di incontro personale col Risorto.
Questa la ragione che spinge gli Uffici diocesani a promuovere l’iniziativa in preparazione alla celebrazione del Congresso di Genova. Non tutti i fedeli potranno partecipare alle celebrazioni, ai momenti di catechesi, alle giornate di adorazione che si svolgeranno nella città di Genova. Per cui, avendo in città la grazia di un Santuario dell’adorazione, animato dai Padri Sacramentini, si è pensato di organizzare delle ‘Giornate eucaristiche’ che ripropongano ai fedeli gli stessi eventi.
L’impostazione di queste Giornate eucaristiche vorrebbe raggiungere ogni stato di vita, ogni spiritualità della comunità cristiana. Si è tenuto conto di vivere pienamente il mistero dell’Eucaristia in tutte le sue dimensioni di ‘evangelizzazione’ (ecco i momenti di catechesi), di ‘celebrazioni’ (Messe con letture bibliche appropriate sul tema della Misericordia), di ‘preghiera contemplativa’ (ecco l’esposizione solenne del SS. Sacramento lungo tutta la giornata, fino alle ore 24.00), e di una ‘Eucaristia nella vita’, con promozione di opere di carità verso gli ultimi.
La proposta è offerta a tutti i fedeli, che potranno partecipare a seconda della loro disponibilità, del loro tempo libero. Ci saranno momenti particolari per i Sacerdoti diocesani e religiosi, per i Diaconi, i delegati al Congresso, i Ministri straordinari della Comunione, per le Suore e Religiose laiche, per i giovani, le Associazioni e Movimenti ecclesiali. In ogni momento di preghiera, anche se vengono indicate alcune categorie, è possibile la partecipazione di tutti.
In questa esperienza diocesana sarà interessante l’approfondimento del rapporto tra celebrazione del sacramento e cammino della vita alla luce dell’esperienza esodale, come è stato per il popolo eletto. Infatti, attraverso il rito dell’Alleanza, Israele è stato chiamato a riconoscere che il viaggio nel deserto non è stato solo uno spostamento geografico verso una nuova terra, ma un’esperienza condotta da Dio. La terra promessa era uno spazio di vita in cui riconoscere i doni del Signore e vivere nell’obbedienza ai suoi voleri. “Questo nesso tra il dono di Dio, la risposta di fede e la celebrazione è presente anche, e in modo ancora più alto e profondo, nell’Eucaristia. La vera terra promessa a cui siamo chiamati è l’intima comunione con Dio a cui Cristo ci guida sostenendoci con il Pane della vita e la sua Parola di luce”.
Altro spunto nodale nella preparazione sarà il richiamo a vivere le cose quotidiane con spirito missionario. L’incontro eucaristico con la santità misericordiosa del Padre deve spingere le nostre comunità a realizzare una trasformazione missionaria. “L’Eucaristia costituisce a questo riguardo non solo un punto di riferimento determinante ma la vera sorgente… La testimonianza della Chiesa nasce dall’Eucaristia proprio perché la sua missione non è ‘altra’ da quella di Gesù”. È doveroso che la nostra Chiesa trovi continuamente il suo centro e il suo vero stile di vita dal mistero eucaristico. Solo così essa darà il proprio contributo decisivo alla vita buona di tutti per costruire in Gesù il “nuovo umanesimo”. Allora la bella notizia del Vangelo sarà fuoco ardente nel cuore, non la si potrà tenere per sé, ma si sentirà l’urgenza di comunicarla, di condividerla con i fratelli. E tutto questo nella dimensione comunitaria della missione.
Giovedì 15 settembre, inizio del Congresso a Genova, l’Arcivescovo di Torino presiederà la Celebrazione eucaristica di apertura alle ore 21.00.

Padre Giuseppe Eugenio Astori, Delegato diocesano per il Congresso Eucaristico di Genova

In allegato: calendario degli appuntamenti in Diocesi in preparazione al Congresso Eucaristico di Genova

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