Boschi, frutteti e gelateria: ecco il sogno dell’Eremo

Un altro sogno che si sta trasformando in realtà, un altro luogo che «riemerge» dal passato per diventare speranza nel futuro per giovani, disabili, famiglie. È l’Eremo di Pecetto che da 10 anni ormai sta per diventare luogo di accoglienza, fraternità, integrazione secondo lo stile del Sermig che unendo preghiera, lavoro, Provvidenza e fraternità con chi fa più fatica scommette sui giovani e li rende protagonisti di un nuovo sogno. «Ormai manca poco – spiega Rosanna Tabasso del Sermig – e già per Pasqua vorremmo abitare l’Eremo con tre membri della fraternità e una famiglia e poi proseguire gradualmente con il progetto, passo dopo passo come è avvenuto in questi anni». La proprietà denominata «Torre dell’Eremo» nel dicembre 2004 era stata donata dalla Provincia Ligure e Piemontese dei Padri Somaschi al Sermig, perché la utilizzasse secondo gli scopi statutari della Fondazione e dell’Associazione Sermig, in particolare per quel che riguarda il servizio alle persone in difficoltà

«Noi avevamo un sogno – prosegue Rosanna – quello di realizzare qualcosa che portasse i giovani a contatto con la natura, che nella semplicità del contesto della campagna aiutasse a recuperare un contatto con Dio, che favorisse, anche per chi vive la disabilità, la possibilità di creare, lavorare produrre… Così attraverso un missionario somasco incontrato in Romania siamo venuti a conoscenza dell’Eremo e nel 2004 i Padri Somaschi ci hanno fatto la donazione della Torre dell’Eremo di Pecetto, così questo desiderio ha iniziato a concretizzarsi». Ed ecco che migliaia di giovani si sono messi al lavoro e si è avviata quella rete di Provvidenza e solidarietà che ha dato vita ad un grande cantiere. Complessivamente infatti la donazione ha interessato 34.700 mq di terreno agricolo e boschivo, un fabbricato di 3.340 mq in parte vincolato dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici, di cui fa parte la Torre che si affaccia sul colle dell’Eremo. L’intervento ha previsto il restauro e il recupero della Torre (mq 1800) e del fabbricato adiacente, soggetto a vincolo storico, per un totale di 5.140 mq. «Si è recuperato il complesso per poter dare ospitalità e trasferire all’Eremo un piccolo nucleo della fraternità e si sta lavorando per recuperare il terreno, dai giardini agli spazi coltivabili, al bosco.

Tanti i professionisti che ci hanno offerto il loro lavoro, poi il Comune di Pecetto ci ha sostenuti consentendo alcuni sgravi economici in cambio di altre opere, poi privati della zona e non solo, parrocchiani di Pecetto e gente da ogni parte che è venuta a conoscenza del sogno e ha voluto aiutarci hanno reso possibile la realizzazione dell’opera ». All’Eremo risiederà dunque forse già prima di Pasqua, compatibilmente con l’arrivo di tutti i permessi un piccolo nucleo della Fraternità e una famiglia, poi sono stati predisposti 25 posti letto per chi vorrà condividere con la Fraternità del Sermig un tempo di preghiera, di fraternità, di ritiro dalla frenesia del quotidiano. «Con i giovani disabili invece – precisa – le attività saranno molteplici ma tutte diurne e all’insegna dell’integrazione.

Ci sarà il lavoro negli orti, nei boschi ma anche un’attività produttiva che vorremmo aprire al pubblico, come una gelateria. Si farà il pane e si lavoreranno i frutti che la terra ci offrirà…». Un anno fa sono già stati piantati 120 alberi da frutto e proseguono (in media 2 volte alla settimana gruppi di giovani sono impegnati all’Eremo) gli interventi di sistemazione del bosco e via via si passerà alla parte agricola. Chi volesse contribuire al progetto: c/c bancario intestato Fondazione Sermig IT13T030690 9217100 000117731 – Causale: «Torre dell’Eremo»

Federica BELLO

Testo tratto da «La Voce del Popolo» del 1° febbraio 2015

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