«Cla», la nuova università

C’è chi è sicuro che Vanchiglietta e dintorni si trasformeranno presto nel nuovo centro di Torino. Un’area in evoluzione e in alcuni casi anche in armonia con la vecchia architettura urbana che ha già visto sorgere in questi anni alcuni poli importanti. Uno su tutti è il nuovo campus universitario nella cosiddetta zona ex Italgas. Gli studenti di Scienze politiche e Giurisprudenza hanno ripopolato la zona. Lo chiamano «Cle», che sta per Campus Luigi Einaudi: un unico edificio che ne riunisce sette più piccoli. Al suo interno c’è una biblioteca, che ne riunisce cinque, con i suoi oltre 26 chilometri di scaffali per un totale di circa 620 mila volumi su una superficie di quasi 10 mila mq, in Piemonte è seconda solo alla Biblioteca nazionale di Torino.
 
Dietro al polo c’è la residenza universitaria da 280 camere e 330 posti letto. Spostandosi verso nord un’altra ex area sfruttata dall’Università degli Studi di Torino è l’ex Manifattura Tabacchi di corso Regio Parco. D’estate viene utilizzata per immatricolare gli studenti, nel resto dell’anno si anima con mostre e iniziative sportive e culturali. Qui lo scorso 19 settembre l’Arcivescovo ha incontrato i giovani studenti durante le immatricolazioni, un modo per essere loro vicino e percepire dal vivo le sensazioni dei giovani coautori del cambiamento insieme alla loro città. In questo processo è importante il ruolo della Pastorale universitaria coordinata da don Luca Peyron che è presente su Internet e nelle Facoltà dove incontra non solo gli studenti torinesi e piemontesi ma organizza iniziative rivolte anche a quelli fuori sede. Per saperne di più: www.universitari.to.it oppure sui social network alla pagina Facebook «Universitari A Torino».
 
Emanuele FRANZOSO
Testo tratto da «La Voce del Popolo» del 17 novembre 2013
 
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