Con i disabili l’impegno di “Vivere”

I volti, i ragazzi e gli adulti. Tante belle persone animano l’esperienza dell’Associazione Vivere. Ci accoglie Renata De Felip una delle fondatrici di questa vera e propria comunità. Negli anni Settanta, densi, a volte bui, certamente complicati ma anche pieni di speranza, nell’ambito dell’esperienza dei decreti delegati nelle scuole. Il tema della disabilità, dell’handicap aveva rotto il muro del silenzio e della vergogna, acquisendo una dimensione pubblica e una rilevanza sociale. «Per dieci anni – afferma la signora De Felip – abbiamo lavorato nella scuola per capire come realizzare il sogno di dare ai nostri ragazzi una dignità e una formazione uguale a quella dei loro coetanei». Dopo dieci lunghi e intensi anni di lavoro è nata l’idea di realizzare una associazione. Così è nata «Vivere» nel 1987 come gruppo spontaneo per volontà di alcuni genitori e volontari, per promuovere e sostenere nel territorio dei 25 Comuni del Chierese l’integrazione dei disabili e delle loro famiglie.

«Siamo diventati una associazione a tutti gli effetti, all’inizio degli anni Novanta». Infatti, ricorda la signora Renata, dal 1993 l’associazione è iscritta all’Albo delle Associazioni di Volontariato della Regione Piemonte e attualmente conta più di 300 associati di cui un centinaio attivi a vari livelli. Vivere non ha scopi di lucro. Tutta la sua attività è finalizzata a promuovere iniziative socio-assistenziali e culturali a favore dell’integrazione dei disabili nel territorio chierese, nonché a sensibilizzare su questi temi sia la gente comune sia le istituzioni pubbliche e private. Vivere dà risposte pratiche ai bisogni espressi dalle famiglie attivandosi in autonomia o in collaborazione con il gruppo giovanile GAH o gli Enti Pubblici (Comuni, Scuola, Provincia, Consorzio Servizi Socio Assistenziali) e privati (altre Associazioni, Fondazioni…). Opera con fondi provenienti da autofinanziamento, elargizioni private e contribuzioni pubbliche su specifici progetti d’intervento.

Gli anni duemila hanno visto l’associazione «Vivere» estendere i propri servizi. Le tre sedi operative di Chieri, Pino Torinese e Santena hanno notevolmente ampliato le attività concentrate sull’organizzazione del tempo libero. Nel 2004 nasce il progetto Vivere Sport con l’obiettivo di promuovere, attraverso la pratica sportiva amatoriale o agonistica, maggiore autonomia, autodisciplina, attività di squadra e benessere fisico e sano divertimento. L’attività sportiva è riservata ai disabili mentali adulti. Vivere Sport è tesserata presso l’organizzazione Internazionale Special Olympics Italia per il basket e le bocce, discipline praticate a livello agonistico. Nuoto e ginnastica sono attivate in forma amatoriale. È previsto un ampliamento verso altre discipline sportive. Nel 2004 prende corpo il Servizio Soggiorni Estivi, effettuato in collaborazione con i Servizi Socio Assistenziali territoriali. Nel 2007 Vivere inaugura a Pino Torinese la struttura di «CasAmica», un progetto intrapreso in collaborazione con la Fondazione Frimàride Onlus di Pino Torinese per brevi periodi di accoglienza anche notturna (Servizio di Tregua) e attività collaterali.

Tante le attività: dalle mani abili, al teatro, che, grazie al sostegno di una scenografa e un regista, riesce a mandare in scena una rappresentazione, molto apprezzata e accolta con entusiasmo. Dentro a oltre 25 anni di vita c’è l’anima di un gruppo di uomini e donne, volontari e benefattori che hanno seguito passo dopo passo, tutta la vita dei propri figli e dei giovani e adulti più sfortunati. Ora il passaggio è quello di dare futuro e solidità ad una realtà che dovrà continuare anche quando i fondatori non ci saranno più, mentre resterà il loro seme, la loro testimonianza e segno di amore per la vita e la forza di dare un senso di famiglia e comunità a tutti.

L. ROL.

Testo tratto da «La Voce del Popolo» del 1° febbraio 2015

 

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