Cure agli immigrati a Santa Filomena

Anche gli stranieri necessitano di cure mediche, di sostegno nella malattia: come aiutarli? E l’interrogativo che vent’anni fa ha suscitato la nascita, nella parrocchia del Redentore, dell’associazione Camminare Insieme. Era il 1993 quando la comunità decise di accogliere la lettera pastorale «Olio e vino» del cardinal Saldarini, nella quale l’allora Arcivescovo esortava ad iniziative di solidarietà strutturate che andassero oltre la semplice elemosina, capaci di incidere con efficacia nelle situazioni di reale bisogno, attente «ad una qualità degli interventi» soprattutto a favore degli extracomunitari. La Camminare Insieme nacque così, con l’obiettivo di offrire assistenza medica qualificata e gratuita agli immigrati che non possono usufruire del Servizio Sanitario.
 
«Camminare insieme» oggi ha la propria sede presso l’Opera Barolo (via Cottolengo 24/A). «Avevamo la necessità – spiega il presidente Corrado Ferro – di trovare locali nel cuore del problema, che allora (e ancora oggi) era il quartiere di Porta Palazzo: la provvidenza ci ha offerto i locali dell’‘ospedaletto Santa Filomena’, che la marchesa Giulia di Barolo aveva destinato ai poveri». Dopo adeguati lavori di ristrutturazione, curati in gran parte dai volontari della parrocchia, da allora è disponibile un poliambulatorio: 120 volontari e 7 dipendenti a tempo pieno gestiscono 4 ambulatori offrendo un servizio 24 ore su 24. «Medici, infermieri e personale – sottolinea Ferro – mettono a disposizione, valorizzandola nel servizio, la propria professionalità. Accoglienza, fraternità e dignità ai primi posti. Lo stesso Arcivescovo mons. Nosiglia lo ha riscontrato incontrando i volontari e gli ospiti dell’ambulatorio lo scorso 19 novembre nel corso di una visita all’Opera Barolo».
 
Ma l’attenzione della comunità del Redentori nei confronti degli stranieri non si è esaurita con la «Camminare insieme», negli stessi anni i parrocchiani hanno dato vita a «Un progetto al femminile», associazione che si occupa di favorire la promozione umana e l’integrazione sociale di donne straniere, a volte vittime della «tratta» e italiane con gravi problemi familiari, preparandole a svolgere attività di collaborazione domestica e di assistenza agli anziani in famiglia.
 
Si tratta di un’associazione «nata da donne per le donne – racconta la presidente Bernardina Ottenino – Le volontarie offrono sostegno a donne straniere in situazione di grave marginalità. Vengono organizzati corsi di italiano, addestramento ai lavori domestici e assistenza agli anziani della durata di tre mesi l’uno in cui le iscritte vengono seguite passo passo in modo da acquisire competenze per poter trovare un lavoro». Ma non c’è solo questo: anche dialogo, condivisione dei problemi, sostegno in un gruppo dove ci si aiuta e si cresce insieme. «Lo spirito di queste associazioni – dice don Giovanni Bernardi, parroco del Redentore – è mettere alla prova la comunità coinvolgendola nel campo della testimonianza concreta del Vangelo». Entrambe le associazioni ricevono la maggior parte dei fondi dall’Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo. «Sono i benefattori delle comunità che ci conoscono e le offerte a volte anche degli stessi volontari – concordano i presidenti Ferro e Ottenino – che offrono un sostegno indispensabile».
 
Chiunque voglia aggiungersi ai volontari può contattare le rispettive associazioni e in particolare «Camminare insieme» segnala l’urgente necessità di volontari medici oculisti e dentisti. «Camminare insieme», tel. 011.4365980; «Un progetto al femminile», tel. 011.3095026, cell. 335.5306910.
Stefano DI LULLO
Testo tratto da «La Voce del Popolo» del 29 gennaio 2012
 
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