Emergenza abitativa: serve un’attenzione continua

Non è consentito abbassare la guardia sull’emergenza casa. Disoccupazione, recessione, contrazione dei consumi e, in estremo, morosità negli affitti con conseguente perdita dell’abitazione, sono realtà sempre più diffuse a livello nazionale e Piossasco non fa eccezione.
 
L’appello lanciato dal sindaco, per attivare una rete di solidarietà e aiuto, ha dato frutti, primo fra tutti una straordinaria raccolta fondi per il centro d’ascolto, punto di riferimento per molte situazioni di disagio. Se pur importante, però, il contributo economico è solo una parte della solidarietà che si è messa in moto e non è mancato l’impegno in prima persone: un’associazione sportiva ha offerto fondi; alcuni proprietari di casa si sono offerti per locare; una cittadina «esodata» ha aperto la porta di casa a una forma di coabitazione, in cambio di un contributo alle spese, che la perdita dello stipendio senza i requisiti per la pensione rende difficile sostenere.
 
Tuttavia c’è ancora molto spazio per fare. Sul territorio risulta un buon numero di abitazioni sfitte e il canone di affitto è generalmente medio alto. È un imperativo individuare strategie per affrontare le situazioni critiche e intraprendere azioni virtuose, che possano produrre un cambiamento, coinvolgendo tutti gli attori possibili in un’ottica di «sussidiarietà orizzontale».
 
Oggi l’emergenza abitativa a Piossasco riguarda circa 15 nuclei, in graduatoria per l’assegnazione della casa popolare, ovvero l’edilizia residenziale pubblica, con una disponibilità di 2 o 3 alloggi Erp all’anno, sui circa 150 gestiti dall’Agenzia Territoriale per la Casa in città.È evidente che servono altre forme di sostegno: dalla revisione del progetto Locare, con un incremento delle garanzie per i proprietari, che rendano più appetibile l’adesione all’affitto «tutelato» dal Comune; all’attivazione della formula «Albergo sociale», con la ristrutturazione e l’adeguamento di immobili pubblici sottoutilizzati, da convertire in abitazioni per temporanee collocazioni.
 
Ma altrettanto importante è guardare avanti, alla prevenzione dell’emergenza, nella direzione dell’housing sociale e dei soggetti che, oggi, faticano a trovare la formula su misura sul mercato privato, dalle giovani coppie ai single in cerca di autonomia o, al contrario, le famiglie numerose e monoreddito.
 
Resta valido l’appello rivolto ad associazioni e cittadini, che abbiano proposte, suggerimenti e idee utili a contrastare il problema; ai proprietari di alloggi liberi, invitati a considerare l’affitto tramite Locare (per informazioni rivolgersi all’Ufficio Casa tel.011.9027246, lunedì e giovedì 8.45 -12.45; mercoledì 14 -17.15); a chi ha un appartamento sovradimensionato, perché sperimenti forme di coabitazione solidale; a tutti i contribuenti, perché destinino il 5 per mille nella dichiarazione dei redditi al Comune di Piossasco o alle associazioni locali, per un fondo riservato all’emergenza abitativa; a chiunque sia in grado di attivare canali di raccolta e sostegno nei confronti di situazioni di disagio, per evitare la perdita della casa.
 
Testo tratto da «La Voce del Popolo» del 2 marzo 2014
 
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