Iraq: il 21 novembre Torino prega per i cristiani perseguitati

Sull’onda degli attentati che nelle ultime settimane hanno colpito la comunità irachena cristiana, e su quella degli appelli rivolti al mondo dalla gerarchia ecclesiastica del Paese, il 10 novembre 2010, il cardinale Angelo Bagnasco, ha invitato tutte le diocesi italiane a dedicare le preghiere di domenica 21 novembre «ai cristiani perseguitati in Iraq ed ai loro persecutori».

 
 
La strage nella chiesa siro cattolica di Nostra Signora della Salvezza, che ha causato la morte di 44 dei fedeli riuniti per la Santa Messa e il ferimento di un centinaio di altri il 31 ottobre scorso, ma soprattutto la “caccia” al cristiano che nei giorni scorsi ha colpito le singole case in diversi quartieri della capitale irachena anche con l’utilizzo di colpi di mortaio, ha nuovamente generato il panico che inevitabilmente spingerà molte famiglie alla fuga.
 
La proposta del card. Bagnasco è particolarmente sentita a Torino, la cui Arcidiocesi ormai dal 2000 si è spesa, più delle altre e in modo continuativo per sostenere la comunità irachena cristiana. L’Ufficio missionario diocesano, guidato da Don Bartolo Perlo, e soprattutto l’Ufficio pastorale migranti, guidato da Don Fredo Olivero, hanno seguito questa comunità attraverso progetti di sostegno mirati non solo a dare un aiuto materiale ma anche, e forse soprattutto, a far sì che non si sentisse abbandonata e dimenticata.
 
Per l’impegno speso dall’Arcidiocesi di Torino in tutti questi anni e per quello futuro, e a dimostrazione del suo sincero interesse verso la comunità irachena di fede cristiana, la giornata del 21 novembre sarà una data importante in cui invitare i fedeli a riflettere sulle sorti di chi, in un ambiente ostile, sta difendendo non solo la propria ma anche la nostra fede e sulla possibilità di accorrere in suo aiuto.
 
Il fatto poi che essa coincida con quella dell’insediamento del nuovo Arcivescovo della città, mons. Cesare Nosiglia, fa leggere nella concomitanza non voluta un segno positivo di invito alla continuità del sostegno che non si esaurirà con quello che sempre ha avuto nel cardinale Severino Poletto un suo attento patrocinatore.
 
 
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