Omelia di inizio anno in Cattedrale

Appello per la tutela della maternità e della libertà religiosa

Nell’omelia di inizio anno, giorno della festa della divina maternità di Maria Santissima, mons. Cesare Nosiglia ha ricordato che nella «madre di Cristo e dell’umanità nuova la Chiesa ha contemplato se stessa, chiamata a custodire nei secoli l’annuncio del Natale e a testimoniarlo con la sua vita di popolo redento». Inoltre «in Maria possiamo anche scorgere la missione propria di ogni donna, vergine, sposa e madre, che nella famiglia e nella comunità religiosa e civile ha il compito di custodire i grandi valori dell’umanità intera».

 
Nella sua riflessione sulla vocazione specifica della donna in famiglia, pronunciata a mezzanotte in Cattedrale, l’Arcivescovo ha anche denunciato «le discriminazioni e le violenze di cui sono ancora oggi vittima tante donne italiane e straniere nella nostra società»: dalla piaga dello sfruttamento sessuale alla scarsa tutela della maternità. La dottrina sociale, ha aggiunto mons. Nosiglia, «parla di salario familiare, ma purtroppo una efficace politica familiare, che vada incontro alle sue reali necessità sia per i minori sia per gli anziani, non è ancora stata attuata, anche se a parole la famiglia è esaltata da tutti come cellula fondamentale e prioritaria della società».
 
Infine una menzione speciale alla Giornata mondiale della pace, che si celebra ogni anno il 1° gennaio, e ai tanti cristiani perseguitati nel mondo: «La mancanza di libertà religiosa rende impossibile l’affermazione della pace autentica e duratura di tutta la famiglia umana».
 
In allegato il testo integrale dell’omelia.
 
 
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