Scuola cattolica paritaria: le regioni del Nord a confronto

Con mons. Nosiglia a Torino varata una serie di proposte e iniziative concrete

Tutte le componenti della scuola cattolica paritaria del Nord Italia si sono incontrate il 2 settembre a Torino per un confronto sulla situazione attuale, un’analisi delle prospettive prossime e per progettare alcune iniziative concrete da avviare nei prossimi mesi. La scuola cattolica paritaria è presente in modo capillare nelle regioni del Nord, sia nei piccoli centri (nidi, materne, elementari) sia nelle città (medie e superiori, formazione professionale).
L’incontro
La riunione è stata presieduta da mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e vicepresidente della Cei per l’Italia del Nord (in allegato il testo del suo intervento). L’incontro era stato preparato da riunioni precedenti e indetto d’intesa con i presidenti delle Conferenze episcopali di Triveneto, Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna. Erano presenti le delegazioni delle presidenze delle organizzazioni, federazioni ed istituzioni delle scuole cattoliche; i responsabili della Pastorale della scuola delle medesime regioni ecclesiastiche.
 
L’Arcivescovo di Vercelli, mons. Enrico Masseroni delegato per la scuola della Conferenza episcopale piemontese, e mons. Cesare Nosiglia hanno introdotto i lavori sottolineando come il ruolo fondamentale, sociale e pedagogico delle scuole cattoliche a pieno titolo pubbliche, perché inserite nel sistema educativo di istruzione e di formazione, debba affrontare oggi gravissime difficoltà a causa dei continui ritardi e decurtazioni dei contributi, con il rischio sempre più prossimo, drammatico e reale della loro sopravvivenza.
 
Nel motivare questa preoccupazione che è stata ampiamente documentata dai presenti, mons. Nosiglia ha sottolineato il ruolo decisivo delle comunità cristiane all’impegno di consolidare e portare a pienezza il processo di riforma avviato sulla base dei fondamentali principi legislativi dell’autonomia, federalismo e parità, attraverso una sempre più convinta ed efficace cultura della scuola paritaria. Ha affermato tra l’altro: «La parità scolastica è strettamente congiunta all’attuazione dell’autonomia e del federalismo e non va dunque considerata una scelta a parte ma inserita, a pieno titolo, come necessario valore aggiunto per l’intera scuola italiana, da valorizzare e promuovere in tutte le sue dimensioni: istituzionale, pedagogica, culturale, finanziaria e gestionale. Se la parità viene, infatti, riconosciuta dalla legge come un servizio pubblico dentro il sistema scolastico nazionale, è necessario che la sua attuazione risponda alle finalità proprie della scuola in quanto tale e sia adeguatamente sostenuta anche sul piano finanziario oltre che pedagogico e culturale. Non un “optional”, un di più, un privilegio per pochi, ma un’offerta formativa rivolta a tutti quelli che intendono usufruirne, con gli stessi doveri e diritti di ogni altra scuola. La scuola paritaria, pertanto, non si pone “contro” o “in alternativa” alla scuola statale, perché garantisce il diritto all’istruzione e alla formazione di ciascuno e di tutti.
Abbiamo bisogno, in questo cammino, di politica ma anche di “cultura”: a fianco delle risorse che tocca al Governo e alle istituzioni garantire, occorre superare quella “cultura” di pregiudizi ideologici e stereotipi che intende rinchiudere l’immagine della scuola cattolica paritaria nell’ambito confessionale e nel recinto delle “scelte per ricchi”. Immagini, invece, che nulla hanno a che vedere con il valore educativo e culturale espresso dalla scuola paritaria e dalla necessaria libertà delle famiglie di poterne usufruire, secondo scelte che non le penalizzino rispetto alle famiglie che scelgono per i figli la scuola statale».
 
Le proposte
Dall’incontro sono emerse alcune proposte concrete che, raccolte da mons. Nosiglia, saranno trasmesse ai Vescovi delle rispettive Regioni ecclesiastiche e alla Presidenza della Cei per diventare una base comune condivisa di azione per tutti i soggetti protagonisti nel mondo della scuola in questo decennio particolarmente dedicato all’impegno di «Educare alla vita buona del Vangelo».
 
– Una «Lettera» dei Vescovi alle comunità cristiane e all’opinione pubblica sull’importanza decisiva della scuola italiana, come bene comune a sostegno delle famiglie per l’educazione dei figli e del ruolo insostituibile dei cattolici. La scuola, quella statale e quella paritaria congiunte dallo stesso fine e servizio pubblico come comunità educative, svolgono infatti il loro insostituibile ruolo educativo nel nostro Paese.
 
– La promozione di una «Giornata della scuola della comunità» da tenersi ogni anno in ogni Regione, finalizzata a coinvolgere il numero maggiore di soggetti (istituzioni ed organismi sociali, scolastici ed ecclesiali) protagonisti presenti nel territorio, affinché in dialogo di corresponsabilità educativa promuovano la cultura della scuola, riscoprano la fecondità dei principi della sussidiarietà, sostengano il principio della libertà di scelta educativa della famiglia ed il ricco patrimonio insito nelle scuole cattoliche pubbliche paritarie e il loro contributo positivo per l’educazione e formazione integrale della persona di ogni alunno.
 
– La costituzione – per volontà esplicita dei Vescovi – in ogni Regione, ove non esistesse ancora, di un organismo (Commissione, Comitato…) di comunione ecclesiale della scuola cattolica, competente, rappresentativo, autorevole e incaricato sia di dialogare con le autorità politiche e gli Enti amministrativi (Regioni e Comuni) e scolastici locali sia di diventare punto di riferimento per le comunità ecclesiali per quanto attiene tutto il vasto e ricco mondo delle scuole cattoliche paritarie.
 
– La programmazione di una Conferenza – Assemblea generale della scuola da tenersi nell’ambito della preparazione all’incontro mondiale delle famiglie. A questa Assise saranno invitate tutte le componenti della scuola cattolica, e una significativa rappresentanza della scuola statale, i Vescovi delegati per la scuola delle stesse Conferenze episcopali, le autorità di governo regionale e locale, personalità della cultura ed esperti nel campo del diritto costituzionale e dell’educazione. L’obiettivo è di evidenziare il fecondo ed insostituibile contributo dei cattolici al bene di tutta la scuola italiana, in modo da sprigionare le potenzialità dell’intera comunità nei confronti della scuola e promuovere concreti passi verso la piena parità giuridica, legislativa ed economica.
 
– Un invito alla Conferenza episcopale italiana a sostenere nell’ambito del programma sull’«Educare alla vita buona del Vangelo» l’impegno per attuare anche nel nostro Paese la parità scolastica in tutti i suoi aspetti e rilanciare il ruolo autorevole e unitario del Consiglio nazionale della scuola cattolica.
– Un’attenzione tutta particolare ai mass media diocesani e locali, attraverso un progetto di informazione accurato, per veicolare correttamente ed efficacemente la verità dell’attuale situazione delle scuole cattoliche pubbliche paritarie, della loro natura, finalità e qualità culturale ed educativa e del loro carattere di servizio pubblico rivolto a tutte le famiglie e alunni che intendono avvalersene.
 
 
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