«Sangue indigeno: non una goccia di più», i leader indigeni dell’Amazzonia all’Università di Torino

domenica 20 Ottobre

Fa tappa a Torino la campagna “Sangue indigeno: non una goccia di più” che intende far pressione sul governo brasiliano e sulle aziende del settore agroalimentare affinché rispettino gli accordi internazionali sui cambiamenti climatici e sui diritti umani sottoscritti dal Brasile. Una delegazione di leader indigeni dell’Amazzonia visiterà la città di Torino nelle giornate del 20 e 21 ottobre 2019, durante un tour europeo finalizzato alla denuncia delle sistematiche violazioni dei diritti delle popolazioni indigene. Violazioni che si sono intensificate dall’entrata in carica del presidente del Brasile Jair Bolsonaro.

In dettaglio:

  • Domenica 20 ottobre dalle ore 15 (partenza dalla Parrocchia Maria Regina della Pace, via Malone 19) partecipazione al “Cammino della Speranza” che toccherà le aree verdi del Quartiere di Barriera di Milano. Tappa finale: alla parrocchia Maria SS. Speranza Nostra; è previsto l’intervento dei leader indigeni. Sarà visitabile la Mostra: “Amazzonia e Congo. Due polmoni dell’umanità” presso i locali dell’oratorio, via Chatillon 41, Torino.
Dalle ore 19.30 presso Casa Acmos (Via Ruggero Leoncavallo, 27) cena conviviale con i leader indigeni, giovani e migranti.
Evento aperto su iscrizione tel. 338.6834147 / 347.8739276)
  • Lunedì 21 ottobre ore 11 incontro della delegazione con la sindaca della città di Torino, Chiara Appendino, coordinato dai Parents For Future e Fridays for Future di Torino.

A seguire Célia Xakriabá, Alberto Terrena ed Erisvan Guajajara interverranno all’Università di Torino in un incontro dal titolo “Il diritto di esistere: testimonianze di rappresentanti di comunità indigene dell’Amazzonia”, che si terrà nella sala lauree blu del Campus Luigi Einaudi (Lungo Dora Siena 100, Torino), dalle ore 12 alle 14.

 

I rappresentanti delle popolazioni indigene vogliono dialogare con i cittadini e le istituzioni europee per informare, tra l’altro, degli impatti che si celano dietro prodotti brasiliani provenienti da aree di conflitto o da terre indigene.

 

Célia Xakriabá è insegnante e attivista del movimento indigeno ed è impegnata per la riforma del sistema educativo all’interno del suo popolo; Alberto Terrena è professore e portavoce del villaggio di Buriti; Erisvan Guajajara è un giovane attivista appartenente al popolo Guajajara. I tre leader saranno introdotti dal Prof. Egidio Dansero, Vice Rettore vicario per la Sostenibilità, dalla Dott.ssa Christine Caillaud (Parents for Future Global e Torino) e dalla Dott.ssa Anna Avidano (Ong Cisv). Seguiranno diversi interventi di docenti di varie discipline.

 

A Torino, la delegazione, coordinata dall’APIB (Associazione dei popoli indigeni del Brasile) e accompagnata da Romolo Batista (referente per l’Amazzonia di Greenpeace), sarà accolta da un coordinamento di associazioni e movimenti, composto da Parents For Future, dal quale parte l’iniziativa a livello internazionale, Acmos, Associazione LVIA, Casacomune, CISV, Greenpeace, Gruppo Abele, Missionari della Consolata e Fridays For Future Torino.

 

Il tour europeo, che toccherà 12 Paesi, prende il nome dalla campagna “Sangue indigeno: non una goccia di più”, nata per denunciare le violenze perpetrate nei confronti delle popolazioni indigene in Brasile. La prima tappa è stata in Vaticano, dove i leader indigeni hanno presenziato al Sinodo per la regione pan-amazzonica inaugurato da Papa Francesco. Dopo Torino e Bologna, il viaggio proseguirà in Germania, Svezia, Norvegia, Paesi Bassi, Belgio, Svizzera, Francia, Portogallo, Regno Unito e Spagna. Sono in programma incontri con autorità governative ed esponenti politici, magistrati e imprenditori, ambientalisti, attivisti e artisti.

 

L’attacco alle popolazioni indigene dell’Amazzonia sta vivendo un’escalation. I dati preliminari pubblicati a settembre dal Consiglio indigeno missionario (Indigenous Missionary Council – Cimi) indicano che le invasioni nei territori delle popolazioni indigene sono notevolmente aumentate nel 2019. Gli invasori, spesso armati pesantemente, entrano nei territori delle popolazioni indigene per estrarre minerali, disboscare illegalmente o altrimenti distruggere o estrarre le risorse. Da gennaio a settembre, sono state registrate 160 invasioni in 153 territori indigeni, rispetto ai 111 casi registrati in 76 territori nel 2018. A tre mesi dalla fine del 2019 si registra già un incremento del 44% degli attacchi totali contro i territori delle popolazioni indigene e un aumento del 101% in termini di territorio interessato.

 

La campagna intende far pressione sul governo brasiliano e sulle aziende del settore agroalimentare affinché rispettino gli accordi internazionali sui cambiamenti climatici e sui diritti umani sottoscritti dal Brasile, tra cui l’Accordo di Parigi, la Convenzione n.169 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Popolazioni Indigene e la Dichiarazione di New York sulle Foreste.

 

20/10/2019 00:00
21/10/2019 00:00
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