Saluto tutti e ringrazio i Membri della Consulta Missionaria Diocesana di aver messo a tema in questo incontro La presenza dei Fidei Donum nella nostra Diocesi e nella Chiesa. Dopo 12 anni di presenza nel Brasile (Stato del Maranhao) e 7 anni dal rientro (nelle Valli di Lanzo) sento di poter dire queste brevi considerazioni:
1. Ho sperimentato uno spicchio della missione universale della Chiesa; ho assaggiato la gioia di dare testimonianza al Vangelo di Gesù Cristo nelle comunità povere del Maranhao e ho gioito nel conoscere pagine di vita di queste comunità scritte col sangue dei martiri (catechisti/e, contadini, preti, vescovi, avvocati, sindacalisti
). Ho sempre parlato volentieri di questa esperienza ecclesiale quando ne ho avuto lopportunità. Quando ancora oggi sento o leggo una notizia del Brasile o della Chiesa brasiliana spontaneamente cerco di collocarla nella storia che ho conosciuto, per quanto ne sono capace. Così una notizia internazionale che riguarda lItalia cerco di immaginare il suo impatto nella realtà brasiliana. E questo mi stimola ad aggiornarmi sempre e a tenere in vita contatti preziosi che cerco di coltivare.
2. Come ho portato del Maranhao la solidarietà e uno stile di chiesa segnata dalla Camminare insieme, così ho riportato qui la solidarietà che ho imparato dai poveri, le liturgie gioiose, creative e partecipate, la decisione matura di spendermi per il Vangelo. È stato un traghettare senza sosta perle preziose nella comunione tra le Chiese.
3. Ho imparato a incoraggiare e sostenere i laici e ogni altra vocazione nella formazione attorno alla Parola di Dio, allEucarestia e ai poveri. Cè una semplificazione che è avvenuta in me circa le direttrici della vita cristiana: la Chiesa che è madre alimenta, protegge ed educa i suoi figli/e con il nutrimento e la luce che è lEucarestia e nella fraternità con tutti a partire dagli ultimi. Gesù è sempre al Centro della vita della Chiesa perché Lui è più dei suoi testimoni (Gv 2,42). Sto intravedendo molti campi biondeggianti pronti per la mietitura: sono gli spazi pastorali dove si vive seriamente il quotidiano. Sto imparando a incontrare tutti in un dialogo alla pari, certo che la luce e il lievito del Vangelo appare sempre.
4. La realtà degli immigrati da anni è uno spazio e una sfida importante dove i Fidei Donum (preti, diaconi e laici) possono far fruttare lospitalità e laccoglienza sperimentata nelle comunità povere che hanno conosciuto.
5. Se la Chiesa torinese prende coscienza della ricchezza provvidenziale che sono i Fidei Donum al servizio della comunione tra le Chiese in questo tempo di orizzonti globali non lascerà certamente seccare questa grazia di Dio.
Torino, Ospedale Cottolengo- 10 maggio 2010
Don Silvio Ruffino