La Commissione delle conferenze episcopali della Comunità europea sollecita politiche più favorevoli alla famiglia e che favoriscano le relazioni tra generazioni
Isabella Piro – Città del Vaticano
È un forte appello alla solidarietà intergenerazionale quello lanciato dalla Comece (Commissione delle conferenze episcopali della Comunità europea) che, in una nota diffusa il 12 luglio scorso, sottolinea “la necessità di politiche più favorevoli alla famiglia e di politiche comunitarie, che favoriscano la solidarietà tra le generazioni”. La riflessione dei vescovi europei sembra, quindi, lanciare un promemoria riguardo al “Libro verde sull’invecchiamento”. Pubblicato dalla Commissione Ue lo scorso 27 gennaio, il volume è stato poi oggetto di un’ampia consultazione, conclusasi il 21 aprile, e alla quale ha partecipato anche la stessa Comece, dando un suo contributo.
L’ispirazione dal Libro verde
I vescovi europei, nella nota, ribadiscono l’obiettivo principale indicato dal “Libro verde”, ovvero quello di “avviare un ampio dibattito pubblico sulle normative necessarie per anticipare e rispondere agli impatti socio-economici dell’invecchiamento della popolazione europea”. Allo stesso tempo, richiamano quanto suggerito dalle Chiese cattoliche europee: migliorare la partecipazione al mercato del lavoro, specialmente per i lavoratori più anziani; implementare sistemi di apprendimento permanente; aumentare la consapevolezza degli abusi sugli anziani; porre una nuova attenzione alla situazione degli anziani che vivono nelle zone rurali; promuovere un accesso equo e conveniente all’assistenza sanitaria; attuare un sistema pensionistico equo; riconoscere le qualifiche ottenute attraverso il lavoro volontario; e infine promuovere nuove forme di assistenza a lungo termine per l’inclusione sociale.
L’importante ruolo degli anziani
Con riferimento poi “all’allungamento dell’aspettativa di vita”, la Comece sottolinea “l’importanza di fornire assistenza spirituale agli anziani e di rendere le loro risorse spirituali e culturali più accessibili alle giovani generazioni”. Il comunicato del 12 luglio ricorda, inoltre, il documento congiunto Comece – Fafce (Federazione delle Associazioni familiari cattoliche in Europa), pubblicato a dicembre 2020, “Gli anziani e il futuro dell’Europa – Solidarietà intergenerazionale e cura in tempi di cambiamento demografico”, con il quale si invitavano l’Unione europea ed i suoi Stati membri a “lavorare su politiche che riconoscano il ruolo cruciale degli anziani, proteggendoli, promuovendoli e includendoli, garantendo al contempo la loro piena partecipazione alle nostre comunità”. “Gli anziani sono parte integrante della famiglia, una fonte di sostegno e incoraggiamento per le giovani generazioni. Non possono essere separati dalla società e dalle reti relazionali”, si legge ancora nel documento dello scorso anno nel quale, infine, si sottolinea anche che “gli anziani non sono solo persone vulnerabili, ma anche attori dinamici della vita sociale”.
Prima giornata mondiale dei nonni e degli anziani
La nota della Comece giunge a pochi giorni da domenica 25 luglio, data in cui ricorrerà la prima Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, indetta da Papa Francesco lo scorso 31 gennaio. Una ricorrenza da celebrarsi ogni anno nella quarta domenica di luglio, in prossimità della ricorrenza dei Santi Gioacchino e Anna, i “nonni” di Gesù. Per il 2021, il tema dell’evento sarà “Io sono con te tutti i giorni” e vedrà la concessione dell’indulgenza plenaria a chi parteciperà alle celebrazioni della giornata e a chi andrà a trovare gli anziani in difficoltà. Per l’occasione, il Pontefice ha diffuso un videomessaggio nel quale sottolinea che la vocazione della Terza età è quella di “custodire le radici, trasmettere la fede ai giovani e prendersi cura dei piccoli”.