Dal 31 maggio al 2 giugno scorso, nove sorelle si sono messe in viaggio verso Roma come “Pellegrine di Speranza alla scuola di Maria di Nazareth” : tema scelto per l’incontro nazionale dell’Ordo Virginum 2025.
Abbiamo accolto con grande entusiasmo l’invito rivolto dalle sorelle della Diocesi di Roma e con un particolare desiderio di vivere quest’incontro giubilare lo abbiamo custodito nel cuore un anno intero.
Con l’avvicinarsi della partenza fervevano i preparativi: ci scambiavamo note tecniche e consigli di viaggio e cariche di entusiasmo e di bagagli “fin troppo pesanti” siamo partite. Unite, fin da subito, dalla disponibilità a farci carico, per quanto capaci, del limite, della difficoltà di ognuna, condividendo con un sorriso, una risata, un’espressione simpatica ciò che stavamo vivendo.
Giunte sane e salve nella “Città Eterna”, la Casa Generalizia dei Salesiani ci ha spalancato le sue porte per accoglierci nel cortile di Don Bosco, dove all’ombra della sua statua, ci siamo ritrovate, in un unico abbraccio, con altre due sorelle giunte a Roma, per un’altra via.
C’eravamo tutte! Tutte e nove e tutte sotto lo sguardo “giocoso e gioioso” di Don Bosco!
Eravamo pronte per riprendere il cammino e dirigerci verso la Basilica giubilare di Santa Maria Maggiore per attraversare la Porta Santa e sostare in preghiera sulla tomba del nostro caro Papa Francesco.
Sotto un sole dardeggiante, una folla di persone che aumentava a vista d’occhio, la speranza non ci ha mai abbandonate. Pareva impossibile poter raggiungere, in tempi accettabilmente brevi, il luogo della sepoltura di Papa Francesco. Le nostre unanimi preghiere rivolte a San Giuseppe, a cui Papa Francesco affidava le sue preoccupazioni, hanno velocizzato il nostro cammino, trovandoci così, inaspettatamente, davanti alla Porta Santa e alla cappella scelta dal Papa per il suo riposo eterno.
Tutte commosse, abbiamo pregato singolarmente, ma in unità di cuori ringraziando Papa Francesco per il ministero svolto e continuando ad affidargli, con sguardo paterno, tutta la Chiesa.
Era ormai ora di incontrare le nostre sorelle, provenienti da molte Diocesi italiane, che come noi si sarebbero dirette al luogo d’incontro: l’Hotel “Casa tra noi”.
In un clima di preghiera, con l’inizio della Celebrazione Eucaristica, abbiamo iniziato a scorgere volti, incrociare sguardi e scambiare sorrisi con tutte le sorelle che avevamo lasciato in un “abbraccio di dono” nell’ultimo incontro nazionale svoltosi a Torino.
La relazione della teologa Rosalba Manes, prendendo proprio a modello il cammino di speranza che Maria intraprese verso la casa della cugina Elisabetta, ha evidenziato come le due donne, di età diverse, fossero state trasformate dalla Grazia di Dio, divenendo loro stesse Giubilatrici perché evangelizzate ed ora evangelizzatrici.
I tavoli di confronto, divisi secondo il nome di una Santa Martire romana, hanno permesso a tutte le partecipanti di far risuonare parole, espressioni, che la relatrice aveva suscitato in ognuna, in un’armonia di voci e di vissuto.I momenti conviviali hanno poi permesso a tutte le sorelle di scambiarsi esperienze, idee, sentimenti e di iniziare nuove conoscenze in un clima gioioso.
La gioia ha contraddistinto anche la mattina trascorsa nella Basilica di San Paolo fuori le mura, dove circa duecento sorelle hanno vissuto il passaggio della Porta Santa, portando idealmente con sé anche tutte le sorelle delle proprie Diocesi che non erano presenti. In questo abbraccio allargato, in una Basilica ricca di tesori preziosi, abbiamo vissuto la Celebrazione Eucaristica, sentendoci veramente portatrici di beatitudine.
Nel pomeriggio, la gioia è esplosa dirompente, travolgente e commovente, quando tutte le partecipanti sono state intimamente coinvolte dalla danza, come movimento consapevole: un gruppo di donne malate e curate per tumori in un ospedale romano, coordinate da uno staff di medici e di psicologi, ma soprattutto motivate da suor Rolanda, capo sala del reparto oncologico e malata anch’essa, hanno espresso i loro sentimenti con una gestualità, una leggerezza armonica, che ha entusiasmato l’intera platea. Il loro dolore personale, fuso in un dolore armonico di gruppo, pennellava con i colori dell’arcobaleno la loro esibizione e trasmetteva chiaramente un senso di Speranza, di Gioia e di Condivisione. Diventava questa la conclusione concreta del nostro essere donne e sorelle consacrate di speranza.
La celebrazione presieduta da S.E.R. Mons. Paolo Ricciardi – Vescovo referente Cei per l’Ordo Virginum – a conclusione dell’Incontro Nazionale e Giubilare dell’Ordo Virginum ha espresso nel mandato missionario (in allegato a fondo pagina), che ogni sorella ha ricevuto, la sintesi del nostro essere ora e sempre Pellegrine di Speranza:
“Voi che avete scelto il Cielo, la Fonte, Dio stesso,
siate sempre più, con la vostra vita, segno del volto bello della Chiesa..
..Nei contesti dove vivete e operate,
siate donne della misericordia, esperte di umanità;
donne che credono nella forza rivoluzionaria
della tenerezza e dell’affetto..
Cristo, Figlio della Vergine e Sposo delle vergini,
sia la vostra gioia traboccante sulla terra, la Speranza che non delude”….
Con il cuore traboccante di gratitudine per l’esperienza vissuta, abbiamo fatto ritorno a Torino, desiderando condividere il vissuto con le nostre sorelle rimaste a casa, con l’auspicio che tutte possiamo diventare sempre più “piccole giubilatrici di Speranza”.
A fondo pagina: testo integrale del Mandato Missionario O.V. 2025