Oratori ed emergenza Ucraina

Come ci interpella? Cosa fare? Come reagire?

La grave crisi legata alla guerra Ucraina è complessa, difficile e dolorosa.
Come ci interpella? Cosa fare? Come reagire?
Anche i giovani ne sono profondamente toccati.
Condividiamo alcuni passi comuni per gli Oratori e la diverse realtà di Pastorale Giovanile, da intraprendere insieme.
Approfondire. La complessità dell’inedita situazione di guerra richiede innanzitutto di informarsi e di approfondire quanto sta accadendo, tra fake news e superficialità emozionale. Il primo appello rivolto agli educatori è di aiutare i bambini, i ragazzi, gli adolescenti e i giovani a rileggere il dolore e la sofferenza per la guerra con la sapienza del Vangelo e alla luce della fede.
Confrontarsi. Nelle molte occasioni di gruppo, di incontro e di Oratorio, è opportuno dare voce al vissuto interiore dei ragazzi, lasciando spazio e tempo per l’espressione e la rielaborazione della preoccupazione per la guerra, dopo due anni di pandemia (non ancora conclusa) e con una possibile ripresa dei contagi.
Pregare. Sono state molte – e lo sono tutt’ora – le proposte di preghiera per la pace. Soprattutto in questo tempo di Quaresima, occorre suscitare e sostenere il desiderio della preghiera, personale e comunitaria, per la pace, per le vittime, per tutti gli operatori impegnati nell’emergenza umanitaria.
Rispettare. La presenza, nel nostro Paese, di persone – minori, nello specifico, – provenienti dai territori coinvolti con la guerra, chiede la massima attenzione nell’educare al rispetto del dolore di tutte la parti coinvolte, degli uni e degli altri, prevenendo possibili forme di pregiudizio o di razzismo. Si aiuta la pace educando innanzitutto al rispetto reciproco, soprattutto in una cultura polarizzata come la nostra.
Attivarsi. Sono tre le linee operative percorribili per poter inoltre contribuire all’emergenza umanitaria: la raccolta di generi di prima necessità, la raccolta fondi e l’accoglienza dei profughi, singoli o famiglie. Le indicazioni giunte da chi sta coordinando gli aiuti orientano, in questo momento, più alla raccolta di fondi che ad altre forme di solidarietà. In merito all’accoglienza, oltre alla sensibilizzazione diretta, gli Oratori potrebbero svolgere un importante ruolo con l’aiuto alle famiglie che arriveranno con l’integrazione dei minori con bambini e i ragazzi dei nostri Oratori, dal gioco, al doposcuola, dallo sport al tempo libero. Preziosissime sono le figure di interpreti e di mediatori culturali che potrebbero essere coinvolte nell’accoglienza.
Collaborare. Un’ulteriore indicazione, ultima ma non meno importante, riguarda la collaborazione con le realtà diocesane che fungono da capofila delle molte iniziative di solidarietà per l’Ucraina. Occorre non disperdere le forze, non agendo in autonomia e senza il necessario legame con chi ha la responsabilità diretta del coordinamento degli interventi. Contattando direttamente la Caritas diocesana, l’Ufficio di Pastorale dei Migranti e il SERMIG di Torino, la collaborazione con ciascuna realtà rappresenta la via più feconda per contribuire efficacemente ad alleviare la prova di molte persone, soprattutto bambini e ragazzi.
L’Ufficio di Pastorale Giovanile e la NOI TORINO sono a disposizione per ogni informazione o aiuto.

https://www.caritas.torino.it/page.php?item=0901

http://www.migranti.torino.it/emergenza-ucraina-le-nostre-iniziative-di-solidarieta/

https://www.sermig.org/insieme/sostieni-gli-arsenali/ucraina.html

condividi su