On line i primi due video sul perché si fa Oratorio

Formazione regionale in streaming nell'anno di San Giuseppe. Dal 14 maggio 2021 sul Web anche la novena di Pentecoste con il Vescovo per cresimandi

Nella cornice narrativa del cammino di fede di San Giuseppe, nell’anno speciale a lui dedicato, è iniziata la pubblicazione dei primi due video della formazione regionale per Oratori estivi 2021, intitolata “«Dentro il Suo sogno».  Artigiani e artisti della bellezza”.

I video si possono trovare sul sito www.oratoripiemontesi.it, dov’è ancora caricato il corso di formazione per la prevenzione dal Covid dello scorso anno, che presto sarà rimodulato secondo le nuove disposizioni legislative.

Le tematiche formative sono sei, ispirate alle cosiddette 5 W dello stile giornalistico (le Five Ws o anche W-h questions): WHO; WHAT; WHEN; WHERE, WHY, più la sesta domanda HOW.  Ciascuna area tematica è sviluppata su due livelli: un video è pensato maggiormente per i responsabili e i coordinatori (preti, diaconi, religiose e religiosi, laici, adulti e giovani), cioè per le “regie educative”, i Consigli di Oratorio, le equipe di coordinamento, con l’intervento di un esperto.

Il secondo video si rivolge direttamente agli animatori, ed è realizzato direttamente dai ragazzi degli Oratori. I primi due video sono dedicati alla domanda «WHY? – PERCHÉ?». Si inizia dalla domanda sul perché si fa l’Oratorio, perché educare attraverso l’Oratorio. L’intervento è di mons. Franco Giulio Brambilla, Vescovo di Novara. Il video per gli animatori è invece realizzato con i ragazzi e gli educatori nell’Oratorio San Carlo di Arona, sulle rive del Lago Maggiore.

Mons. Brambilla articola il suo breve ma efficace intervento indicando tre piste di riflessione, da approfondire nelle regie educative: l’Oratorio educa perché si articola come animazione, formazione, condivisione. L’animazione esprime l’apertura a tutti, la soglia di ingresso aperta ad ogni situazione e percorso di fede. La formazione indica la direzione verso cui si muove l’azione educativa dell’Oratorio, ovvero l’incontro con il Signore Gesù.

La condivisione mostra l’approdo dell’azione educativa dell’Oratorio, nella partecipazione alla vita di una comunità ecclesiale. Il «Laboratorio dei talenti. Nota pastorale sul valore e la missione degli oratori nel contesto delleducazione alla vita buona del Vangelo», (2013), precisa infatti che il «metodo proprio dell’oratorio è quello dell’animazione, ovvero quello del coinvolgimento diretto; è un metodo attivo che si caratterizza per il protagonismo del soggetto e per la notevole carica esperienziale» (n. 20). Per questo «l’oratorio, che per definizione rimane uno strumento di animazione dei ragazzi e dei giovani, il cui metodo educativo li coinvolge a partire dai loro interessi e dai loro bisogni, inserendoli organicamente in un cammino comunitario, non può essere pensato e non deve costituire una realtà a sé stante, ma è un’espressione qualificata della pastorale giovanile di una comunità parrocchiale.

La promozione e l’organizzazione dell’oratorio concorrono allo sviluppo di una forma sinergica e condivisa di pastorale giovanile integrata, dove la comunità educativa comprende e sostiene l’impegno di chi, su mandato della comunità ecclesiale, concorre al bene e all’educazione cristiana delle giovani generazioni. Questa prospettiva di pastorale integrata cresce grazie al raccordo con tutte le realtà ecclesiali, gruppi, associazioni e movimenti ecclesiali, che anche nel contesto dell’oratorio sono chiamate ad offrire il loro peculiare contributo» (n. 12).

A complemento della formazione regionale è iniziata anche la pubblicazione dei brevi video nella Noi Torino, che presenta la formazione pratica offerta agli Oratori, sulla pagina dedicata del sito www.noitorino.it., con il corso coordinatori del 22 maggio pv.

E dal 14 inizierà anche la diffusione della novena di Pentecoste per i cresimandi con l’Arcivescovo, sui siti diocesani (catechistico e giovani).

Davvero oggi si deve e si può fare l’Oratorio!

Don Luca Ramello

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