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GRAVE LUTTO DEL SINDACO, IL CORDOGLIO DELLA CHIESA TORINESE

Comunicato stampa del 27 giugno 205

 

L’Arcivescovo di Torino card. Roberto Repole, il Vescovo ausiliare mons. Alessandro Giraudo e tutta la Chiesa torinese partecipano al lutto di Stefano Lo Russo per la morte del caro papà Mario.
Per l’affetto e per l’amicizia cresciuta in questi anni, per la grande riconoscenza al servizio generoso del Sindaco, abbracciano Stefano e la sua famiglia assicurando ricordo e preghiera costante in queste loro faticose giornate di dolore.

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CARD. R. REPOLE: OMELIA ALLA FESTA DI S. GIOVANNI BATTISTA

Comunicato Stampa del 24 giugno 2025

 

 

Card. Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa.

Omelia san Giovanni Battista 2025. Duomo di Torino, 24 giugno 2025. La celebrazione è iniziata alle 10,30.
(riferimento: Lc 1,57-66.80)

Nel riportare la notizia della natività di Giovanni il Battista, l’evangelista Luca non spende molte parole. Gliene bastano pochissime. Liquida la questione in un solo versetto.
Sembra decisamente più interessato a rilevare quali siano i sentimenti e le reazioni di chi fa i conti con l’assolutamente inedito di quella nascita: gli astanti, i parenti, i vicini. Quasi a dirci che la natività di Giovanni come quella di ogni cucciolo d’uomo avviene solo laddove si crei uno spazio di attesa, di accoglienza calda, di apertura fattiva alla novità imprevedibile che ogni nuovo nato rappresenta e porta con sé. Quasi a dire che non ci può essere sopravvivenza di nessun infante se non c’è riconoscimento, cura e presa in carico da parte del mondo degli adulti. Quasi a rimarcare ciò che non avrebbe neppure bisogno di essere rimarcato, tanto è inscritto nelle fibre del nostro essere, ma che può essere oscurato ad ogni generazione dal peccato degli uomini, quello che Bonhoeffer descrive in maniera lucida come il cor in se curvum: che, cioè, la vita umana, perché si dia e ci sia, perché cresca e perché si esprima, domanda che qualcuno vi si chini sopra benevolmente, vi si accosti con meraviglia, la accolga con senso di responsabilità, con attesa indifesa e con la decisione ferma e tenace di mettere a disposizione ad ogni passo tutto ciò che quella vita richiede per essere custodita, protetta, alimentata, fatta crescere, educata.
Quasi a dire, in definitiva, che solo se ci sono donne e uomini adulti capaci di non avere paura e di accogliere la libertà inedita che ogni nuovo nato rappresenta, solo allora può esserci davvero e fino in fondo la nascita e la presa in carico di un nuovo essere umano.
Forse per questo Luca è così spiccio nell’annotare la natività del Battista, mentre si sofferma più a lungo a rimarcare il senso di gratitudine e di profonda gioia che essa inietta attorno a sé. Una gratitudine e una gioia tanto più intense quanto più esprimono il riconoscimento della straordinarietà di quella nascita: Giovanni è infatti il frutto dell’attenzione e della misericordia di Dio verso il suo popolo.
Non solo. L’evangelista riassume tutta la fanciullezza del Battista con parole altamente simboliche. Il fanciullo cresce e si fortifica nello spirito, abitando regioni desertiche, luoghi cioè che per lungo tempo lo rendono invisibile agli occhi dei più. Ma questo tempo non è infinito. Arriva il giorno in cui si manifesta davanti a Israele. Il verbo, nel testo greco originale, è molto significativo: indica il momento del manifestarsi, ma anche del prendere il proprio compito, dell’assumere la propria funzione pubblica.

Se letta con superficialità, questa pagina di vangelo potrebbe essere rubricata a mero resoconto storico, in fondo anche molto distante da quella che è la cronaca della nostra città di Torino e dalle sfide che essa si trova a vivere oggi. Quando la si accosti invece nella sua profondità, ci si rende conto che essa non solo è uno squarcio di luce su un fenomeno così misterioso come il nascere di una nuova vita umana, ma è un faro acceso su alcune delle contraddizioni più profonde della nostra amata città.
La notizia durissima di questi giorni è infatti che a Torino il calo demografico sta svuotando le scuole, ormai anche le superiori: l’anno prossimo le scuole della città avranno 1.147 allievi in meno (senza considerare il calo aggiuntivo negli asili); a livello piemontese saranno 7.300 in meno. Sempre meno bambini “crescono, si fortificano” a Torino e si preparano ad essere gli adulti di domani.
Siamo alle prese con un fallimento culturale epocale. Stupido che sia stato sempre deriso e snobbato, considerato bigotto o di destra, l’insegnamento della Chiesa a sostegno della maternità. Miope che per sostenere, com’è necessario, i diritti fondamentali delle donne siano stati presentati come antitetici al bisogno sociale di natalità. Triste e molto inquietante, per la tenuta stessa della democrazia, che il termine “pro vita” sia ormai diventato quasi un insulto da affibbiare ai movimenti che pongono il problema della natalità: scritte violente e insultanti sono comparse ancora pochi mesi fa sui muri di Torino. Essere pro vita sembra una cosa medioevale; invece essere pro morte (combattere per l’eutanasia) suona moderno. Ci stiamo suicidando.
A determinare tutto ciò c’è il concorso massiccio di un iperliberismo che sta trasformando il lavoro in una merce disprezzabile: c’è il problema delle aziende che spostano la produzione lontano dalla città, mentre qui a Torino il 75% dei giovani (quelli che restano) trova solo più lavori precari, contratti di pochi mesi o addirittura giorni: come pretendiamo che mettano su famiglia e facciano figli? Forse è lo stesso iperliberismo che porta ad un fenomeno tutto torinese di immobilizzazione del denaro accumulato dai grandi proprietari di patrimoni, che preferiscono tenerlo nelle banche, in quantità immense, piuttosto che investirlo nel circuito delle imprese e nello sviluppo dell’economia reale. Non si può certo pretendere che i proprietari di patrimoni investano senza prospettive di reddito adeguato. Ma allora bisogna convincerli, bisogna portarli dalla parte della città. Il problema è una città che non riesce a convincerli. Torino ha immense sacche di povertà ma paradossalmente è anche la terza città d’Italia per numero di famiglie benestanti, che l’anno scorso hanno incrementato i patrimoni privati di un altro +6%: 76 miliardi di euro sono chiusi nelle banche.
Per non dire che c’è il problema di valutare una buona volta se i nostri sistemi di welfare siano tutti efficienti come amiamo credere. Rispetto alle famiglie giovani funzionano? Come mai nei Paesi del Nord Europa (o anche più vicino: nella provincia di Bolzano) i servizi di welfare ottengono che le donne lavorino con soddisfazione e le nascite non calino?
Per Torino non c’è emergenza più grande di questa, dei bambini e dei giovani. Sappiamo che nel prossimo futuro, senza giovani, sarà difficile mandare avanti la città e per esempio sarà difficile pagare le pensioni agli anziani. Ma attenzione: i giovani non sono contrapposti agli anziani, è vero l’esatto contrario. Solo curando con ogni premura i nostri anziani, solo investendo nell’assistenza dei malati, noi dichiariamo alle famiglie che in questa società conviene vivere e avere figli che saranno trattati con amore in ogni passaggio della loro vita. Così come dichiariamo che conviene vivere quando siamo capaci di trattenere i già pochi giovani che prepariamo all’università, magari provenienti da altrove, mentre dobbiamo dolorosamente constatare che tanti di questi giovani si laureano e poi ci abbandonano, vanno a cercare lavoro in altre città.
Perché tutto questo? Perché in altre parti del mondo ben più povere di noi l’apertura alla vita, ai bambini, ai giovani continua ad essere normale, mentre da noi è il problema per eccellenza?
È qui che il vangelo continua a illuminare. Il problema è principalmente culturale. Non è difficile vedere come alla radice dei diversi fenomeni che ho provato a inanellare ci sia un modo di rapportarsi all’esistenza fatto di dominio, di controllo totale della realtà, di crescente manipolazione di tutta la vita, in tutte le sue dimensioni. Ci possiamo illudere che questa modalità di approccio al reale – che in certa parte è necessaria e pure legittima – ci porti alla piena illuminazione di tutto. Dobbiamo riconoscere che ci fa sprofondare, invece, nelle tenebre più fitte. Ci porta a trattare paradossalmente ciò che è all’origine di ogni possibilità di dominio e di controllo, e cioè la vita, come qualcosa da temere, di cui avere paura. Con un tale approccio, la novità e la libertà di una nuova esistenza non può che rappresentare una minaccia, invece che un motivo di gratitudine e di gioia. Con un tale approccio, la responsabilità, l’attenzione e la cura che ogni nuovo nato richiede – con il decentramento che tutto ciò domanda – finiscono per rappresentare un ostacolo invece che una benedizione.
Abbiamo la possibilità di vedere fino in fondo le nostre contraddizioni. Abbiamo la possibilità di cambiare rotta. Il vangelo continua ad essere anche per noi, a Torino, qualcosa di nuovo e di rinnovatore. Possiamo smettere di avere paura della libertà che ogni nuovo essere umano rappresenta. Possiamo cominciare a vedere davvero e fino in fondo i bambini che crescono nel deserto, lontano dai riflettori, ma che come Giovanni Battista sono il futuro. Un giorno questi bambini diventeranno adulti e si manifesteranno, assumeranno la loro funzione. Possiamo cominciare a chiederci: quale volto avranno? chi stiamo crescendo?
Soprattutto, noi adulti ed anziani che abbiamo in mano le redini della Chiesa, della politica e dell’economia – ognuno per la sua parte – possiamo ridiventare intelligenti in modo pieno e compiere sempre ogni scelta, in ogni contesto, nella prospettiva dei bambini che stanno preparandosi alla vita, che domani si manifesteranno e prenderanno il loro posto e la loro funzione.
Perché da quel posto e da quella loro funzione, domani ci giudicheranno.

☩ Roberto Repole, Arcivescovo di Torino e Vescovo di Susa

[trovate qui sotto, in allegato, il testo in .pdf]

Card R Repole omelia S Gio Battista 2025

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FESTA DI SAN GIOVANNI BATTISTA: IL 24 GIUGNO MESSA SOLENNE IN DUOMO PRESIEDUTA DAL CARDINAL REPOLE

Comunicato stampa del 23 giugno 2025

Al termine della celebrazione, l’Arcivescovo sarà lieto di incontrare i giornalisti

Cara/o collega,

martedì 24 giugno alle ore 10.30, nella cattedrale di San Giovanni Battista, l’arcivescovo di Torino, cardinale Roberto Repole, presiederà la Messa solenne per la festa liturgica della Natività di San Giovanni Battista, patrono della Città di Torino.

Al termine della celebrazione Eucaristica, nella sacrestia della cattedrale, il cardinale Repole sarà lieto di incontrare i giornalisti (secondo le indicazioni che saranno fornite dall’Ufficio stampa dell’Arcidiocesi alle/ai colleghe/i presenti in cattedrale).

Per garantire spazi di lavoro adeguati alle necessità professionali di fotografi e operatori video, all’interno della cattedrale di San Giovanni Battista sarà riservata loro una postazione nella navata laterale destra presso il transetto.

L’Ufficio stampa dell’Arcidiocesi di Torino garantirà assistenza alle colleghe e ai colleghi per tutta la durata della celebrazione religiosa e durante l’incontro con il cardinal Repole.

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“FRASSATI DAY”: UNA TRE GIORNI DI INIZIATIVE NEL CENTENARIO DELLA MORTE DEL BEATO PIER GIORGIO FRASSATI

Comunicato del 20 giugno 2025

 

Dal 3 al 5 luglio, momenti di preghiera, celebrazioni eucaristiche ed eventi culturali, tra cui l’inaugurazione di una mostra permanente nella ex canonica della chiesa di Santa Maria di Piazza, dedicati a colui che sarà proclamato Santo domenica 7 settembre.

 

Da giovedì 3 a sabato 5 luglio appuntamento con il “Frassati Day”: una “tre giorni” di celebrazioni religiose e iniziative culturali per ricordare la figura del Beato Pier Giorgio (del quale è prossima la canonizzazione, prevista nella giornata di domenica 7 settembre), l’opera e il suo impegno umano, sociale e, naturalmente, spirituale ad un secolo esatto dalla sua morte, avvenuta il 4 luglio del 1925.

Il 3 luglio, il via nel biellese alle tre giornate dedicate a Pier Giorgio Frassati, a Pollone (luogo d’origine della famiglia e dove la salma ha riposato prima di essere traslata nel Duomo di Torino) con la Messa, alle ore 18.30, presieduta dal vescovo di Biella, mons. Roberto Farinella, e seguita, alle 21.30, da una veglia con Adorazione Eucaristica.

Venerdì 4 luglio il “Frassati Day” si sposta a Torino. Alle 10, nella Cattedrale di San Giovanni Battista, è previsto un momento di preghiera guidato dal vescovo ausiliare della diocesi torinese, mons. Alessandro Giraudo, e un’ora dopo è programmata la partenza (proprio dalla Cattedrale) del “Frassatour”: un percorso di visita in centro città ai luoghi del Beato Pier Giorgio, un’iniziativa dedicata ai giovani che partecipano alle attività estive organizzate negli oratori, un modo per presentare a misura di ragazzo colui che sarà presto Santo.
La sera, la Cattedrale del capoluogo piemontese ospita, alle ore 20, lo spettacolo per “Voci e parole su Pier Giorgio Frassati” e, alle 21, la Messa solenne presieduta dall’arcivescovo di Torino, card. Roberto Repole.

La “tre giorni” si chiude sabato 5 luglio con l’inaugurazione, nella ex canonica della chiesa torinese di Santa Maria di Piazza (via Santa Maria, 4) di uno spazio espositivo permanente dedicato a Pier Giorgio Frassati. L’allestimento multimediale a Santa Maria di Piazza, un luogo molto caro a Frassati dove spesso si recava per Adorazione Eucaristica, è curato dall’agenzia Mediacor e realizzato con il sostegno della Fondazione CRT.

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memo: “CARCERE MINORILE E DECRETO CAIVANO. PUNIRE O RIEDUCARE?” DOMANI 6/6 A PALAZZO BAROLO

Recall del 5 giugno 2025

 

OPERA BAROLO. Sede istituzionale: Via delle Orfane 7, 10122 Torino. Tel. 011 26 36 111 – 011 20 71 427; E-mail info@palazzobarolo.it

Con l’incontro “Carcere minorile e decreto Caivano. Punire o rieducare? Le nuove misure tra inasprimento delle pene e crisi dei percorsi riabilitativi” si apre a Palazzo Barolo (via delle Orfane 7/a, Torino),
venerdì 6 giugno alle ore 17,
il nuovo ciclo di conferenze sulle tematiche del carcere organizzato da Opera Barolo, in collaborazione con il settimanale diocesano La Voce e Il Tempo.

Comunicato stampa a questo indirizzo: https://bit.ly/43ml0Ib ;

trovate la locandina qui: https://bit.ly/43kQ0s7

Anche sul sito istituzionale dell’Opera Barolo: https://bit.ly/3FhdANn

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“CARCERE MINORILE E DECRETO CAIVANO. PUNIRE O RIEDUCARE?” SE NE PARLA A PALAZZO BAROLO IL 6 GIUGNO

Comunicato del 31 maggio 2025

 

OPERA BAROLO. Sede istituzionale: Via delle Orfane 7, 10122 Torino. Tel. 011 26 36 111 – 011 20 71 427; E-mail info@palazzobarolo.it

Con l’incontro “Carcere minorile e decreto Caivano. Punire o rieducare? Le nuove misure tra inasprimento delle pene e crisi dei percorsi riabilitativi” si apre a Palazzo Barolo (via delle Orfane 7/a, Torino),
venerdì 6 giugno alle ore 17,
il nuovo ciclo di conferenze sulle tematiche del carcere organizzato da Opera Barolo, in collaborazione con il settimanale diocesano La Voce e Il Tempo.

Comunicato stampa a questo indirizzo: https://bit.ly/43ml0Ib ;

trovate la locandina qui: https://bit.ly/43kQ0s7

Anche sul sito istituzionale dell’Opera Barolo: https://bit.ly/3FhdANn

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ODV “CAMMINARE INSIEME”: PORTE APERTE

Comunicato di "Camminare Insieme" OdV

 

Gent.mi,

Qui: https://www.diocesi.torino.it/ufficiostampa/wp-content/uploads/sites/38/2025/05/Comunicato-stampa-_-associazione_Camminare_Insieme.pdf

trovate il comunicato stampa di Opera Barolo – associazione Camminare Insieme sulla festa del 5 giugno. Partecipano

  • Sergio Chiamparino, Presidente
  • Giulio Fornero, Direttore Sanitario
  • Rappresentanti Istituzionali
  • Rappresentanti di fondazioni ed enti sostenitori

Conduce : Francesco Giorda, attore e presentatore.

PER INFORMAZIONI: Camminare Insieme ODV, Via S. Giuseppe  Cottolengo 24/A – 10152 Torino, Tel.   011.4365980 – 375.675494 –   email ufficiocomunicazione@camminare-insieme.it web:  www.camminare-insieme.it

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memo: PRESENTAZIONE RAPPORTO OSSERVATORIO CARITAS TORINO 2024 POVERI

Recall - 18 maggio 2025

 

DOMANI, LUNEDì 19, ALLE 11, LA PRESENTAZIONE AL SEMINARIO METROPOLITANO – AULA 3 (VIA XX SETTEMBRE, 83, TORINO).

Sono 47.000 le persone accompagnate dalla rete della carità nel territorio dell’Arcidiocesi di Torino, il 30% incontrate per la prima volta, con un incremento del 28% in dodici mesi. Da questi elementi quantitativi prende le mosse il terzo rapporto redatto dall’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse di Caritas Diocesana in collaborazione con il sociologo Luca Davico intitolato «Vivere al tempo del vuoto».

All’incontro con i giornalisti interverranno Alessandro Svaluto Ferro, direttore Area Carità e Azione Sociale della Curia torinese,
Antonella Di Fabio, responsabile dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse di Caritas Diocesana, Luca Davico, sociologo Politecnico di Torino, Pierluigi Dovis, referente Caritas Diocesana.

Presenti inoltre i vertici istituzionali di Pastorale Migranti, ODV San Vincenzo de’ Paoli Torino, Gruppi di Volontariato Vincenziano Torino, Fondazione Don Mario Operti, Caritas Interparrocchiale di Bra che hanno contribuito offrendo dati specifici inseriti nel rapporto.

Nel corso della conferenza saranno resi noto i dati quantitativi e qualitativi riferiti al contesto cittadino e dell’intera area dell’Arcidiocesi riportanti mappe territoriali dei servizi ecclesiali e delle povertà, dati sui soggetti in condizione di impoverimento, elementi circa le principali cause di fragilizzazione (deprivazione economica, disagio lavorativo, stress abitativo, povertà sanitaria), con attenzione particolare al fenomeno della povertà minorile e under 25 e con sottolineature circa quanto maggiormente interpella il contesto territoriale e i vari soggetti che in esso agiscono.

Contatto stampa: Mauro Gentile tel. 349.4162657.

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memo: CONCORSO LETTERARIO DON “MECO”: PREMIAZIONE OGGI AL SALONE DEL LIBRO

Comunicato stampa del 16 maggio 2025

 

OGGI, VENERDì 16/5 ALLE 18, ALLO STAND DELLA CITTA’ DI TORINO

La libertà è pensiero o un libro da leggere, magari da scrivere. Questa è solo una delle tante riflessioni sul tema “Dietro le sbarre” contenute negli oltre ottocento elaborati, tra poesie, racconti e saggi brevi, presentati per la prima edizione del Premio letterario intitolato a don Domenico “Meco” Ricca, il sacerdote salesiano storico cappellano del carcere minorile Ferrante Aporti scomparso nel marzo dello scorso anno. Questo pomeriggio alle ore 18, nello stand della Città di Torino al Salone internazionale del Libro, saranno premiati gli autori dei migliori elaborati per le tre categorie in concorso (Adolescenti, Giovani e Adulti, ristretti all’Ipm Ferrante Aporti) e per il premio speciale riservato alle persone con disabilità. All’appuntamento, moderato dalla giornalista Marina Lomunno, interverranno la vicesindaca della Città di Torino, Michela Favaro, il portavoce del Forum Terzo Settore del Piemonte, Gabriele Moroni, Bruno Mellano, garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, il cappellano del Ipm Ferrante Aporti, don Silvano Oni, e gli scrittori Margherita Oggero e Younis Tawfik. Il Premio letterario Don “Meco” è promosso dal Forum Terzo Settore del Piemonte insieme ai Salesiani del Piemonte e della Valle d’Aosta, in collaborazione con il settimanale diocesano La Voce e Il Tempo e il patrocinio della Città di Torino e del Consiglio regionale del Piemonte.

 

Don Livio Demarie
ufficio stampa
Curia metropolitana di Torino

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RAPPORTO OSSERVATORIO CARITAS TORINO 2024 POVERI: A QUATTRO GAMBE, SPARSI, SOLI, GIOVANI

Comunicato stampa del 10 maggio 2025

 

47.000 persone accompagnate dalla rete della carità nel territorio dell’Arcidiocesi di Torino, il 30% incontrate per la prima volta, con un incremento del 28% in dodici mesi. Da questi elementi quantitativi prende le mosse il terzo rapporto redatto dall’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse di Caritas Diocesana in collaborazione con il sociologo Luca Davico intitolato «Vivere al tempo del vuoto».

I dati verranno offerti agli operatori della comunicazione durante una conferenza stampa indetta per

LUNEDÌ 19 MAGGIO 2025
alle ore 11,00
presso il Seminario Metropolitano – Aula 3
via XX Settembre 83 – Torino.

Interverranno
Alessandro SVALUTO FERRO, direttore Area Carità e Azione Sociale della Curia torinese,
Antonella DI FABIO, responsabile dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse di Caritas Diocesana,
Luca DAVICO, sociologo Politecnico di Torino,
Pierluigi DOVIS, referente Caritas Diocesana.

Saranno presenti e disponibili ad eventuali interviste i vertici istituzionali di Pastorale dei Migranti, ODV San Vincenzo de’ Paoli Torino, Gruppi di Volontariato Vincenziano Torino, Fondazione Don Mario Operti, Caritas Interparrocchiale di Bra che hanno contribuito offrendo dati specifici inseriti nel rapporto.

Nel corso della conferenza verranno presentati i dati quantitativi e qualitativi riferiti al contesto cittadino e dell’intera area dell’Arcidiocesi riportanti mappe territoriali dei servizi ecclesiali e delle povertà, dati sui soggetti in condizione di impoverimento, elementi circa le principali cause di fragilizzazione (deprivazione economica, disagio lavorativo, stress abitativo, povertà sanitaria), con attenzione particolare al fenomeno della povertà minorile e under 25 e con sottolineature circa quanto maggiormente interpella il contesto territoriale e i vari soggetti che in esso agiscono.

Ai presenti verrà consegnato materiale di sintesi e la versione cartacea del rapporto. A partire dalle ore 11,00 dello stesso giorno tutto sarà disponibile sul sito www.caritas.torino.it . Caritas Diocesana e redattori non anticiperanno in altro momento nessuno degli elementi e non sono in possesso di immagini o filmati.

L’accesso alla sala di conferenza è libero e non richiede prenotazione previa.

Contatto stampa: Mauro Gentile tel. 349.4162657.

Torino, 15 maggio 2025.

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CONCORSO LETTERARIO DON DOMENICO “MECO” RICCA: 16/5 PREMIAZIONE AL SALONE DEL LIBRO

COMUNICATO STAMPA DEL 12 MAGGIO 2025

 

CONCORSO LETTERARIO IN MEMORIA DEL SALESIANO DON DOMENICO “MECO” RICCA: IL 16 MAGGIO (ORE 18) LA PREMIAZIONE AL SALONE DEL LIBRO, NELLO STAND DELLA CITTA’ DI TORINO.

Tema della prima edizione “Dietro le sbarre”: 850, tra poesie, racconti e saggi brevi, gli elaborati in concorso per tre categorie (Adolescenti, Giovani e Adulti, ristretti all’Ipm Ferrante Aporti) e due premi speciali riservati alle persone con disabilità.

Il Premio letterario Don “Meco” è promosso dal Forum Terzo Settore del Piemonte insieme ai Salesiani del Piemonte e della Valle d’Aosta, in collaborazione con il settimanale diocesano La Voce e Il Tempo e il patrocinio della Città di Torino e del Consiglio regionale del Piemonte.

Cara/o collega,
venerdì 16 maggio, alle ore 18, lo stand della Città di Torino al Salone internazionale del libro ospiterà la cerimonia di premiazione della prima edizione del concorso letterario istituito in memoria di don Domenico “Meco” Ricca, il sacerdote salesiano storico cappellano del carcere minorile Ferrante Aporti scomparso nel marzo dello scorso anno.

Degli ottocentocinquanta elaborati sul tema “Dietro le sbarre”, nei giorni scorsi la giuria – presieduta dalla giornalista Marina Lomunno e di cui fanno parte gli scrittori Margherita Oggero e Younis Tawfik, l’ex magistrato Ennio Tomaselli, Claudio Sarzotti, docente di sociologia e direttore della rivista Antigone, la garante dei detenuti della Città di Torino, Monica Cristina Gallo, ed esperti di educazione e scienze sociali – ne ha selezionati sessanta (l’elenco su www.terzosettorepiemonte.it/news/giuria-al-lavoro-i-nomi-dei-finalisti ) tra cui scegliere i vincitori da premiare al Salone del Libro per ognuna delle tre categorie in cui è articolato il concorso: Giovani e Adulti (dai 19 anni in su), Adolescenti (dai 14 ai 18 anni), la sezione per i giovani ristretti all’Ipm «Ferrante Aporti» e per i due premi speciali riservati a persone con disabilità.

I contributi – spiegano dal Forum Terzo Settore del Piemonte – sono arrivati da tutta Italia e da persone di ogni età. Un segno questo che quando il lavoro degli operatori negli istituti di pena è svolto con sensibilità e attenzione, i risultati positivi non tardano ad arrivare proprio attraverso le attività finalizzate alla cura e alla rieducazione dei ristretti”.

Tredici elaborati sono stati prodotti e inviati da giovani reclusi al Ferrante Aporti, coinvolti nell’iniziativa – come evidenzia don Silvano Oni, il salesiano oggi cappellano dell’istituto di pena minorile torinese – “grazie all’impegno dei nostri insegnanti, che hanno spiegato e fatto comprendere loro il senso del concorso letterario e raccontato la figura di don Meco, un uomo che i docenti hanno personalmente conosciuto, condividendo la dedizione verso i giovani più fragili”.

Alla cerimonia di premiazione al Salone del Libro saranno presenti, con i membri della giuria del concorso letterario, la vicesindaca della Città di Torino, Michela Favaro, il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà della Regione Piemonte, Bruno Mellano, il portavoce del Forum Terzo Settore in Piemonte, Gabriele Moroni, e Don Silvano Oni, cappellano del carcere minorile Ferrante Aporti.

I migliori elaborati del concorso letterario in memoria di don Domenico “Meco” Ricca saranno inoltre raccolti in una pubblicazione. Il ricavato dalle vendite sarà interamente devoluto alla Comunità Harambée di Casale Monferrato, che accoglie e sostiene minori fragili e dove don Domenico era di casa.

A proposito di iniziative dedicate alla giustizia minorile, nell’ambito della seconda edizione del ciclo di conferenze sui temi del carcere curato dall’Opera Barolo in collaborazione con il settimanale La Voce e Il Tempo, il 6 giugno alle ore 17, Palazzo Barolo (via delle Orfane 7, Torino), ospiterà l’incontro “Carcere minorile e decreto Caivano. Punire o rieducare? Le nuove misure tra inasprimento delle pene e crisi dei percorsi riabilitativi”, organizzato con il Forum Terzo Settore del Piemonte, i Salesiani del Piemonte e della Valle d’Aosta e l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte. Sarà anche quella un’occasione per ricordare l’opera del salesiano don “Meco” Ricca e riflettere sulle opportunità di reinserimento sociale offerte ai minori ristretti, sul ruolo delle realtà del Terzo settore e sulla trattazione dell’argomento da parte dei media.

 

 

Don Livio Demarie
ufficio stampa
Curia metropolitana di Torino

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ELETTO PAPA LEONE XIV, MESSAGGIO DI GIOIA DALLE CHIESE DI TORINO E SUSA

Comunicato stampa dell' 8 Maggio 2025

 

«Le Diocesi di Torino e di Susa si uniscono alla gioia della Chiesa e del mondo per l’elezione di Papa Leone XIV, lo statunitense e peruviano Robert Francis Prevost.
Al nuovo Vescovo di Roma e pastore della Chiesa universale, successore di Pietro e dell’amatissimo Papa Francesco, vanno fin da ora sentimenti di grande affetto e riconoscenza per l’alto ministero che ha accettato di assumere, assicurando il nostro impegno per l’annuncio e la testimonianza del Vangelo in questo mondo che ha sempre più bisogno di pace.
Le Chiese di Torino e Susa sono state rappresentate al Conclave dal nostro cardinale arcivescovo Roberto Repole, ma anche la partecipazione del cardinale Giorgio Marengo, di origine torinese, ci ha fatto respirare in modo molto forte il legame della nostra regione con la sede apostolica.
Ora è il momento della preghiera per il nuovo Papa, per tutta la Chiesa e per il mondo, che in questa difficile stagione della storia, fra tante ombre e tanti motivi di preoccupazione, chiede a noi cristiani soprattutto un servizio: rendere testimonianza della infinita speranza che nasce dal Vangelo. Certi di poterlo fare nella comunione con Papa Leone XIV, riprendiamo il cammino sotto la sua guida nella sequela di Cristo Risorto.

Mons. Alessandro Giraudo, vicario generale Diocesi di Torino
Don Daniele Giglioli, vicario generale Diocesi di Susa»

 

Don Livio Demarie
ufficio stampa
Curia metropolitana di Torino

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SINDONE E GIUBILEO: OLTRE 32mila VISITATORI ALLA TENDA DI AVVOLTI E DUE MILIONI DI VISUALIZZAZIONI PER I SOCIAL DELL’EVENTO

COMUNICATO STAMPA DEL 5 MAGGIO 2025

 

I passaggi nella sala della Sindone digitale e alla mostra “volti nel Volto” sono stati 32800; e poi quasi due milioni di visualizzazioni sui canali social. «Avvolti» ha fatto il pieno: otto giornate per 98 ore complessive di apertura, 19 incontri ospitati nello spazio conferenze e visitatori provenienti da 79 Paesi, tra cui, oltre l’Italia, Francia, Spagna, Germania, Polonia, Russia, Ucraina, Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Messico, Argentina, Brasile, Colombia, Australia, Taiwan, Turchia, Emirati Arabi, Egitto e Israele.

Questi i numeri della Tenda di Avvolti, l’iniziativa per la Festa liturgica della Sindone e il Giubileo della Speranza promossa dalla Chiesa torinese e sostenuta da Regione Piemonte, Città di Torino, Camera di commercio di Torino e Fondazione Carlo Acutis.
La realizzazione della Tenda e delle opere connesse ha coinvolto diverse imprese specializzate italiane coordinate dalla torinese Eventum, agenzia che opera nel campo della comunicazione d’impresa e si occupa dell’organizzazione e della gestione di eventi istituzionali e aziendali, a livello nazionale e internazionale.

Dal 28 aprile al 5 maggio con la Tenda di Avvolti è stata proposta una maniera nuova e inedita di guardare a quella che papa Benedetto XVI aveva definito icona del Sabato Santo, resa possibile dalla creazione di una installazione immersiva, unica nel suo genere: un tavolo interattivo delle dimensioni reali della Sindone, progettato per offrire un’esplorazione dettagliata e coinvolgente del Telo, accompagnata da narrazioni e approfondimenti visivi.
La realizzazione del tavolo con la Sindone digitale è stata curata dalla Reply, una delle principali società di consulenza digital e tecnologica in Europa e nel Mondo, con profonde radici a Torino.

L’iniziativa Avvolti ha consentito di sperimentare di un innovativo modello di presentazione del Telo sindonico: una modalità pensata e progettata per rendere, attraverso il digitale, l’esperienza di visita alla Sindone accessibile a un pubblico globale, creando un ponte tra innovazione e fede e offrendo nuovi modi di vivere la spiritualità.

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SINDONE: INIZIATIVE PER LA FESTA DOMENICA 4 MAGGIO

COMUNICATO STAMPA DEL 3 MAGGIO 2025

 

Apertura serale per la Tenda di Avvolti e la Cappella della Sindone. Concerto a Palazzo Reale.

Domenica 4 maggio, in occasione della Festa liturgica della Sindone, la Tenda di Avvolti prolunga l’orario di apertura, offrendo la possibilità di compiere la visita digitale e immersiva della Sindone anche di sera, con ultimo ingresso alle ore 23.
L’esperienza è gratuita, ma richiede la prenotazione obbligatoria sul sito https://avvolti.org.

Il 4 maggio la Festa della Sindone è celebrata anche dai Musei Reali e dagli Amici dei Musei Reali di Torino con il concerto “Palestrina, tra cielo e terra” (ore 21 nel Salone delle Guardie Svizzere a Palazzo Reale) e l’apertura serale (dalle ore 20 alle 23) della Cappella della Sindone. Ingresso unico per tutti a 5 euro.
Per maggiori informazioni e l’acquisto dei biglietti: https://museireali.beniculturali.it/events/festa-della-sindone-2025

LUNEDI’ 5 MAGGIO, ULTIMO GIORNO PER LA TENDA DI AVVOLTI (aperta fino alle 20)

Chiese a porte aperte con una app, Floribert martire congolese e la Sindone nel mondo … le ultime conferenze il 5 maggio

Lunedì 5 maggio, alle ore 12, il programma di incontri ospitati allo spazio conferenze della Tenda di Avvolti propone la presentazione de “Una App come chiave – Chiese a porte aperte: arte e cultura for all, a cura della Regione Piemonte, in collaborazione con la Consulta Beni Culturali Ecclesiastici del Piemonte e Valle d’Aosta e la Fondazione CRT.
Nel pomeriggio, alle 15.30, si chiude il ciclo “Tutti Santi” con l’incontro dedicato a “Floribert, un giovane martire contro la corruzione nella Repubblica Democratica del Congo”, curato della Comunità di Sant’Egidio.
Con le “Le testimonianze iconografiche della Sindone nel mondo”, alle ore 17, termina il programma di incontri ospitato nello spazio conferenze della Tenda di Avvolti.

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“FESTA DELLA SINDONE”: DOMENICA 4 MAGGIO, TENDA DI AVVOLTI E CAPPELLA DELLA SINDONE APERTE LA SERA.

COMUNICATO STAMPA DEL 30 APRILE 2025

 

Domenica 4 maggio, in occasione della Festa della Sindone, la Tenda di Avvolti prolunga l’orario di apertura, offrendo la possibilità di compiere la visita digitale e immersiva della Sindone anche di sera, con ultimo ingresso alle ore 23.

L’esperienza, gratuita, richiede la prenotazione obbligatoria sul sito https://avvolti.org.

Il 4 maggio, la Festa della Sindone viene anche celebrata dai Musei Reali e dagli Amici dei Musei Reali di Torino con il concerto “Palestrina, tra cielo e terra”, e l’apertura serale della Cappella della Sindone. Ingresso unico per tutti a 5 euro.

Per maggiori informazioni: https://museireali.beniculturali.it/events/festa-della-sindone-2025

Per gli incontri di domani presso la Tenda vi invitiamo a leggere il calendario degli incontri e degli eventi su https://www.avvolti.org/it/in-evidenza, in basso alla pagina.

Inoltre, il 2 maggio, alle ore 15, il programma dello spazio conferenza porta “Sulle strade della Sindone e i percorsi religiosi in Piemonte” e, alle ore 17, per il ciclo “Tutti Santi” incontro dedicato a “Pier Giorgio Frassati, giovane per sempre”, curato dal Comitato diocesano per il centenario di Pier Giorgio Frassati.

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TENDA DI “AVVOLTI” 30/4: MARCHESI DI BAROLO, SINDONE E DISABILITA’, MOSTRA, ALLAMANO, COOPERAZ. INTERNAZ.

COMUNICATO STAMPA N°4 DEL 29 APRILE 2025

 

Mercoledì 30 aprile, alle ore 10.30, nell’ambito del ciclo “Tutti Santi” il primo incontro della giornata è dedicato al tema “Fede e impegno sociale nell’opera dei Venerabili Marchesi di Barolo” e curato dall’Opera Barolo. Una vita intera, quella vissuta da Giulia e Carlo Tancredi per i quali è in corso il processo di Beatificazione, condotta nel solco della speranza (“In spe” come recita il motto dell’Opera Barolo) e divenuta opportunità per offrire una vita onesta e dignitosa a chi, nella Torino ottocentesca, occupava i gradini più bassi della scala sociale. Enrico Zanellati, curatore di Palazzo Barolo, e l’artista Gabriele Garbolino Rù descrivono i nuovi progetti artistici connessi alla figura dei Marchesi.
Nel pomeriggio, alle ore 15, appuntamento con “Sindone e disabilità”: incontro con esperienza diretta per ipovedenti, a cura dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, del Centro Internazionale di Studi sulla Sindone e dell’Università degli Studi di Torino. Oggetto dell’incontro lo speciale plastico del Telo, con la riproduzione in rilievo dell’impronta dell’Uomo della Sindone, che consente anche ai non vedenti di conoscerne, attraverso il contatto tattile, i dettagli.
A seguire, alle ore 16, focus sulla mostra “Galleria degli sguardi. L’esperienza di “volti nel Volto” allestita a cura della Fondazione Acutis nello spazio espositivo della Tenda di Avvolti. La mostra “volti nel Volto” è un’esposizione multimediale che, attraverso un viaggio nell’arte e nel tempo, pone a confronto numerosi ritratti del volto di Gesù dipinti nel corso dei secoli, individuando gli elementi iconografici e i tratti distintivi che, seppure presenti in opere d’arte realizzate in contesti ed epoche diverse, paiono essere accomunate dal trovare fonte d’ispirazione nello stesso volto, il Volto dell’Uomo della Sindone. la cui immagine ha ispirato nei secoli profondamente l’iconografia del Volto di Cristo. Immagine, impressa dalla sofferenza della Passione, che viene posta in dialogo con le rappresentazioni del volto di Gesù nel corso del tempo e con l’immagine della Divina Misericordia, che illumina il mistero della Resurrezione. “volti nel Volto” è un invito a riscoprire il senso autentico della bellezza, della sofferenza redenta e della speranza, accompagnando il cammino di tutti coloro che desiderano approfondire il legame tra fede, arte e cultura nel nostro tempo.
Alle ore 17, per il ciclo “Tutti Santi”, incontro dedicato al fondatore dei missionari e delle missionarie della Consolata, “Giuseppe Allamano”, canonizzato lo scorso anno. A proposito di missioni, Torino ospiterà dal 9 al 12 ottobre il Festival nazionale della Missione, intitolato “il Volto Prossimo”: quattro giornate di incontri, eventi e altre iniziative, con testimonianze di storie ed esperienze vissute in diversi contesti e varie parti del mondo.
Ultimo appuntamento della giornata, alle ore 18, sul tema “La cooperazione internazionale dietro le quinte di un pellegrinaggio in Terra Santa. Prendersi cura di piazze, strade, mosaici e chiese”, a cura del Servizio Cooperazione Internazionale e Pace della Città di Torino.

Per tutti gli incontri è disponibile la diretta streaming sul canale YouTube di www.avvolti.org

Per visitare la Tenda di Avvolti è necessario prenotare sul sito web www.avvolti.org .

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NELLA TENDA DI “AVVOLTI”, LA SINDONE DA GUARDARE CON LE DITA.

COMUNICATO STAMPA N°3 DEL 29 APRILE 2029

 

Uno speciale plastico del Telo, con la riproduzione in rilievo dell’impronta dell’Uomo della Sindone, consente anche ai non vedenti di conoscerne, attraverso il contatto tattile, i dettagli.

La Tenda di Avvolti in piazza Castello ospita, insieme a quella multimediale, una riproduzione tridimensionale del Telo realizzata con materiali speciali, una raffigurazione da guardare sfiorandola delicatamente con i polpastrelli. Un plastico infatti, con parti in rilievo a diversi livelli, in corrispondenza dell’impronta sindonica, consente alle persone con disabilità visive di esplorare tattilmente la figura dell’Uomo della Sindone e, con l’aiuto di una guida, di percepirne l’immagine offrendo un’esperienza sensoriale utile a comprenderne i dettagli e la posizione del corpo.
Nato su impulso di don Giuseppe Chicco (già consulente ecclesiastico del Movimento Apostolico Ciechi di Torino) e realizzato per l’ostensione giubilare del 2000, il plastico è il risultato di un sapiente lavoro di squadra, che ha coinvolto tecnici e specialisti, ma anche persone con disabilità visiva. «Per realizzarlo sono state sviluppate tecniche informatiche che trasformano le variazioni di colore e luminosità presenti sul telo in diversi livelli di rilievo» spiega Nello Balossino, docente di informatica all’Università di Torino e vicedirettore del Centro Internazionale di Studi sulla Sindone. «Questo tipo di riproduzione rappresenta tuttora un’innovazione importante nel campo dell’accessibilità culturale, perché favorisce il dialogo tra diverse modalità di fruizione».
Il plastico riproduce in scala 1 a 1 la parte del lenzuolo in cui l’uomo appare frontalmente. Grazie a questo strumento, le persone con minorazioni visive, aiutate da una guida, riescono a costruirsi una precisa immagine mentale della Sindone, vivendo un’esperienza diretta che, altrimenti, sarebbe loro preclusa.
«Dal 2000 a oggi, migliaia di persone cieche e ipovedenti hanno sfiorato con le dita l’immagine in rilievo: c’è chi lo ha fatto accompagnato dalla fede, chi in un percorso di ricerca o per semplice curiosità» racconta Angelo Sartoris, persona con disabilità visiva e volontario del Museo della Sindone. «Tra le tante emozioni raccolte, ricordo la frase di un uomo cieco da sempre e avanti negli anni, che mi disse: “sono venuto molte volte a pregare davanti alla Sindone, ma adesso ho capito quello che non potevo vedere”». Va sottolineato che il plastico rappresenta un’opportunità di scoperta anche per le persone vedenti.
Alla Sindone tattile è dedicato anche uno degli appuntamenti ospitati nello spazio conferenze della Tenda di Avvolti: il 30 aprile alle ore 15, il programma prevede l’incontro su “Sindone e disabilità: incontro con esperienza diretta per ipovedenti”, a cura dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.

Per visitare la Tenda di Avvolti è necessario prenotare sul sito web www.avvolti.org .

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“VOLTI NEL VOLTO”: 100 DIPINTI DI GESù ISPIRATI DALL’UOMO DELLA SINDONE

COMUNICATO STAMPA N°2 DEL 29 APRILE 2025

 

Mostra multimediale nello spazio espositivo della Tenda della Sindone fino al 5 maggio, curata dalla Fondazione Carlo Acutis.

Il 30 aprile, alle ore 16, nella sala conferenze della Tenda di Avvolti, l’incontro “Galleria degli sguardi. L’esperienza di “volti nel Volto”.

Un solo Volto, quello dell’Uomo della Sindone, la fonte di ispirazione per innumerevoli opere d’arte di epoche diverse, dai primi secoli dopo Cristo al XX secolo, realizzate in luoghi anche molto lontani tra di loro, dall’Europa al Medio Oriente e fino al Sudamerica.
A rivelarlo è la mostra “volti nel Volto”, curata dalla Fondazione Carlo Acutis e allestita nella Tenda di Avvolti dal 28 aprile al 5 maggio.
Un filmato proiettato sulle tre pareti della sala espositiva, nella sezione centrale della Tenda, mostra l’esito straordinario di un lavoro di ricerca e sperimentazione condotto con l’ausilio di tecnologie digitali che hanno permesso di confrontare, sovrapponendole, le immagini di cento dipinti del volto di Gesù e, accelerando la proiezione delle singole immagini, i tratti somatici, i lineamenti dei visi si allineano e i cento volti di Gesù diventano uno solo, il Volto, come detto, impresso sul Telo di lino custodito nella Cattedrale di San Giovanni Battista, a Torino.
“Realizzato in collaborazione con l’Accademia Albertina di Belle Arti, il filmato – spiegano dalla Fondazione Carlo Acutis – conduce in un viaggio affascinante, svelando un invisibile filo conduttore che lega il celebre dipinto di Kazimirowski a opere attribuite a Metsys, Leonardo, Bernini, fino a risalire alle antiche immagini custodite nelle catacombe.
Il Volto di Gesù di Nazareth è, forse, il più raffigurato nella storia dell’arte. Eppure, dietro la varietà stilistica che ha guidato la mano di innumerevoli artisti nei secoli, emergono elementi iconografici costanti, tratti distintivi che, attraversando epoche e culture, si ripropongono invariati nel tempo.
Il filmato mette in luce come determinate proporzioni e caratteristiche fisionomiche si ripetano con sorprendente coerenza sin dai primi secoli del cristianesimo fino alla contemporaneità, anche nella grande tradizione occidentale. Una sorprendente continuità iconografica che ritroviamo anche nelle opere di quegli artisti che, nel ritrarre il Volto di Gesù, si ispirano direttamente all’immagine della Sindone, ponendo il Sacro Lino in forte collegamento con un codice visivo che attraversa i millenni”.

Mercoledì 30 aprile, alle ore 16, allo spazio conferenze della Tenda di Avvolti, focus sulla mostra con l’incontro “Galleria degli sguardi. L’esperienza di “volti nel Volto”, a cura della Fondazione Carlo Acutis.

La app della mostra “volti nel Volto” arte, storia, spiritualità al link http://editor.creareunapp.it/application/device/check/app_id/5095

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1 MAGGIO: MESSAGGIO DEL CARD. ROBERTO REPOLE, ARCIVESCOVO DI TORINO E VESCOVO DI SUSA.

COMUNICATO STAMPA DEL 29 APRILE 2025

 

«Ai lavoratori, agli imprenditori e alle loro famiglie

Carissimi,
quest’anno è difficile celebrare il Primo Maggio senza considerare quello che sta accadendo nel mondo: stiamo assistendo all’innalzamento di tante nuove barriere fra i popoli, tanti muri e steccati che avevamo sperato di non vedere più. È la sfida economica dei dazi commerciali, ma è anche il respingimento degli stranieri alle frontiere, la recrudescenza delle deportazioni, il ritorno alle armi per difendere i confini.
Si costruiscono barriere «contro» anziché gettare ponti per vivere «insieme»: in questi giorni di dolore per la morte del Papa Francesco bisognerebbe ricordare con onestà questa sua denuncia fondamentale. Come Francesco, anch’io credo che innalzando barriere l’umanità non potrà mai compiere passi avanti. Per questa ragione – anche nella Festa del Lavoro che la Chiesa accompagna con la memoria di San Giuseppe Artigiano – vorrei che tutti riflettessimo soprattutto sulla parola «insieme».
Stiamo imparando sulla nostra pelle che la logica delle barriere – che porta per esempio all’imposizione di tasse folli sulle esportazioni – può compromettere da un giorno all’altro l’esistenza del nostro lavoro, la tenuta dei redditi e dell’occupazione, la vita delle famiglie. I lavoratori e gli imprenditori, ma anche i politici, gli uomini della finanza e la Chiesa stessa si stanno interrogando. Le relazioni sindacali sono forse destinate a vivere stagioni difficili, di confronto acceso ed è normale che accada, però insisto: dalle difficoltà usciremo solo insieme, non certo nascondendoci dietro ad altre barriere.
Cari amici, credo davvero che la parola chiave sia «insieme». Ai lavoratori vorrei dire che oggi, senza rinunciare alla dialettica, anche dura, essi possono compiere il gesto di far conoscere agli imprenditori, a quelli che resistono, il loro apprezzamento per i rischi che stanno accettando di sostenere e per gli investimenti che compiono. Se lo facessero sarebbe un gesto ben speso, non scontato contro la logica dei muri; io stesso sto cercando di esprimere come posso il mio sostegno a chi abbraccia con coraggio il rischio di impresa.
Agli imprenditori vorrei dire di comunicare con altrettanta fiducia il loro apprezzamento ai lavoratori, uomini e donne che con la loro vita rendono possibile l’esistenza stessa delle aziende. Parlare più chiaramente, ascoltare, condividere con trasparenza le scelte aziendali e le strategie: anche questi sarebbero gesti ben spesi. Il passato ha visto purtroppo tanti tradimenti nelle aziende e ha prodotto mancanza di fiducia, che occorre ricostruire.
Perché non partire da questi gesti? Insieme, senza ingenuità, con fiducia gli uni negli altri. Proviamoci, rispondiamo per questa via alla costruzione dei muri che stanno soffocando il mondo, facciamolo per le nostre famiglie e per i nostri figli. Auguri per questo Primo Maggio!

Roberto Repole
Arcivescovo di Torino e Vescovo di Susa»

 

Don Livio Demarie
ufficio stampa
Curia metropolitana di Torino

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