FESTIVAL DELLA MISSIONE 2025: “BRANCACCIO, LE VISCERE  DI PALERMO”

Comunicato stampa del 24 settembre 2025

FESTIVAL DELLA MISSIONE 2025:

“BRANCACCIO, LE VISCERE  DI PALERMO”, MOSTRA FOTOGRAFICA DIFFUSA FINO AL 19 OTTOBRE

 

Fino al 19 ottobre, manifesti (su circuiti di installazioni pubblicitarie Mupi) portano in strade e piazze della città “Brancaccio. Le viscere di Palermo”, una mostra fotografica diffusa allestita a Torino nell’ambito del Festival della Missione 2025.  Sono immagini che raccontano un quartiere difficile e straordinariamente vivo attraverso l’obiettivo del fotografo palermitano Francesco Faraci: scatti di vita quotidiana che scorre tra muri incrostati, dello sguardo di due bambini che cercano il futuro nel cielo, della cura di una pettinatura riflessa tra i graffi di uno specchio.

La storia tra Faraci e Brancaccio è nata da un incontro inatteso, un invito a varcare le porte delle case, due anni di cammini quotidiani nei vicoli, di amicizie strette e fiducia guadagnata. «Per me Brancaccio è stata una storia d’amore», racconta. «Un amore che mi ha cambiato come uomo prima ancora che come fotografo». Tutte le fotografie sono in bianco e nero: per Faraci non è una scelta estetica ma un linguaggio che porta chi le osserva a restare concentrati su ciò che accade, senza distrazioni. Con questa mostra diffusa, il Festival della Missione porta nelle strade di Torino un pezzo di Palermo, ricordando che Brancaccio non è solo un quartiere ai margini, “ad alta densità mafiosa”. È anche il quartiere di Don Puglisi, di Don Maurizio, e di chi lotta ogni giorno. «Anche nei luoghi più problematici, lì dove si pensa che non ci sia nulla, si nasconde una umanità potente e autentica, storie reali, dolorose però vere, che ci riguardano», sottolinea Faraci. «Voltarsi dall’altra parte, giudicare e ghettizzare non è mai la strada giusta. L’accoglienza, la cura e l’amore, sono ciò che dovremmo mettere in pratica ogni giorno».

Francesco Faraci

Nato a Palermo nel 1983, Faraci è fotografo documentarista e scrittore. Dopo studi in antropologia e sociologia, ha trovato nella fotografia il suo principale linguaggio, ispirandosi ai grandi maestri francesi e americani. Al centro del suo lavoro ci sono la Sicilia e il Mediterraneo, narrati attraverso le contraddizioni delle periferie, con uno sguardo attento ai minori e alle comunità marginali.

I suoi reportage sono apparsi su Il Venerdì di Repubblica, The Guardian, Time Magazine, VICE e Rolling Stone. Tra i suoi libri fotografici: Malacarne (2016), premiato a Parigi e a Mosca, Atlante Umano Siciliano (2020), finalista al Premio Marco Pesaresi, e Anima Nomade (2022, Mimesis, prefazione di Franco Arminio). Ha collaborato con Jovanotti (Jova Beach Party e videoclip Mediterraneo), con Achille Lauro (immagini per Solo Noi, Sanremo 2021) e con Netflix (Una semplice domanda di Alessandro Cattelan). Le sue mostre hanno viaggiato dall’Italia a Tel Aviv. Nel 2016 LensCulture lo ha inserito tra i 100 giovani fotografi più interessanti al mondo.

Per le “Anteprime” del Festival della Missione, il 26 settembre inaugurazione della mostra fotografica “Figli di Haiti”

Venerdì 26 settembre alle ore 18.00, alla Facoltà Teologica di Torino (via XX Settembre 83), verrà inaugurata la mostra fotografica “Figli di Haiti”, visitabile fino al 12 ottobre. Interverranno Debora Spadoni, direttrice Comunicazione e Sviluppo del business di Avvenire, e Fiammetta Cappellini, coordinatrice degli interventi umanitari della Fondazione AVSI. Il progetto, promosso da Avvenire e Fondazione Avvenire in collaborazione con Fondazione Avsi (presente nel Paese dal 1999), accende i riflettori su quest’isola dimenticata, ribaltando lo sguardo. Perché oltre alla povertà e alla violenza delle gang, Haiti ha altro da raccontare. Lo dimostrano Dukens, Woodley, Franklin e altri quaranta adolescenti haitiani che, armati solo del proprio cellulare, hanno raccontato un frammento di bellezza che squarcia la violenza quotidiana delle loro giornate. Qualcuno ha fotografato una zona pulita del proprio quartiere, qualcun altro una donna che vende della frutta.  Le loro immagini saranno pubblicate anche nel calendario Avvenire 2026.

All’inaugurazione della mostra seguirà, alle ore 20.30 nel Giardino della Magnolia del Distretto Sociale Barolo (via Cottolengo 24/A), l’incontro “Haiti tra crisi e vie di cooperazione”, un momento di approfondimento sul contesto haitiano attraverso testimonianze dirette e progetti di cooperazione con Iliana Joseph, mediatrice culturale e presidente dell’associazione Haititalia APS, Alessandro Demarchi, membro dell’associazione internazionale CISV ETS di Torino, Antonio Menegon, missionario Camilliano, e Marco Bello, direttore editoriale di Missioni Consolata.

Il Festival della Missione è realizzato in partnership con il Festival dell’Accoglienza (16 settembre – 31 ottobre), che propone tanti appuntamenti per stimolare una comprensione sempre più profonda e articolata di cosa significhi realmente “accogliere” nel nostro tempo.

In allegato fotografie di “Brancaccio, le viscere di Palermo”

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