«Torino Spiritualità», dedicato agli assenti

Dal 27 settembre all’1 ottobre 2023 la XIX edizione della rassegna culturale

È una scelta coraggiosa quella di «Torino Spiritualità» di affrontare nella sua XIX edizione, con avvio il 27 settembre 2023, il tema della morte. Dopo il titolo accattivante «Agli assenti» viene subito spiegato di quale assenza di tratta con un sottotitolo che non lascia adito a dubbi: della morte ovvero della vita.

La domanda che pone la nostra inevitabile dipartita non risuona molto spesso nelle ordinarie conversazioni se non per il rammarico di qualcuno che ci ha lasciato. La morte come gossip non fa paura, viene prontamente esorcizzata, diventa argomento di facile rammarico e di quei luoghi comuni evocati per il pensionato di Guccini («Ma se stava così bene!»). Diverso invece è interrogarsi sulla nostra morte, dato che abbiamo il privilegio di essere l’unico essere vivente consapevole del suo destino. Questa è spiritualità in senso lato, coinvolge tutti gli esseri dotati di ragione, ma diventa un punto cruciale per le religioni, che su questo tema vengono sovente interpellate e che si giocano molto della loro credibilità e del loro fascino in base alle risposte che offrono. Per dire, c’è una certa differenza tra le struggenti epigrafi funerarie della Roma repubblicana e le prime lapidi cristiane che esprimono la certezza di risorgere.

Ma è chiaro che questa è solo una delle possibili risposte che gli uomini hanno dato a questo rovello, che vanno dalla permanenza del ricordo nei vivi alla reincarnazione. Per alcuni saggi è solo un passaggio biologico e per altri un dramma che toglie ogni significato a tutto quello che facciamo su questa Terra. Epicuro ci invita a non porci il problema perché quando c’è la morte non ci siamo più noi e viceversa. Sistema sbrigativo, forse anche troppo, a giudicare dai pochi seguaci effettivi di questa teoria. Tanti punti di vista, dunque, che giustificano la pluralità e il proliferare degli appuntamenti nel cartellone del programma.

Un festival è per definizione un agglomerato di idee e di suggestioni, non per forza armonizzate tra loro. Siamo abituati a vedere alternarsi profili molto diversi e il pubblico non avrà difficoltà a trovare ciò che più lo stuzzica nel ricco programma. Con la regia di Armando Buonaiuto arrivano all’evento alcune delle voci più interessanti del panorama contemporaneo. Ad esempio Éric-Emmanuel Schmitt che presenta il suo volume «La sfida di Gerusalemme» con una prefazione di papa Francesco o quel François Jullien che in Francia ha spopolato con il suo «Risorse del cristianesimo» e ora ritorna per parlare della morte nelle religioni e filosofie orientali.

Non mancano ovviamente gli eventi blockbuster che sono molto graditi dal pubblico desideroso di incontrare le celebrità televisive e musicali, con un cast che annovera Massimo Recalcati, Alessandro Bergonzoni, Cristiano Godano dei Marlene Kuntz e Francesco Pannofino in un reading di Saramago. Continuano anche le esplorazioni nel mondo della psicologia e il resoconto di iniziative sul campo che coniugano la riflessione teorica con il dato esperienziale, nonché un certo numero di performance artistiche in diverse sedi.

Alcuni fedelissimi nostrani continuano ad offrire il loro contributo a grande richiesta (Enzo Bianchi, Paolo Scquizzato, Derio Olivero, Luigi Maria Epicoco) a cui si aggiungono anche delle new entries come il nostro collega Luca Peyron e il mediatico Marco Pozza. Per non tediare il lettore con una serie di date e di orari, rimando al programma completo disponibile sul sito dedicato (www.torinospiritualita.org).

Dopo quasi vent’anni di attività, «Torino Spiritualità» è una presenza stabile e di riferimento nelle attività culturali della città, una scommessa vinta dagli organizzatori nonostante un certo scetticismo iniziale ma sostenuta da una massiccia presenza del pubblico, che ormai si è adeguato alla dolorosa necessità del biglietto di accesso a pagamento per far quadrare i conti. Suscitare interesse verso i temi spirituali è un servizio verso la collettività e indirettamente anche uno stimolo per noi che ce ne occupiamo «di mestiere» dentro una circolarità che può giovare a tutti.

Don Gian Luca CARREGA su «La Voce E il Tempo» del 17 settembre 2023

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