Gent.mi,
A questo link:
trovate un comunicato della Fondazione Don Mario Operti.
È una precisazione sul mercato della locazione.
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trovate un comunicato della Fondazione Don Mario Operti.
È una precisazione sul mercato della locazione.
DOMANI, LUNEDì 19, ALLE 11, LA PRESENTAZIONE AL SEMINARIO METROPOLITANO – AULA 3 (VIA XX SETTEMBRE, 83, TORINO).
Sono 47.000 le persone accompagnate dalla rete della carità nel territorio dell’Arcidiocesi di Torino, il 30% incontrate per la prima volta, con un incremento del 28% in dodici mesi. Da questi elementi quantitativi prende le mosse il terzo rapporto redatto dall’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse di Caritas Diocesana in collaborazione con il sociologo Luca Davico intitolato «Vivere al tempo del vuoto».
All’incontro con i giornalisti interverranno Alessandro Svaluto Ferro, direttore Area Carità e Azione Sociale della Curia torinese,
Antonella Di Fabio, responsabile dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse di Caritas Diocesana, Luca Davico, sociologo Politecnico di Torino, Pierluigi Dovis, referente Caritas Diocesana.
Presenti inoltre i vertici istituzionali di Pastorale Migranti, ODV San Vincenzo de’ Paoli Torino, Gruppi di Volontariato Vincenziano Torino, Fondazione Don Mario Operti, Caritas Interparrocchiale di Bra che hanno contribuito offrendo dati specifici inseriti nel rapporto.
Nel corso della conferenza saranno resi noto i dati quantitativi e qualitativi riferiti al contesto cittadino e dell’intera area dell’Arcidiocesi riportanti mappe territoriali dei servizi ecclesiali e delle povertà, dati sui soggetti in condizione di impoverimento, elementi circa le principali cause di fragilizzazione (deprivazione economica, disagio lavorativo, stress abitativo, povertà sanitaria), con attenzione particolare al fenomeno della povertà minorile e under 25 e con sottolineature circa quanto maggiormente interpella il contesto territoriale e i vari soggetti che in esso agiscono.
Contatto stampa: Mauro Gentile tel. 349.4162657.
OGGI, VENERDì 16/5 ALLE 18, ALLO STAND DELLA CITTA’ DI TORINO
La libertà è pensiero o un libro da leggere, magari da scrivere. Questa è solo una delle tante riflessioni sul tema “Dietro le sbarre” contenute negli oltre ottocento elaborati, tra poesie, racconti e saggi brevi, presentati per la prima edizione del Premio letterario intitolato a don Domenico “Meco” Ricca, il sacerdote salesiano storico cappellano del carcere minorile Ferrante Aporti scomparso nel marzo dello scorso anno. Questo pomeriggio alle ore 18, nello stand della Città di Torino al Salone internazionale del Libro, saranno premiati gli autori dei migliori elaborati per le tre categorie in concorso (Adolescenti, Giovani e Adulti, ristretti all’Ipm Ferrante Aporti) e per il premio speciale riservato alle persone con disabilità. All’appuntamento, moderato dalla giornalista Marina Lomunno, interverranno la vicesindaca della Città di Torino, Michela Favaro, il portavoce del Forum Terzo Settore del Piemonte, Gabriele Moroni, Bruno Mellano, garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, il cappellano del Ipm Ferrante Aporti, don Silvano Oni, e gli scrittori Margherita Oggero e Younis Tawfik. Il Premio letterario Don “Meco” è promosso dal Forum Terzo Settore del Piemonte insieme ai Salesiani del Piemonte e della Valle d’Aosta, in collaborazione con il settimanale diocesano La Voce e Il Tempo e il patrocinio della Città di Torino e del Consiglio regionale del Piemonte.
Don Livio Demarie
ufficio stampa
Curia metropolitana di Torino
47.000 persone accompagnate dalla rete della carità nel territorio dell’Arcidiocesi di Torino, il 30% incontrate per la prima volta, con un incremento del 28% in dodici mesi. Da questi elementi quantitativi prende le mosse il terzo rapporto redatto dall’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse di Caritas Diocesana in collaborazione con il sociologo Luca Davico intitolato «Vivere al tempo del vuoto».
I dati verranno offerti agli operatori della comunicazione durante una conferenza stampa indetta per
LUNEDÌ 19 MAGGIO 2025
alle ore 11,00
presso il Seminario Metropolitano – Aula 3
via XX Settembre 83 – Torino.
Interverranno
– Alessandro SVALUTO FERRO, direttore Area Carità e Azione Sociale della Curia torinese,
– Antonella DI FABIO, responsabile dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse di Caritas Diocesana,
– Luca DAVICO, sociologo Politecnico di Torino,
– Pierluigi DOVIS, referente Caritas Diocesana.
Saranno presenti e disponibili ad eventuali interviste i vertici istituzionali di Pastorale dei Migranti, ODV San Vincenzo de’ Paoli Torino, Gruppi di Volontariato Vincenziano Torino, Fondazione Don Mario Operti, Caritas Interparrocchiale di Bra che hanno contribuito offrendo dati specifici inseriti nel rapporto.
Nel corso della conferenza verranno presentati i dati quantitativi e qualitativi riferiti al contesto cittadino e dell’intera area dell’Arcidiocesi riportanti mappe territoriali dei servizi ecclesiali e delle povertà, dati sui soggetti in condizione di impoverimento, elementi circa le principali cause di fragilizzazione (deprivazione economica, disagio lavorativo, stress abitativo, povertà sanitaria), con attenzione particolare al fenomeno della povertà minorile e under 25 e con sottolineature circa quanto maggiormente interpella il contesto territoriale e i vari soggetti che in esso agiscono.
Ai presenti verrà consegnato materiale di sintesi e la versione cartacea del rapporto. A partire dalle ore 11,00 dello stesso giorno tutto sarà disponibile sul sito www.caritas.torino.it . Caritas Diocesana e redattori non anticiperanno in altro momento nessuno degli elementi e non sono in possesso di immagini o filmati.
L’accesso alla sala di conferenza è libero e non richiede prenotazione previa.
Contatto stampa: Mauro Gentile tel. 349.4162657.
Torino, 15 maggio 2025.
CONCORSO LETTERARIO IN MEMORIA DEL SALESIANO DON DOMENICO “MECO” RICCA: IL 16 MAGGIO (ORE 18) LA PREMIAZIONE AL SALONE DEL LIBRO, NELLO STAND DELLA CITTA’ DI TORINO.
Tema della prima edizione “Dietro le sbarre”: 850, tra poesie, racconti e saggi brevi, gli elaborati in concorso per tre categorie (Adolescenti, Giovani e Adulti, ristretti all’Ipm Ferrante Aporti) e due premi speciali riservati alle persone con disabilità.
Il Premio letterario Don “Meco” è promosso dal Forum Terzo Settore del Piemonte insieme ai Salesiani del Piemonte e della Valle d’Aosta, in collaborazione con il settimanale diocesano La Voce e Il Tempo e il patrocinio della Città di Torino e del Consiglio regionale del Piemonte.
Cara/o collega,
venerdì 16 maggio, alle ore 18, lo stand della Città di Torino al Salone internazionale del libro ospiterà la cerimonia di premiazione della prima edizione del concorso letterario istituito in memoria di don Domenico “Meco” Ricca, il sacerdote salesiano storico cappellano del carcere minorile Ferrante Aporti scomparso nel marzo dello scorso anno.
Degli ottocentocinquanta elaborati sul tema “Dietro le sbarre”, nei giorni scorsi la giuria – presieduta dalla giornalista Marina Lomunno e di cui fanno parte gli scrittori Margherita Oggero e Younis Tawfik, l’ex magistrato Ennio Tomaselli, Claudio Sarzotti, docente di sociologia e direttore della rivista Antigone, la garante dei detenuti della Città di Torino, Monica Cristina Gallo, ed esperti di educazione e scienze sociali – ne ha selezionati sessanta (l’elenco su www.terzosettorepiemonte.it/news/giuria-al-lavoro-i-nomi-dei-finalisti ) tra cui scegliere i vincitori da premiare al Salone del Libro per ognuna delle tre categorie in cui è articolato il concorso: Giovani e Adulti (dai 19 anni in su), Adolescenti (dai 14 ai 18 anni), la sezione per i giovani ristretti all’Ipm «Ferrante Aporti» e per i due premi speciali riservati a persone con disabilità.
“I contributi – spiegano dal Forum Terzo Settore del Piemonte – sono arrivati da tutta Italia e da persone di ogni età. Un segno questo che quando il lavoro degli operatori negli istituti di pena è svolto con sensibilità e attenzione, i risultati positivi non tardano ad arrivare proprio attraverso le attività finalizzate alla cura e alla rieducazione dei ristretti”.
Tredici elaborati sono stati prodotti e inviati da giovani reclusi al Ferrante Aporti, coinvolti nell’iniziativa – come evidenzia don Silvano Oni, il salesiano oggi cappellano dell’istituto di pena minorile torinese – “grazie all’impegno dei nostri insegnanti, che hanno spiegato e fatto comprendere loro il senso del concorso letterario e raccontato la figura di don Meco, un uomo che i docenti hanno personalmente conosciuto, condividendo la dedizione verso i giovani più fragili”.
Alla cerimonia di premiazione al Salone del Libro saranno presenti, con i membri della giuria del concorso letterario, la vicesindaca della Città di Torino, Michela Favaro, il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà della Regione Piemonte, Bruno Mellano, il portavoce del Forum Terzo Settore in Piemonte, Gabriele Moroni, e Don Silvano Oni, cappellano del carcere minorile Ferrante Aporti.
I migliori elaborati del concorso letterario in memoria di don Domenico “Meco” Ricca saranno inoltre raccolti in una pubblicazione. Il ricavato dalle vendite sarà interamente devoluto alla Comunità Harambée di Casale Monferrato, che accoglie e sostiene minori fragili e dove don Domenico era di casa.
A proposito di iniziative dedicate alla giustizia minorile, nell’ambito della seconda edizione del ciclo di conferenze sui temi del carcere curato dall’Opera Barolo in collaborazione con il settimanale La Voce e Il Tempo, il 6 giugno alle ore 17, Palazzo Barolo (via delle Orfane 7, Torino), ospiterà l’incontro “Carcere minorile e decreto Caivano. Punire o rieducare? Le nuove misure tra inasprimento delle pene e crisi dei percorsi riabilitativi”, organizzato con il Forum Terzo Settore del Piemonte, i Salesiani del Piemonte e della Valle d’Aosta e l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte. Sarà anche quella un’occasione per ricordare l’opera del salesiano don “Meco” Ricca e riflettere sulle opportunità di reinserimento sociale offerte ai minori ristretti, sul ruolo delle realtà del Terzo settore e sulla trattazione dell’argomento da parte dei media.
Don Livio Demarie
ufficio stampa
Curia metropolitana di Torino
«Le Diocesi di Torino e di Susa si uniscono alla gioia della Chiesa e del mondo per l’elezione di Papa Leone XIV, lo statunitense e peruviano Robert Francis Prevost.
Al nuovo Vescovo di Roma e pastore della Chiesa universale, successore di Pietro e dell’amatissimo Papa Francesco, vanno fin da ora sentimenti di grande affetto e riconoscenza per l’alto ministero che ha accettato di assumere, assicurando il nostro impegno per l’annuncio e la testimonianza del Vangelo in questo mondo che ha sempre più bisogno di pace.
Le Chiese di Torino e Susa sono state rappresentate al Conclave dal nostro cardinale arcivescovo Roberto Repole, ma anche la partecipazione del cardinale Giorgio Marengo, di origine torinese, ci ha fatto respirare in modo molto forte il legame della nostra regione con la sede apostolica.
Ora è il momento della preghiera per il nuovo Papa, per tutta la Chiesa e per il mondo, che in questa difficile stagione della storia, fra tante ombre e tanti motivi di preoccupazione, chiede a noi cristiani soprattutto un servizio: rendere testimonianza della infinita speranza che nasce dal Vangelo. Certi di poterlo fare nella comunione con Papa Leone XIV, riprendiamo il cammino sotto la sua guida nella sequela di Cristo Risorto.
Mons. Alessandro Giraudo, vicario generale Diocesi di Torino
Don Daniele Giglioli, vicario generale Diocesi di Susa»
Don Livio Demarie
ufficio stampa
Curia metropolitana di Torino
I passaggi nella sala della Sindone digitale e alla mostra “volti nel Volto” sono stati 32800; e poi quasi due milioni di visualizzazioni sui canali social. «Avvolti» ha fatto il pieno: otto giornate per 98 ore complessive di apertura, 19 incontri ospitati nello spazio conferenze e visitatori provenienti da 79 Paesi, tra cui, oltre l’Italia, Francia, Spagna, Germania, Polonia, Russia, Ucraina, Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Messico, Argentina, Brasile, Colombia, Australia, Taiwan, Turchia, Emirati Arabi, Egitto e Israele.
Questi i numeri della Tenda di Avvolti, l’iniziativa per la Festa liturgica della Sindone e il Giubileo della Speranza promossa dalla Chiesa torinese e sostenuta da Regione Piemonte, Città di Torino, Camera di commercio di Torino e Fondazione Carlo Acutis.
La realizzazione della Tenda e delle opere connesse ha coinvolto diverse imprese specializzate italiane coordinate dalla torinese Eventum, agenzia che opera nel campo della comunicazione d’impresa e si occupa dell’organizzazione e della gestione di eventi istituzionali e aziendali, a livello nazionale e internazionale.
Dal 28 aprile al 5 maggio con la Tenda di Avvolti è stata proposta una maniera nuova e inedita di guardare a quella che papa Benedetto XVI aveva definito icona del Sabato Santo, resa possibile dalla creazione di una installazione immersiva, unica nel suo genere: un tavolo interattivo delle dimensioni reali della Sindone, progettato per offrire un’esplorazione dettagliata e coinvolgente del Telo, accompagnata da narrazioni e approfondimenti visivi.
La realizzazione del tavolo con la Sindone digitale è stata curata dalla Reply, una delle principali società di consulenza digital e tecnologica in Europa e nel Mondo, con profonde radici a Torino.
L’iniziativa Avvolti ha consentito di sperimentare di un innovativo modello di presentazione del Telo sindonico: una modalità pensata e progettata per rendere, attraverso il digitale, l’esperienza di visita alla Sindone accessibile a un pubblico globale, creando un ponte tra innovazione e fede e offrendo nuovi modi di vivere la spiritualità.
Apertura serale per la Tenda di Avvolti e la Cappella della Sindone. Concerto a Palazzo Reale.
Domenica 4 maggio, in occasione della Festa liturgica della Sindone, la Tenda di Avvolti prolunga l’orario di apertura, offrendo la possibilità di compiere la visita digitale e immersiva della Sindone anche di sera, con ultimo ingresso alle ore 23.
L’esperienza è gratuita, ma richiede la prenotazione obbligatoria sul sito https://avvolti.org.
Il 4 maggio la Festa della Sindone è celebrata anche dai Musei Reali e dagli Amici dei Musei Reali di Torino con il concerto “Palestrina, tra cielo e terra” (ore 21 nel Salone delle Guardie Svizzere a Palazzo Reale) e l’apertura serale (dalle ore 20 alle 23) della Cappella della Sindone. Ingresso unico per tutti a 5 euro.
Per maggiori informazioni e l’acquisto dei biglietti: https://museireali.beniculturali.it/events/festa-della-sindone-2025
LUNEDI’ 5 MAGGIO, ULTIMO GIORNO PER LA TENDA DI AVVOLTI (aperta fino alle 20)
Chiese a porte aperte con una app, Floribert martire congolese e la Sindone nel mondo … le ultime conferenze il 5 maggio
Lunedì 5 maggio, alle ore 12, il programma di incontri ospitati allo spazio conferenze della Tenda di Avvolti propone la presentazione de “Una App come chiave – Chiese a porte aperte: arte e cultura for all”, a cura della Regione Piemonte, in collaborazione con la Consulta Beni Culturali Ecclesiastici del Piemonte e Valle d’Aosta e la Fondazione CRT.
Nel pomeriggio, alle 15.30, si chiude il ciclo “Tutti Santi” con l’incontro dedicato a “Floribert, un giovane martire contro la corruzione nella Repubblica Democratica del Congo”, curato della Comunità di Sant’Egidio.
Con le “Le testimonianze iconografiche della Sindone nel mondo”, alle ore 17, termina il programma di incontri ospitato nello spazio conferenze della Tenda di Avvolti.
Domenica 4 maggio, in occasione della Festa della Sindone, la Tenda di Avvolti prolunga l’orario di apertura, offrendo la possibilità di compiere la visita digitale e immersiva della Sindone anche di sera, con ultimo ingresso alle ore 23.
L’esperienza, gratuita, richiede la prenotazione obbligatoria sul sito https://avvolti.org.
Il 4 maggio, la Festa della Sindone viene anche celebrata dai Musei Reali e dagli Amici dei Musei Reali di Torino con il concerto “Palestrina, tra cielo e terra”, e l’apertura serale della Cappella della Sindone. Ingresso unico per tutti a 5 euro.
Per maggiori informazioni: https://museireali.beniculturali.it/events/festa-della-sindone-2025
Per gli incontri di domani presso la Tenda vi invitiamo a leggere il calendario degli incontri e degli eventi su https://www.avvolti.org/it/in-evidenza, in basso alla pagina.
Inoltre, il 2 maggio, alle ore 15, il programma dello spazio conferenza porta “Sulle strade della Sindone e i percorsi religiosi in Piemonte” e, alle ore 17, per il ciclo “Tutti Santi” incontro dedicato a “Pier Giorgio Frassati, giovane per sempre”, curato dal Comitato diocesano per il centenario di Pier Giorgio Frassati.
Mercoledì 30 aprile, alle ore 10.30, nell’ambito del ciclo “Tutti Santi” il primo incontro della giornata è dedicato al tema “Fede e impegno sociale nell’opera dei Venerabili Marchesi di Barolo” e curato dall’Opera Barolo. Una vita intera, quella vissuta da Giulia e Carlo Tancredi per i quali è in corso il processo di Beatificazione, condotta nel solco della speranza (“In spe” come recita il motto dell’Opera Barolo) e divenuta opportunità per offrire una vita onesta e dignitosa a chi, nella Torino ottocentesca, occupava i gradini più bassi della scala sociale. Enrico Zanellati, curatore di Palazzo Barolo, e l’artista Gabriele Garbolino Rù descrivono i nuovi progetti artistici connessi alla figura dei Marchesi.
Nel pomeriggio, alle ore 15, appuntamento con “Sindone e disabilità”: incontro con esperienza diretta per ipovedenti, a cura dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, del Centro Internazionale di Studi sulla Sindone e dell’Università degli Studi di Torino. Oggetto dell’incontro lo speciale plastico del Telo, con la riproduzione in rilievo dell’impronta dell’Uomo della Sindone, che consente anche ai non vedenti di conoscerne, attraverso il contatto tattile, i dettagli.
A seguire, alle ore 16, focus sulla mostra “Galleria degli sguardi. L’esperienza di “volti nel Volto” allestita a cura della Fondazione Acutis nello spazio espositivo della Tenda di Avvolti. La mostra “volti nel Volto” è un’esposizione multimediale che, attraverso un viaggio nell’arte e nel tempo, pone a confronto numerosi ritratti del volto di Gesù dipinti nel corso dei secoli, individuando gli elementi iconografici e i tratti distintivi che, seppure presenti in opere d’arte realizzate in contesti ed epoche diverse, paiono essere accomunate dal trovare fonte d’ispirazione nello stesso volto, il Volto dell’Uomo della Sindone. la cui immagine ha ispirato nei secoli profondamente l’iconografia del Volto di Cristo. Immagine, impressa dalla sofferenza della Passione, che viene posta in dialogo con le rappresentazioni del volto di Gesù nel corso del tempo e con l’immagine della Divina Misericordia, che illumina il mistero della Resurrezione. “volti nel Volto” è un invito a riscoprire il senso autentico della bellezza, della sofferenza redenta e della speranza, accompagnando il cammino di tutti coloro che desiderano approfondire il legame tra fede, arte e cultura nel nostro tempo.
Alle ore 17, per il ciclo “Tutti Santi”, incontro dedicato al fondatore dei missionari e delle missionarie della Consolata, “Giuseppe Allamano”, canonizzato lo scorso anno. A proposito di missioni, Torino ospiterà dal 9 al 12 ottobre il Festival nazionale della Missione, intitolato “il Volto Prossimo”: quattro giornate di incontri, eventi e altre iniziative, con testimonianze di storie ed esperienze vissute in diversi contesti e varie parti del mondo.
Ultimo appuntamento della giornata, alle ore 18, sul tema “La cooperazione internazionale dietro le quinte di un pellegrinaggio in Terra Santa. Prendersi cura di piazze, strade, mosaici e chiese”, a cura del Servizio Cooperazione Internazionale e Pace della Città di Torino.
Per tutti gli incontri è disponibile la diretta streaming sul canale YouTube di www.avvolti.org
Per visitare la Tenda di Avvolti è necessario prenotare sul sito web www.avvolti.org .
Uno speciale plastico del Telo, con la riproduzione in rilievo dell’impronta dell’Uomo della Sindone, consente anche ai non vedenti di conoscerne, attraverso il contatto tattile, i dettagli.
La Tenda di Avvolti in piazza Castello ospita, insieme a quella multimediale, una riproduzione tridimensionale del Telo realizzata con materiali speciali, una raffigurazione da guardare sfiorandola delicatamente con i polpastrelli. Un plastico infatti, con parti in rilievo a diversi livelli, in corrispondenza dell’impronta sindonica, consente alle persone con disabilità visive di esplorare tattilmente la figura dell’Uomo della Sindone e, con l’aiuto di una guida, di percepirne l’immagine offrendo un’esperienza sensoriale utile a comprenderne i dettagli e la posizione del corpo.
Nato su impulso di don Giuseppe Chicco (già consulente ecclesiastico del Movimento Apostolico Ciechi di Torino) e realizzato per l’ostensione giubilare del 2000, il plastico è il risultato di un sapiente lavoro di squadra, che ha coinvolto tecnici e specialisti, ma anche persone con disabilità visiva. «Per realizzarlo sono state sviluppate tecniche informatiche che trasformano le variazioni di colore e luminosità presenti sul telo in diversi livelli di rilievo» spiega Nello Balossino, docente di informatica all’Università di Torino e vicedirettore del Centro Internazionale di Studi sulla Sindone. «Questo tipo di riproduzione rappresenta tuttora un’innovazione importante nel campo dell’accessibilità culturale, perché favorisce il dialogo tra diverse modalità di fruizione».
Il plastico riproduce in scala 1 a 1 la parte del lenzuolo in cui l’uomo appare frontalmente. Grazie a questo strumento, le persone con minorazioni visive, aiutate da una guida, riescono a costruirsi una precisa immagine mentale della Sindone, vivendo un’esperienza diretta che, altrimenti, sarebbe loro preclusa.
«Dal 2000 a oggi, migliaia di persone cieche e ipovedenti hanno sfiorato con le dita l’immagine in rilievo: c’è chi lo ha fatto accompagnato dalla fede, chi in un percorso di ricerca o per semplice curiosità» racconta Angelo Sartoris, persona con disabilità visiva e volontario del Museo della Sindone. «Tra le tante emozioni raccolte, ricordo la frase di un uomo cieco da sempre e avanti negli anni, che mi disse: “sono venuto molte volte a pregare davanti alla Sindone, ma adesso ho capito quello che non potevo vedere”». Va sottolineato che il plastico rappresenta un’opportunità di scoperta anche per le persone vedenti.
Alla Sindone tattile è dedicato anche uno degli appuntamenti ospitati nello spazio conferenze della Tenda di Avvolti: il 30 aprile alle ore 15, il programma prevede l’incontro su “Sindone e disabilità: incontro con esperienza diretta per ipovedenti”, a cura dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Per visitare la Tenda di Avvolti è necessario prenotare sul sito web www.avvolti.org .
Mostra multimediale nello spazio espositivo della Tenda della Sindone fino al 5 maggio, curata dalla Fondazione Carlo Acutis.
Il 30 aprile, alle ore 16, nella sala conferenze della Tenda di Avvolti, l’incontro “Galleria degli sguardi. L’esperienza di “volti nel Volto”.
Un solo Volto, quello dell’Uomo della Sindone, la fonte di ispirazione per innumerevoli opere d’arte di epoche diverse, dai primi secoli dopo Cristo al XX secolo, realizzate in luoghi anche molto lontani tra di loro, dall’Europa al Medio Oriente e fino al Sudamerica.
A rivelarlo è la mostra “volti nel Volto”, curata dalla Fondazione Carlo Acutis e allestita nella Tenda di Avvolti dal 28 aprile al 5 maggio.
Un filmato proiettato sulle tre pareti della sala espositiva, nella sezione centrale della Tenda, mostra l’esito straordinario di un lavoro di ricerca e sperimentazione condotto con l’ausilio di tecnologie digitali che hanno permesso di confrontare, sovrapponendole, le immagini di cento dipinti del volto di Gesù e, accelerando la proiezione delle singole immagini, i tratti somatici, i lineamenti dei visi si allineano e i cento volti di Gesù diventano uno solo, il Volto, come detto, impresso sul Telo di lino custodito nella Cattedrale di San Giovanni Battista, a Torino.
“Realizzato in collaborazione con l’Accademia Albertina di Belle Arti, il filmato – spiegano dalla Fondazione Carlo Acutis – conduce in un viaggio affascinante, svelando un invisibile filo conduttore che lega il celebre dipinto di Kazimirowski a opere attribuite a Metsys, Leonardo, Bernini, fino a risalire alle antiche immagini custodite nelle catacombe.
Il Volto di Gesù di Nazareth è, forse, il più raffigurato nella storia dell’arte. Eppure, dietro la varietà stilistica che ha guidato la mano di innumerevoli artisti nei secoli, emergono elementi iconografici costanti, tratti distintivi che, attraversando epoche e culture, si ripropongono invariati nel tempo.
Il filmato mette in luce come determinate proporzioni e caratteristiche fisionomiche si ripetano con sorprendente coerenza sin dai primi secoli del cristianesimo fino alla contemporaneità, anche nella grande tradizione occidentale. Una sorprendente continuità iconografica che ritroviamo anche nelle opere di quegli artisti che, nel ritrarre il Volto di Gesù, si ispirano direttamente all’immagine della Sindone, ponendo il Sacro Lino in forte collegamento con un codice visivo che attraversa i millenni”.
Mercoledì 30 aprile, alle ore 16, allo spazio conferenze della Tenda di Avvolti, focus sulla mostra con l’incontro “Galleria degli sguardi. L’esperienza di “volti nel Volto”, a cura della Fondazione Carlo Acutis.
La app della mostra “volti nel Volto” arte, storia, spiritualità al link http://editor.creareunapp.it/application/device/check/app_id/5095
«Ai lavoratori, agli imprenditori e alle loro famiglie
Carissimi,
quest’anno è difficile celebrare il Primo Maggio senza considerare quello che sta accadendo nel mondo: stiamo assistendo all’innalzamento di tante nuove barriere fra i popoli, tanti muri e steccati che avevamo sperato di non vedere più. È la sfida economica dei dazi commerciali, ma è anche il respingimento degli stranieri alle frontiere, la recrudescenza delle deportazioni, il ritorno alle armi per difendere i confini.
Si costruiscono barriere «contro» anziché gettare ponti per vivere «insieme»: in questi giorni di dolore per la morte del Papa Francesco bisognerebbe ricordare con onestà questa sua denuncia fondamentale. Come Francesco, anch’io credo che innalzando barriere l’umanità non potrà mai compiere passi avanti. Per questa ragione – anche nella Festa del Lavoro che la Chiesa accompagna con la memoria di San Giuseppe Artigiano – vorrei che tutti riflettessimo soprattutto sulla parola «insieme».
Stiamo imparando sulla nostra pelle che la logica delle barriere – che porta per esempio all’imposizione di tasse folli sulle esportazioni – può compromettere da un giorno all’altro l’esistenza del nostro lavoro, la tenuta dei redditi e dell’occupazione, la vita delle famiglie. I lavoratori e gli imprenditori, ma anche i politici, gli uomini della finanza e la Chiesa stessa si stanno interrogando. Le relazioni sindacali sono forse destinate a vivere stagioni difficili, di confronto acceso ed è normale che accada, però insisto: dalle difficoltà usciremo solo insieme, non certo nascondendoci dietro ad altre barriere.
Cari amici, credo davvero che la parola chiave sia «insieme». Ai lavoratori vorrei dire che oggi, senza rinunciare alla dialettica, anche dura, essi possono compiere il gesto di far conoscere agli imprenditori, a quelli che resistono, il loro apprezzamento per i rischi che stanno accettando di sostenere e per gli investimenti che compiono. Se lo facessero sarebbe un gesto ben speso, non scontato contro la logica dei muri; io stesso sto cercando di esprimere come posso il mio sostegno a chi abbraccia con coraggio il rischio di impresa.
Agli imprenditori vorrei dire di comunicare con altrettanta fiducia il loro apprezzamento ai lavoratori, uomini e donne che con la loro vita rendono possibile l’esistenza stessa delle aziende. Parlare più chiaramente, ascoltare, condividere con trasparenza le scelte aziendali e le strategie: anche questi sarebbero gesti ben spesi. Il passato ha visto purtroppo tanti tradimenti nelle aziende e ha prodotto mancanza di fiducia, che occorre ricostruire.
Perché non partire da questi gesti? Insieme, senza ingenuità, con fiducia gli uni negli altri. Proviamoci, rispondiamo per questa via alla costruzione dei muri che stanno soffocando il mondo, facciamolo per le nostre famiglie e per i nostri figli. Auguri per questo Primo Maggio!
☩ Roberto Repole
Arcivescovo di Torino e Vescovo di Susa»
Don Livio Demarie
ufficio stampa
Curia metropolitana di Torino
Da oggi e fino a lunedì 5 maggio è possibile visitare la Tenda di Avvolti in piazza Castello, allestita nell’ambito delle iniziative della Chiesa torinese per la Festa della Sindone e il Giubileo della Speranza. Questa mattina è stata infatti aperta ufficialmente alla presenza del vescovo ausiliare di Torino mons. Alessandro Giraudo, della vicesindaca della Città di Torino, Michela Favaro, dell’assessore alle Politiche sociali della Regione Piemonte, Maurizio Marrone, del prefetto di Torino Donato Cafagna, e di Adriana Acutis, vicepresidente della Fondazione Carlo Acutis e Massimiliano Cipolletta, membro di Giunta della Camera di commercio di Torino.
“Dedichiamo questo luogo e questa iniziativa alla memoria di Papa Francesco, in ricordo del suo ministero e della sua testimonianza di Vangelo – ha dichiarato il vescovo ausiliare di Torino, mons. Alessandro Giraudo – . Questa riproduzione digitale – ha aggiunto parlando del tavolo interattivo del Telo – permette di sperimentare un modo nuovo di incontrare la Sindone. Grazie alla tecnologia, alla Tenda di Avvolti i visitatori non sono solo spettatori, ma al contempo diventano partecipi, perché è data loro la possibilità di entrare ancora di più nella profondità del mistero dell’Uomo della Sindone. Spettatori coinvolti, avvolti, perché pur contemplandola in digitale, l’incontro con il Telo sindonico è una esperienza vera”.
Visita immersiva alla Sindone, mostra “volti nel Volto”, spazio conferenze: le tre sezioni della Tenda di Avvolti.
La Tenda di Avvolti è suddivisa in tre sezioni. Nella prima, superato l’ingresso e lo spazio dedicato all’accoglienza dei visitatori, è proposta una inedita visita alla Sindone grazie a una nuova installazione immersiva (un tavolo interattivo che riproduce il Telo a grandezza naturale e altri supporti digitali) progettata per offrire un’esplorazione dettagliata e coinvolgente della Sindone, accompagnata da narrazioni e approfondimenti visivi. Una seconda area ospita la mostra multimediale “volti nel Volto”: curata dalla Fondazione Carlo Acutis, l’esposizione, con l’ausilio delle tecnologie digitali pone a confronto numerosi ritratti del volto di Gesù dipinti nel corso dei secoli, individuando elementi iconografici e tratti distintivi che, seppure presenti in opere d’arte realizzate in contesti ed epoche diverse, paiono essere accomunate dal trovare fonte d’ispirazione nello stesso volto, il Volto dell’Uomo della Sindone. Tra le prime due sezioni è presente anche lo speciale plastico del Telo (messo a disposizione dal Museo della Sindone) con la riproduzione in rilievo dell’impronta sindonica, che consente anche ai non vedenti di conoscerne, attraverso il contatto tattile, i dettagli.
Il terzo ambiente è costituto da uno spazio conferenze che ospita un ricco programma di incontri quotidiani, da quelli del ciclo “Tutti Santi”, dedicato in modo particolare alle più recenti e alle prossime canonizzazioni, agli appuntamenti sulla Sindone, tra storia, scienza e fede, e ad altri temi come arte e spiritualità. Tutti gli incontri possono essere seguiti in diretta streaming sul canale YouTube di www.avvolti.org .
Cappella della Sindone, Beato Valfrè, percorsi d’arte e spiritualità, Giubileo e ambiente, i temi degli incontri del 29 aprile allo spazio conferenze
Martedì 29 aprile, apre la giornata di appuntamenti allo spazio conferenze della Tenda di Avvolti, alle ore 11, l’incontro “Guarino Guarini e la Cappella della Sindone: dall’idea al cantiere”, curato dal Comitato nazionale Guarino Guarini. Il professor Giuseppe Dardanello, ordinario di Storia dell’arte moderna all’Università di Torino, Marina Feroggio, già direttrice dei lavori di completamento del restauro della Cappella della Sindone, e il direttore dell’Archivio di Stato di Torino e presidente del Comitato nazionale Guarino Guarini, Stefano Benedetto, guidano alla lettura del progetto che ha portato alla costruzione di uno dei gioielli dell’architettura barocca e parlano degli interventi di restauro condotti a seguito dell’incendio del 1997.
Nel pomeriggio, doppio appuntamento dedicato al turismo religioso. Alle ore 15 incontro su “Scoprendo i Sacri Monti del Piemonte: un percorso tra spiritualità e arte”, a cura della Regione Piemonte in collaborazione con i Sacri Monti, e alle 16 su “Sentieri dell’Anima: alla scoperta dei cammini spirituali piemontesi”, ancora a cura della Regione Piemonte in collaborazione con la Rete dei Cammini e Viaggio Italia around the World.
A seguire, alle ore 17, secondo appuntamento del ciclo “Tutti Santi” dedicato a “Sebastiano Valfrè e la Sindone”. Il Beato Valfrè devoto alla Sindone, nel 1694 contribuì a riparare, rammendandole personalmente, alcune parti del telo di sostegno al Telo apposto dalle suore Clarisse dopo l’incendio di Chambery del 1532, e, con le sue opere di carità e assistenza ai più bisognosi, ebbe un ruolo significativo durante l’assedio di Torino del 1706.
Alle ore 18, “curato da ARPA Piemonte, incontro su “Giubileo e sostenibilità ambientale: economia circolare per un futuro più verde” e, nello specifico, sul tema dell’impatto del settore tessile sull’ambiente e sul cambiamento climatico come punto di partenza per capire quanto il riciclo e l’economia circolare possano contribuire ad assicurare un futuro più sostenibile per tutti, dai produttori ai consumatori.
Per visitare la Tenda di Avvolti è necessario prenotare sul sito web www.avvolti.org .
Qui tre immagini dell’apertura:
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Don Livio Demarie
ufficio stampa
Curia metropolitana di Torino
La “Tenda”, con le sue tre sezioni (visita immersiva alla Sindone, mostra “volti nel Volto”, spazio conferenze), sarà aperta fino al 5 maggio.
Alla presenza del vescovo ausiliare di Torino, monsignor Alessandro Giraudo, lunedì 28 aprile, alle ore 11, sarà aperta in piazza Castello la “Tenda di Avvolti”, iniziativa della Chiesa torinese per la Festa della Sindone e realizzata nell’ambito del Giubileo della Speranza.
All’allestimento della Tenda e all’organizzazione degli eventi collegati promossi dall’arcidiocesi di Torino, hanno contribuito Regione Piemonte, Città di Torino, Camera di commercio di Torino e Fondazione Carlo Acutis.
Le tre sezioni della “Tenda di Avvolti”
Aperta fino al 5 maggio, la Tenda è suddivisa in tre sezioni. Nella prima è proposta una visita inedita alla Sindone, grazie a una nuova installazione immersiva (un tavolo interattivo che riproduce il Telo a grandezza naturale e altri supporti multimediali) progettata per offrire un’esplorazione dettagliata e coinvolgente della Sindone, accompagnata da narrazioni e approfondimenti visivi. Una seconda area è sede della mostra “volti nel Volto”, curata dalla Fondazione Carlo Acutis. Il terzo spazio ospita un ricco programma di conferenze quotidiane, da quelle del ciclo “Tutti Santi”, dedicato in modo particolare alle più recenti e alle prossime canonizzazioni, agli incontri sulla Sindone, tra storia, scienza e fede, e ad altri temi come arte e spiritualità.
Spazio conferenze: gli appuntamenti del 28 aprile
Nel pomeriggio di lunedì 28 aprile, alle ore 15, il programma di incontri ospitati nello spazio conferenze della “Tenda di Avvolti” si apre con _“La Sindone e il mondo”_ e l’esperienza del professor Bruno Barberis chiamato numerose volte e in diverse parti del mondo a parlare del Telo che, secondo la tradizione e quanto riportato nella narrazione dei Vangeli, avrebbe avvolto il corpo di Cristo dopo la deposizione dalla croce. Lo stesso giorno, alle ore 17, in calendario il primo appuntamento del ciclo “Tutti Santi” dedicato a Carlo Acutis, del quale è prossima la canonizzazione. L’incontro è curato dalla Fondazione Carlo Acutis.
Per visitare la Tenda di Avvolti è necessario prenotare sul sito web www.avvolti.org .
In allegato 2 immagini “scaricabili” da qui:
Don Livio Demarie
ufficio stampa
Curia metropolitana di Torino
La Tenda di Avvolti, allestita in piazza Castello per la Festa liturgica della Sindone e il Giubileo della Speranza,
sarà aperta, come da programma, dal 28 aprile al 5 maggio.
Viene invece annullata la Giornata dedicata ai giovani, sabato 3 maggio:
di conseguenza si liberano, nelle varie fasce orarie, posti per la visita immersiva alla riproduzione fotografica della Sindone.
Rimane necessario prenotarsi sul sito www.avvolti.org .
Don Livio Demarie
ufficio stampa
Curia metropolitana di Torino
Mercoledì 23 aprile 2025
alle 20.30,
nella Basilica Cattedrale di San Giovanni Battista a Torino,
il card. Roberto Repole presiede una Veglia di preghiera in suffragio di Papa Francesco.
Sono invitate a unirsi alla celebrazione le comunità di Torino e Susa.
Per chi non potrà essere presente,
la Veglia sarà trasmessa in diretta streaming sul canale YouTube delle due Diocesi al seguente link: https://www.youtube.com/live/TK7KUuyqEtI?si=go5sLfYqj2gWx8-Y
Don Livio Demarie
ufficio stampa
Curia metropolitana di Torino
«Il Papa se n’è andato nell’Anno della Speranza, il Giubileo che aveva tanto desiderato. Ora è davanti al Signore ed era questa la sua grande speranza, che Francesco ha cercato di condividerci: la notizia che un giorno saremo tutti nell’abbraccio di Dio.
Siamo nei giorni della Pasqua, che ieri Francesco ha ancora celebrato con noi. Nel grande dolore per la morte, ma anche nella fiducia dell’abbraccio tenerissimo di Dio le Chiese di Torino e Susa, la Chiesa piemontese dove il Papa aveva le sue radici, pregano per Francesco con affetto e tanta riconoscenza per aver speso la vita, tutta la sua vita lunga e generosa, ad annunciare la gioia del Vangelo.
È una gioia senza eguali, «Evangeli gaudium»: viene dalla notizia che Gesù è risorto e perciò il mondo, questo nostro mondo così difficile e violento, non sarà sconfitto dal male.
Il Papa Francesco ha cercato di comunicare l’amore di Dio con ogni mezzo e ad ogni latitudine, l’ha fatto con parole semplici che tutti potevano comprendere: ha spiegato ai potenti della Terra e agli ultimi, ai poveri, alle persone scartate, che il volto di Dio è innanzi tutto Misericordia e questo volto è in grado di cambiare il nostro cuore, può addirittura cambiare il corso della storia.
Speranza, Misericordia. Come suonano diverse, queste parole, di fronte alle regole imperanti della guerra e della sopraffazione! Basta prenderle sul serio. Credo che sia per questo messaggio mite e sorridente che il Papa è stato tanto amato dagli uomini e dalle donne del nostro tempo, anche da chi non crede; per questo messaggio è stato riconosciuto come riferimento fondamentale negli equilibri internazionali.
Nelle ore dell’addio, vorrei che raccogliessimo le parole che il Papa ci ha lasciato in consegna.
Le terremo nel cuore.
Porterò, io personalmente, il ricordo grato dell’amicizia che mi ha legato a Papa Francesco, la coscienza delle responsabilità che mi ha affidato, l’immagine – a me carissima – del giorno in cui volle incontrare i miei genitori e la mia famiglia con tanto affetto e semplicità.
Soprattutto porterò, spero che porteremo tutti, il ricordo di un uomo che ha creduto e ha testimoniato il Vangelo.
+ Roberto Repole
Arcivescovo di Torino e Vescovo di Susa»