Ordo Virginum: presentazione

La definizione nell'Istruzione “Ecclesiae Sponsae Imago”

“L’immagine della Chiesa Sposa di Cristo si presenta nel Nuovo Testamento come efficace icona rivelatrice dell’intima natura del rapporto che il Signore Gesù ha voluto stabilire con la comunità di coloro che credono in Lui.

Sin dai tempi apostolici questa espressione del mistero della Chiesa ha trovato una manifestazione del tutto peculiare nella vita di quelle donne che, corrispondendo al carisma suscitato in loro dallo Spirito santo, con amore sponsale si sono dedicate al Signore Gesù nella verginità, per sperimentare la fecondità spirituale dell’intimo rapporto con Lui e offrirne i frutti alla Chiesa e al mondo.

Nelle donne che accoglievano questa vocazione e vi corrispondevano con la decisione di perseverare nella verginità per tutta la vita, i Padri della Chiesa vedevano riflessa l’immagine della Chiesa Sposa totalmente dedita al suo Sposo. Nel corpo vivo della Chiesa, esse costituivano un coetus istituzionalizzato, indicato con il nome di Ordo virginum.

A partire dal IV secolo l’ingresso nell’Ordo virginum avveniva mediante un solenne rito liturgico presieduto dal Vescovo diocesano. In seno alla comunità riunita per la celebrazione eucaristica, la donna manifestava il sanctum propositum di permanere per tutta la vita nella verginità per amore di Cristo e il Vescovo pronunciava la preghiera consacratoria.

L’impulso di rinnovamento ecclesiale che ispirò il Concilio Vaticano II suscitò interesse anche nei confronti del rito liturgico della consecratio virginum e dell’Ordo virginum.

Il nuovo Ordo consecrationis virginum, promulgato il 31 maggio 1970 dalla Sacra Congregazione per il Culto Divino su speciale mandato di Papa Paolo VI, entrò in vigore il 6 gennaio 1971.

Il propositum delle consacrande viene accolto e confermato dalla Chiesa attraverso la solenne preghiera del Vescovo, il quale invoca ed ottiene per loro l’unzione spirituale che stabilisce il vincolo sponsale con Cristo e a nuovo titolo le consacra a Dio”. (cf. Istruzione “Ecclesiae Sponsae Imago” sull’ “Ordo virginum”)

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