SEMINARIO DI STUDIO

LA TERRA TRA DIO E L’UOMO
 
Il tradizionale appuntamento degli Uffici della Pastorale del Lavoro delle diocesi di Biella, Casale M.to, Novara, Vercelli e Vigevano, tenutosi a Mortara sabato 2 aprile, quest’anno è stato inglobato in un trittico di appuntamenti promossi dalla Commissione Regionale della PSL, che avendo scelto di riflettere sulle tematiche relative al suolo del territorio piemontese ha fatto si che i tre incontri si snodassero in tre luoghi diversi. Il primo appuntamento è stato realizzato a Torino lo scorso mese di dicembre e aveva per tema: “Suolo, bene comune o bene di consumo?” mentre l’incontro conclusivo che si terrà a Cuneo il prossimo 7 maggio si svilupperà sul tema: “Uso ed abuso del suolo”. L’incontro delle diocesi “risaiole” si poneva a cavallo tra questi due estremi puntando su un aspetto che raccordasse l’itinerario proposto, il titolo infatti recitava: “La terra tra Dio e l’uomo”. Dopo i saluti iniziali di don Daniele Bortolussi, Segretario della Commissione Regionale PSL, la prima relazione è stata svolta da don Bruno Maggioni, il quale da fine esegeta ha scavato nel dato biblico mettendo in risalto come la terra e più in generale la creazione, viene da Dio affidata all’uomo. La terra viene data in dono affinché l’uomo la gestisca e la custodisca e non ne faccia scempio, a questo proposito don Bruno ha messo in rilievo come a più riprese la Bibbia parli della terra come patrimonio di tutti e non solo di alcuni, dalla Scrittura inoltre si evince chiaramente come dopo aver creato il mondo Dio lo contempli e goda del lavoro fatto; un atteggiamento che invece l’uomo non ha saputo vivere fino in fondo, la rottura avvenuta con Adamo ha fatto si che la creazione affidata all’uomo diventasse un triste spettacolo con ben poche possibilità di contemplare e godere della terra proprio per i peccati che l’uomo ha riversato su di essa. Su questa prospettiva si è innescata una Tavola Rotonda dove quattro testimoni hanno presentato alcuni nodi problematici del suolo e del sottosuolo di questa parte del Piemonte. Giovanni Gramegna di Novara ha messo in risalto come la cementificazione e l’inquinamento abbiano reso Novara una città dalla felice posizione geografica e con una straordinaria accessibilità a strade e ferrovie un ammasso informe dove le attività della logistica hanno preso il sopravvento sugli spazi legati alle vecchie industrie, mentre allo stesso tempo la città diventava sempre più “sbiadita”. Marina Rasore di Trino V.se ha presentato invece l’impatto delle scorie nucleari sul suolo vercellese, una ferita tuttora aperta nel territorio piemontese. Tutti sanno che nei comuni di Saluggia e Trino V.se sono conservati il 95% delle scorie nucleari italiane con un alto tasso di radioattività. Il problema della sicurezza circa questi rifiuti riguarda l’incolumità non solo degli esseri umani, degli animali e della vegetazione, ma anche delle falde freatiche. I rischi che queste scorie nucleari presentano sul territorio sono quattro: il rischio alluvione, nel caso la Dora Baltea tracimasse ci sono ben poche possibilità di porvi rimedio. Il rischio terrorismo, non si può escludere a priori che qualche sconsiderato compia azioni criminali nel sito ove sono depositate le scorie. Esistono poi due rischi correlati: quello della contaminazione e quello della salute, se ci fossero delle perdite dalla piscina che contiene 52 barre radioattive gli effetti sulla popolazione piemontese sarebbero devastanti. Claudio Debetto di Casale M.to ha successivamente illustrato tutto il problema relativo all’amianto che ha coinvolto la zona di Casale M.to, assodato che la pericolosità dell’amianto è stata drasticamente abbattuta grazie al fatto di aver sospeso tutto il ciclo di lavorazione legato a questo minerale killer, resta a tutt’oggi un problema definito: “Bomba polverino” ovvero una miscela di amianto, scorie di lavorazioni ecc. distribuito dappertutto e cementificato nelle strade, nei vialetti, nei campi da gioco, nelle scuole, nei sottotetti e via dicendo, provocando un vero e proprio flagello in quanto gli ammalati di asbestosi, mesotelioma pleurico, tumore ai bronchi e al polmone sono aumentati in maniera abnorme. L’eternit, ritenuto materiale inerte ha finito per diventare una specie di maledizione i cui effetti si sentono ancora oggi e perdureranno per chissà quanto tempo. Questo stato di cose ha portato per la prima volta in Italia oltre seimila cittadini a far causa all’impresa che ha avvelenato ambiente e territorio casalese, il processo è tuttora in corso a Torino. Francesca Vietti ha illustrato la situazione del suolo legata all’utilizzo dell’acqua e riferendosi soprattutto alla zona del biellese, ha messo in luce quanto l’approvigionamento dell’acqua per uso potabile, idroelettrico, irriguo e industriale diventi una sorta di competizione in cui nel favorire un utilizzo piuttosto che un altro si causano sperequazioni che lasciano il segno sia nella gestione come nelle relazioni tra i vari soggetti preposti a seguire il ciclo idrico. L’acqua quel bene di cui si disponeva in abbondanza è diventata qualcosa da cui trarre un notevole profitto economico, trasformare l’acqua in un bene soggetto alle leggi di mercato è un’assurdità che grida scandalo, dovere di ciascuno è fare in modo che proprio il rapporto acqua-territorio sia preservato con il concorso di tutti. Il compito di tirare le somme ad un convegno così ricco e stimolante è toccato a Mons. Sebastiano Dho, Vescovo emerito di Alba e negli ultimi cinque anno presidente della Commissione PSL Regionale, Mons. Dho ha richiamato l’attenzione sul fatto che le comunità cristiane su tematiche di questo genere sono per lo più: “disattente, disorientate, diffidenti”, ma proprio questo stato di cose richiama gli addetti ai lavori a cui il convegno era rivolto a lavorare con passione e intelligenza affinché tutto ciò che tocchi l’uomo, i suoi problemi e le sue speranze, entri a pieno titolo nella pastorale ordinaria di ogni singola Chiesa locale, un monito da tutti recepito come un invito ad impegnarsi su questi temi.
 
Don Mario Bandera
Direttore PSL Novara
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