Pregare in famiglia

Linee per una liturgia familiare per il tempo di Avvento


In questi ultimi anni è cresciuta la consapevolezza del ruolo della famiglia all’interno della Chiesa, come cellula vitale e luogo privilegiato per la trasmissione della fede. «Nella famiglia, che si potrebbe chiamare Chiesa domestica, matura la prima esperienza ecclesiale della comunione tra persone, in cui si riflette, per grazia, il mistero della Santa Trinità. È qui che si apprende la fatica e la gioia del lavoro, l’amore fraterno, il perdono generoso, sempre rinnovato, e soprattutto il culto divino attraverso la preghiera e l’offerta della propria vita» (Amoris Laetitia n.86) Possiamo così affermare che, come nella “grande” chiesa, anche nella “piccola” chiesa vi è una liturgia che ne caratterizza il tempo e le azioni.

La liturgia è il modo in cui celebriamo il mistero di Cristo attraverso parole e gesti che realizzano la familiarità di Dio con il mondo. Nello spazio dell’intimità familiare, i segni condivisi nella celebrazione comunitaria vengono declinati attraverso il linguaggio della quotidianità nel contesto relazionale e affettivo di ogni casa. La famiglia vive al suo interno una liturgia che ha delle caratteristiche specifiche:

una liturgia aperta e dinamica: la famiglia è una realtà dinamica, in continuo cambiamento. E’ una realtà che nasce come atto d’amore tra due persone, si modifica con l’arrivo dei figli ma soprattutto è in continua evoluzione perché le persone che la compongono sono in continua crescita.
una liturgia esperienziale: la liturgia familiare è la celebrazione della propria vita, celebrazione in cui i gesti quotidiani, attraverso la presenza di Gesù, acquistano un significato profetico e salvifico.
una liturgia della relazionalità: nella liturgia familiare la relazione stabilita tra i coniugi e dilatata ai figli, vissuta come dono totale di sé all’altro, può essere considerata il “segno” più significativo della celebrazione liturgica domestica.
Luogo “principe” dell’espressione di questa liturgia familiare è la casa. E’ utile far sì che anche l’ambiente ci parli di Dio, per esempio con la presenza di un crocefisso o creando in casa un “angolo di Dio”, ovvero un punto della casa in cui poniamo la Bibbia, o una preghiera per noi significativa e che può essere personalizzato a piacere con fiori, una candela, un’icona… Sono piccoli particolari che però possono aiutare bambini e adulti a ricordare la “presenza” di un Dio che ci ama e ci accompagna.

Occasioni speciali per vivere questa liturgia sono i tempi liturgici che offrono l’opportunità di esprimere e raccontare la fede con gesti speciali. Il tempo dell’Avvento che sta per iniziare è uno di questi. Prepararsi al Natale è un’occasione stupenda per riscoprire il senso dell’attesa, il senso del dono, lo stare insieme nell’amore. In questo tempo speciale possiamo mettere in atto azioni e segni che ci parlano di Dio: fare insieme un calendario dell’avvento personalizzato con frasi, gesti da vivere ogni giorno; preparare la corona dell’Avvento e accendere insieme una candela per ogni domenica; allestire insieme l’albero di Natale riscoprendone il vero significato e il presepe come occasione per fare memoria di un avvenimento di salvezza in un contesto di vita quotidiana. La novena di Natale può vedere la famiglia riunita nel momento del pasto o in un momento della sera, per accendere una lanterna e metterla poi fuori della finestra nella notte per segnalare l’attesa. Anche il cibo e la tavola possono diventare occasione per esprimere la fede, quindi nel giorno di Natale possiamo curare la nostra tavola in modo che sottolinei la gioia dello stare insieme riscoprendo anche il cibo come occasione per valorizzare le tradizioni e segnare il tempo liturgico speciale che si sta vivendo. Nella piccola chiesa, attraverso i gesti quotidiani, siamo così chiamati a rivivere ciò che la grande chiesa celebra ogni domenica, l’Eucaristia, il dono totale di noi stessi per gli altri.

Ileana e Luca Carando – Ufficio per la pastorale della famiglia

 

 

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