Sanificazione degli ambienti ecclesiastici: attenzione ai materiali delicati!

Bronzo, pigmenti, materiali lapidei potrebbero essere danneggiati dal sodio ipoclorito della candeggina

Il Ministero per i beni e le attività culturali mette in guardia chi cura l’igiene dell nostre chiese dal rischio di danneggiamento che potrebbe verificarsi su alcune tipologie di materiali in seguito all’utilizzo di prodotti contenenti candeggina, sodio ipoclorito, che, in questo particolare momento di grande allarme, potrebbero essere utilizzati al fine di sanificare gli ambienti. Tali alterazioni potrebbero verificarsi, ad esempio, sul bronzo, sui pigmenti (come l’azzurrite) come anche sui materiali lapidei.
Anche l’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto, naturalmente, raccomanda la massima attenzione nel trattare le superfici e gli oggetti da pulire e invita a sanificare con prodotti che siano idonei al diverso tipo di materiale.
Le Soprintendenze sono disponibili per ogni collaborazione in merito ai fini della tutela.

Pubblichiamo le raccomandazioni circa la sanificazione dei luoghi di culto, degli arredi e dei corredi liturgici nel corso dell’emergenza COVID-19 del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGIA, BELLE ARTI E PAESAGGIO PER LE PROVINCE DI ALESSANDRIA, ASTI E CUNEO a firma del Soprintendente a interim Dott.ssa Luisa Papotti

Lettera del 30 aprile 2020 Prot. 5842:

In seguito a numerosi contatti e segnalazioni, si ritiene opportuno richiedere a codesto Ufficio di sensibilizzare i rappresentanti delle diverse Diocesi alla necessità di operare alla sanificazione ed igienizzazione dei luoghi di culto con grande cautela ed attenzione alle esigenze di salvaguardia e di tutela delle superfici, delle decorazioni, degli arredi, richiamando le analoghe raccomandazioni già formulate dall’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto e dando diffusione alle Linee Guida recentemente elaborate dal ICPAL, Istituto Centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario, in materia di consultazione di beni archivistici e librari, ma anche di uso in sicurezza e sanificazione dei locali. Nell’evidenziare che le procedure di sanificazione periodiche e frequenti sono da limitare alle porzioni degli edifici ed ai manufatti in uso (banchi, maniglie ecc), evitando di sottoporre a trattamenti potenzialmente aggressivi le superfici decorate non direttamente legate all’esercizio del culto, si ricorda che deve essere evitato tassativamente il ricorso a prodotti a base di cloro (come la normale candeggina o derivati), sali di argento, perossido di ossigeno (acqua ossigenata), fenoli, formaldeidi, ammoniaca o clorexidina che possono causare danni irreversibili alle delicate superfici dei beni, privilegiando tensioattivi a ph neutro, ed anche alcool etilico o isoproprilico, tuttavia da evitare in presenza di vernici, lacche o acrilici. Si evidenzia l’opportunità di sottoporre all’esame preventivo della Soprintendenza eventuali diverse e più estese operazioni (quali fumigazioni o altro); garantendo la massima tempestività e l’immediato riscontro, si potrà in tal modo verificare la compatibilità delle procedure e dei prodotti utilizzati (di cui dovrà essere sottoposta scheda tecnica) con le opere, gli arredi e le superfici dei beni, ed evitare potenziali danneggiamenti.

L’Istituto centrale per la patologia degli archivi e del libro ha elaborato alcune linee guida per le operazioni di sanificazione e disinfezione degli ambienti di Archivi e Biblioteche e per la gestione delle loro collezioni, al fine di contenere il rischio di contagio da Coronavirus (COVID-19).

 

Con il riavvio delle celebrazioni con il popolo, a partire da lunedì 18 maggio p.v. , nel rispetto della normativa sanitaria disposta per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2, il  Presidente della CEI, Cardinale Gualtiero Bassetti e il  Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte insieme al Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese hanno firmato il Protocollo con le indicazioni delle misure da ottemperare concernenti l’accesso ai luoghi di culto in occasione di celebrazioni liturgiche; l’igienizzazione dei luoghi e degli oggetti; le attenzioni da osservare nelle celebrazioni liturgiche e nei sacramenti; la comunicazione da predisporre per i fedeli, nonché alcuni suggerimenti generali.

Nel predisporre il testo si è puntato a tenere unite le esigenze di tutela della salute pubblica con indicazioni accessibili e fruibili da ogni comunità ecclesiale. Per scaricare il Protocollo clicca qui

 

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