I lebbrosi sono maestri 

In questa particolare crisi economica che stiamo attraversando, non e’ sempre facile, parlare dei malati di lebbra, siamo chiusi in questo guscio, che non ci permette di capire ed immaginare la sofferenza di un uomo che ogni giorno vede il suo corpo modificarsi e consumarsi.
Non hanno mani e piedi ma una forte volontà di rendersi utili aiutando i loro fratelli più bisognosi, rendendosi utili alla comunità in cui vivono.
E’ un grande insegnamento Cristiano,poter condividere le sofferenze ed incoraggiarsi ad accettare questa terribile malattia.
Per curare la lebbra non servono molti soldi, ma spesso i nostri Missionari non hanno le poche monete necessarie per acquistare le medicine.
I padri mi dicono: Patrizia dica alla sua gente che con i soldi di semplice caffè io posso salvare un bambino, un ragazzo da questa malattia invalidante. Mai come in questo momento ho visto ragazzi ricoverati al lebbrosario, nonostante la prevenzione nelle scuole e nei villaggi.
Impariamo a condividere il nostro poco, impariamo a spezzare il “Pane dell’Amore” della condivisone con i nostri fratelli meno fortunati di noi.
 
Patrizia Bianconi –Comitato Sos India
Lebbrosario Jesu Ashram
INDIA
 
 
 
Promosso da:  
Bianconi Patrizia - Presidente Comitato di Iniziativa Umanitaria SoS India
Comitato di Iniziativa Umanitaria onlus
TORINO
 
PRESENTAZIONE
 
Nel momento in cui la Scienza Medica è al suo massimo, i malati di lebbra continuano a fronteggiare un marchio d’infamia nella società. La malattia viene ancora considerata come un terribile disgrazia. La gente continua a credere che sia una punizione di Dio per i peccati della vita precedente o per i peccati dei loro antenati. Certamente il “marchio” è diminuito, ma tuttavia continua ad esistere nella società moderna. A causa della natura“anestetizzante” della malattia, una persona affetta dalla malattia non se ne accorge ai primi sintomi. Anche quando la persona se ne rende conto, essa non deve affrontare alcun particolare problema, e perciò non sente il bisogno di farsi curare. Cosicché la malattia procede di giorno in giorno. La persona infettata dal batterio della lebbra, presenta ulcere per varie ragioni: per esempio, nel nostro contesto, dove molte persone gustano ogni giorno tazze di thé caldo, i lebbrosi non percepiscono il calore nelle loro mani. Mentre essi gustano le tazze di thé caldo, le loro dita e le palme delle mani diventano anch’esse “cotte”. In inverno, uno dei modi di scaldarsi è quello di sedersi vicino al fuoco. Fino a che il lebbroso non percepisce veramente l’esatto calore del fuoco, braccia e gambe si coprono di vesciche e sviluppano delle ulcere. Una piccola ferita alle loro estremità non li preoccupano: e questo è il motivo per cui essi non cercano subito una cura. Molta gente aspetta fino a che la malattia è molto avanzata, quando il loro corpo si deforma in un modo o nell’altro. Per esempio, quando le mani del paziente cominciano ad “artigliarsi”, piedi e polsi si paralizzano, si sviluppano ulcere nei piedi, le infezioni si infiltrano nelle loro ossa e raggiungono lo stadio della chirurgia e dell’amputazione, i muscoli delle palme degenerano e gli occhi perdono la vista. Una persona con questa malattia deve essere estremamente attenta nell’aver cura del proprio corpo, ma molti non lo fanno.
 
Nel Nord-Bengala, Jesu Ashram è l’unico posto dove i malati di lebbra vengono accettati e curati per le loro ulcere od altre malattie. L’accettare i malati di lebbra come una delle “ordinarie” malattie, dedicando loro cure ed affetto da parte dello Staff, sono punti essenziali per Jesu Ashram.
Jesu Ashram è ben conosciuto per il servizio che svolge ai lebbrosi. Per le ragioni suddette, i lebbrosi arrivano da ogni dove giovarsi delle cure per le malattie. Ecco perché la Sezione Lebbra ha molti pazienti.
 
 
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