Croce nel lavoro

L'opera donata all'Arcivescovo in occasione dll'incontro dell'11 maggio 2023 alla Cooperativa Arcobaleno di Torino

In occasione dell’incontro e preghiera per il mondo del lavoro  “Rigenerarsi nel lavoro”  tenutosi lo scorso 11 maggio presso la Cooperativa Sociale Arcobaleno è stata donata all’Arcivescovo Mons. Roberto Repole e all’Ufficio di Pastorale Sociale e del lavoro un’opera dal titolo

“CROCE NEL LAVORO”

 

L’opera parla del rapporto tra Dio e l’Uomo, ed esprime il valore e la sacralità del lavoro.

Il Lavoro è il movimento trasformante che opera su tutti i piani della creazione: il Dio immanente ha creato il mondo con il “lavoro”, e l’intero universo è pregno del principio di continua trasformazione.

Nell’opera il Dio immanente è rappresentato dal traliccio di ferro nero, immobile, forma pensiero sempre presente che pervade tutto ciò che esiste, dentro e fuori la creazione, presente prima, durante e dopo la fine del mondo.

Il tavolo da lavoro su cui poggia la costruzione in mattoni simboleggia Dio che attraverso la vibrazione (la parola: “In principio era il verbo…” GV. 1,1), ovvero lavoro, diventa materia, carne, corpo. E così la Vita che ci appartiene, il nostro lavoro, la nostra intera esperienza, si poggiano su questa base di Dio fatto Materia/Mater/Madre (da cui le espressioni madre natura, madre terra, ecc.), che ci sostiene, ci alimenta, e fornisce tutto ciò di cui abbiamo bisogno per lavorare.

Tra gli oggetti poggiati sul piano del tavolo, la squadra rappresenta la rettitudine, martello e scalpello la forza dirompente, il vetro la preziosità della limpidezza, e la stoffa di lino bianco, come l’immagine iconografica del telo della Veronica, la presenza dello Spirito nella trama della materia.

La parte alta, formante una croce, è composta da due elementi; la tavola accoglie l’immagine del Cristo, risorto e presente, nel gesto di abbracciare tutta l’umanità; il legno orizzontale rappresenta invece le braccia dei lavoratori, sostenuti dal Cristo, i cui inserti all’estremità sono le “mani sporche” del lavoro, con un richiamo all’articolo 1 della Costituzione  Italiana, fulgida dichiarazione del valore, dell’importanza, e dell’universalità del lavoro (Res Publica = cosa di tutti); i fori sul braccio sono il simbolo del lavoro che “libera dai chiodi”, che riscatta la responsabilità dell’umanità di avere rinnegato l’Amore.

L’Uomo pertanto, tramite l’accoglienza dell’Amore portato dal Cristo, innalza il valore del suo lavoro, diventando così pienamente figlio di Dio, “creato a sua immagine”. Al centro la croce bianca a bracci uguali simboleggia l’incontro avvenuto tra Dio e l’Uomo.

Infine la patina umida che avvolge l’opera, è sudore della fronte e delle mani di due artigiani, ma anche marito e moglie, che vi hanno messo dentro la propria vita.

L’opera è stata progettata e realizzata da Giuseppe e Grazia della Bottega Artigiana Lavorazione Legno “ARTIUM OFFICINA”  14014 – Montafia (AT)  www.artiumdomus.it

 

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