Cantiamo e camminiamo

Il tempo liturgico dell’Avvento, con il quale diamo inizio a un nuovo Anno liturgico, ci dà una forte spinta in avanti facendoci guardare a quella grande realtà che ci viene incontro (adventus) che è la vita eterna, quell’«Avvenire» che deve compiersi e che ci sta venendo incontro. Solo nell’ultima domenica di Avvento, infatti, ricorderemo lo storico venirci incontro di Gesù nella nostra carne così come si è verificato a Betlemme oltre duemila anni fa.

 
 
Le prime tre domeniche saranno incentrate sui temi: «Vegliate! – Convertitevi! – Rallegratevi! Il Signore è vicino!». E il cantare è un atto che ci apre allo sguardo in avanti, come dice sant’Agostino nei suoi Discorsi: «Ora il nostro corpo è nella condizione terrestre, mentre allora sarà in quella celeste. O felice quell’alleluia cantato lassù! … Qui cantiamo da morituri, lassù da immortali. Qui nella speranza, lassù nella realtà. Qui da esuli e pellegrini, lassù nella patria. Cantiamo pure ora, non tanto per goderci il riposo, quanto per sollevarci dalla fatica. Cantiamo da viandanti. Canta, ma cammina. Canta per alleviare le asprezze della marcia, ma cantando non indulgere alla pigrizia. Canta e cammina».
 
Dunque l’Avvento è un tempo che ci richiama alla speranza, questa grande virtù teologale che va coltivata, accolta e difesa, forse soprattutto in questi tempi in cui è più difficile avere e donare speranza. Se questo dovesse essere il tema portante, le proposte musicali più adatte potremmo reperirle nei canti 448; 640; 701 il tema è presente nel ritornello. Per alcune strofe esplicite (indicate dopo il numero del canto) si vedano i canti: 446,2; 457,1; 461,3; 622,4; 627,6; 630,2; 663,1; 693,1; 718,2; 726,4; 734,3; 735,1; 756,3; 812,3. Tra quelli rivolti allo Spirito Santo segnaliamo: 12, specialmene la strofa 13; 559,2; 568,1; 822,4. Tra i canti rivolti a Maria suggeriamo: 577,2; 587,2; 592. Nella Celebrazione eucaristica segnaliamo in particolare per l’atto penitenziale: 206,5 e 214; come acclamazione al Vangelo: l’ 262,5 e anche 278,5; e alla frazione del Pane: l’ 386,4. Due ritornelli espliciti sono: 83 e 467.
 
E per cantare «la» Messa suggeriamo all’Atto penitenziale in particolare i numeri 207 e 211, esplicitamente riferiti all’attesa del Signore. Per l’Acclamazione al Vangelo sottolineiamo il n. 240 con due strofe dedicate all’Avvento (da eseguire con brio!). Ma è molto adatto anche il numero 260, come anche il famoso 446. Nella Preghiera universale o dei fedeli si può inserire un ritornello cantato, come ad esempio i numeri 64, 305, 306. Ma l’elemento rituale più pertinente a questo tempo di attesa è certamente l’Anamnesi. Delle tre proposte che ci fa il Messale, le prime due fanno esplicito riferimento all’attesa della Sua venuta: «Annunciamo la tua morte…» ai nn. 328-331, e «Ogni volta che mangiamo…» ai nn. 333-334. Il nostro repertorio, però, ci riporta anche due proposte particolarmente evidenti per la sottolineatura dell’attesa del ritorno di Nostro Signore: sono i nn. 327 e 332.
Per altri suggerimenti si può vedere il sito dell’Istituto di Musica e Liturgia (http://www1.www.diocesi.torino.it/idml/).
don Carlo FRANCO
 
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