Emanuela Marangoni

In memoriam

In questa settimana, la Diocesi di Torino si è impoverita di due musicisti e insegnanti competenti e appassionati che hanno formato generazioni di animatori musicali, nonostante la giovane età: Emanuela Marangoni e don Carlo Franco. In questo articolo vogliamo ricordare in modo particolare Emanuela, o “Manu”, come era soprannominata, una donna solare, inzuppata di gioia.

In un’epoca in cui primeggiano visi tirati, pensosi e preoccupati, lei si presentava sempre con il suo sorriso e accogliente.

Amava ripetere: “Io non sono qui non per cucire addosso un vestito da cantante, ma per capire insieme, qual è la tua voce ed è quella che userai per lodare, pregare e cantare a Dio. ”

E così con pazienza, competenza, rispetto e tenacia riusciva ad abbattere i muri della timidezza e dei condizionamenti, aiutando i suoi allievi a liberare e scoprire la     propria voce. Senza salire su di un palco, ma camminando accanto ai suoi studenti, Emanuela tendeva l’orecchio avvicinandolo al volto di chi cantava e, con un “Sììììì…” gioioso, approvava quanto l’allieva aveva realizzato da un punto di vista canoro. La sua gestualità e le sue espressioni avevano un qualcosa di buffo capace di attenuare le fatiche e cadute ed infondere coraggio. Spesso accompagnava i suoi commenti e consigli con ovazioni di lode con gesti: le braccia distese ad arco, quasi un abbraccio simbolico di tutto il creato per l’armonia della voce, o piccolo balletto per esprimere la gioia della riuscita.

Talora Emanuela pareva giocare, più che insegnare, ma la componete “ludica”, rendeva il duro lavoro leggero e ancora più fruttuoso.

Per lei era gioco cantare, stare insieme e condividere le note. Un gioco che trasmetteva voglia di vivere e pace nel cuore nonostante nella sua vita abbia dovuto affrontare dure prove e portare faticose croci.

Cosa resterà di te Emanuela? Resterà ciò che tu hai donato a molti cantanti e continuerà a fiorire. La voce del tuo canto continuerà a risuonare in tutti coloro che hai “formato con cura e affetto”.

Certamente ora il tuo canto è già trasformato in una lode perenne allora ti chiediamo di vegliare su di noi e di aspettarci… presto o tardi arriveremo anche noi, e ci uniremo all’assemblea dei Santi per cantare insieme un solenne Te Deum!

Articolo tratto dalle testimonianze dei suoi allievi

 

Biografia

Testimonianze

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