«Insegnare, una missione»

Pubblicato su "La Voce e il Tempo" dell'8 ottobre l'articolo sull'Assemblea IdRC del 26 settembre scorso

Su “La Voce e il Tempo” dell’8 ottobre 2023 è stato pubblicato, a firma di Davide Aimonetto, un articolo sull’Assemblea IdRC che si è tenuta lo scorso 26 settembre.

Ne riportiamo integralmente il testo:

Per la prima volta nella storia della diocesi torinese è un laico – Stefano Capello – il delegato del Vescovo per gli insegnanti di religione.

Settore questo delicato ed importante, che si occupa di molti aspetti legati sia al tema dell’educazione che alla gestione e formazione degli insegnanti di Religione cattolica, presenti nelle scuole di ogni ordine e grado, sia pubbliche che paritarie. Ad annunciare questo cambiamento è stato l’Arcivescovo di Torino in persona, monsignor Roberto Repole, durante l’assemblea plenaria di apertura del nuovo anno scolastico, che si è svolta martedì scorso nel complesso del Santo Volto.

Di fronte a centinaia di insegnanti, sacerdoti e religiose, l’Arcivescovo ha spiegato le motivazioni di questa scelta «Se avete notato, già a partire dall’anno scorso, in uffici importanti della Curia, ho iniziato a collocare laici e laiche. Scelte che si inseriscono in una più generale riorganizzazione. Per questo ho deciso di inserire un laico, in grado di gestire il mondo degli Irc e quanto compete a livello formativo e burocratico. Un delegato del Vescovo, nella persona del dottor Stefano Capello.

«Una scelta questa», ha sottolineato monsignor Repole, «a dimostrazione che c’è veramente intenzione che tutto ciò che concerne l’insegnamento della Religione cattolica nella diocesi di Torino sia davvero percepito come qualcosa di importante per la Chiesa». Stefano Capello, oltre ad essere docente di religione cattolica, attività a cui non intende rinunciare, ha conseguito una laurea in Filosofia, un Baccellierato in Teologia presso la facoltà Teologica torinese, ed ha avuto inoltre responsabilità dirigenziali in diverse scuole. Quindi un profilo che permette di coniugare la conoscenza di ciò che è l’insegnamento della religione, ma anche il suo specifico aspetto legislativo.

Nella sua prima vita professionale, Capello è stato un valente giocatore di pallavolo, poi allenatore a livello professionistico per molti anni. «Sicuramente questa esperienza ha molto influito sul mio modo di lavorare», ha ricordato il delegato del Vescovo, «io ho sempre considerato la classe, la scuola, una ‘palestra’ dove ciascuno mette in campo le sue capacità e risorse. Il mio punto principale è sicuramente quello di fare squadra, condividere insieme degli obiettivi. Fare delle cose condividendo e camminando insieme. Certamente anche l’esperienza di preside, in una scuola cattolica: i Fratelli delle Scuole Cristiane, luogo che veramente mi ha scaldato il cuore, mi darà una visione complessiva dei vari aspetti legati alla nostra disciplina».

«Con il Vescovo ho concordato che continuassi a fare l’insegnante di Religione», ha precisato Capello, «perché credo sia importante per me rimanere sul ‘campo’ e capire, quando ci incontreremo in ufficio, di che cosa stiamo parlando, dei vostri problemi e necessità».

Per Capello sono tre le linee guida che connoteranno il suo servizio alla Chiesa torinese nell’ambito della Religione cattolica: servizio per la Chiesa, per la scuola, per i giovani. «Io credo», ha aggiunto, «che assemblee come queste servano anche per ricordarci quello che siamo e che stiamo facendo: l’insegnante di religione riceve un mandato, dal Vescovo. Una missione. Noi non siamo in competizione con nessuno nella scuola o fuori. Ma certamente abbiamo qualcosa in più: siamo mandati a svolgere un servizio nella Chiesa e per la Chiesa».

Molti i progetti e le iniziative che stanno per essere messe in cantiere, rivolte a tutto il mondo degli Idr. Il primo riguarda la nascita di tre tavoli di lavoro permanenti, a cui tutti, liberamente potranno dare il loro contributo: il tavolo della didattica, della formazione e della normativa. Didattica intesa come temi ed argomenti da sviluppare ed approfondire per una migliore ricaduta sugli avvalenti di Religione cattolica, formazione per i docenti, in modo da offrire sempre nuove competenze, nell’ambito di un più completo arricchimento culturale relativo alla disciplina insegnata. Infine l’aspetto normativo: troppe volte gli Idr subiscono acriticamente gli effetti di circolari, sentenze, Leggi, spesso interpretate in maniera sfavorevole per gli avvalenti, la disciplina ed il suo corpo docente. Contribuire a fare chiarezza, anche in prospettiva del prossimo concorso Irc sarebbe già un aspetto importante. La sfida per un Irc all’altezza dei nuovi scenari che si prospettano all’orizzonte è partita.

Una sfida condotta da una squadra affiatata, come quella dell’ufficio scuola, e pronta a raccogliere proposte e suggestioni, in nome di quella ecclesialità che accompagna gli insegnanti di religione, che sono parte e risorsa della Chiesa stessa“.

Davide AIMONETTO

In fondo alla pagina potete scaricare una copia dell’articolo originale in formato PDF.

condividi su