Cantare nel tempo di Avvento

Pensare ai canti per le Celebrazioni Eucaristiche non è un impegno da poco: richiede di coltivare, accanto alla sensibilità e alla formazione liturgica e musicale, capacità di collaborazione e di disponibilità. Forse è bene ribadire ogni tanto che…non basta la buona volontà! La scelta dei canti per la celebrazione liturgica deve nascere sempre dall’ascolto della Parola e dall’ascolto della realtà nelle sue diverse componenti: la pertinenza rituale che presuppone conoscenza e attenzione alla specificità del rito (un canto di inizio non è un’acclamazione al Vangelo o un canto di comunione…), il tempo liturgico che si sta vivendo e, naturalmente, l’ascolto della realtà di quella determinata assemblea, unica per quelle persone, unica nella storia di quella comunità. Gli operatori liturgici devono, in tutto questo, imparare a muoversi in anticipo, soprattutto riguardo al “prevedibile”: ecco perché fin d’ora scegliamo di parlare dei canti di Avvento.

Si è forse abituati a descrivere l’Avvento esclusivamente come tempo di preparazione al Natale. In realtà la liturgia, nei giorni che vanno dalla prima domenica al 16 dicembre, è chiaramente orientata alla dimensione escatologica come all’attesa della venuta gloriosa di Cristo (Avvento/escatologico), mentre l’aspetto proprio di preparazione alla celebrazione del Natale è solo dei giorni che vanno dal 17 al 24. I canti proposti dal repertorio Nella Casa del Padre seguono questa distinzione (per il contenuto del testo): Avvento/escatologia, 446 (come vero e proprio canto!) -452; Avvento/Natale, 453-467.

Per le rispettive domeniche, segnaliamo:

  • Prima di Avvento, all’inizio: 446, 447, 450, 453; per il salmo, in questa, come nelle domeniche seguenti, potrà essere utilizzato il salmo responsoriale comune 93 (Sal 24); alla comunione: 451, 459, 461, 808.
  • Seconda di Avvento, all’inizio: 463, 610, 761, oltre ai canti indicati per la prima domenica; alla comunione: 735, 462 (dopo), oltre ai canti segnalati per la prima domenica.
  • Terza di Avvento, all’inizio: 461, 758, 759, 818, (466); alla comunione, come indicato per le altre domeniche.
  • Quarta di Avvento, all’inizio: 456, 455, 460, anche 466, 579, 830; alla comunione: 454, 164 o altro Magnificat.

 

Scegliere uno o due canti pertinenti, da riproporre nel susseguirsi delle domeniche è certamente vantaggioso: facilita il canto assembleare, crea un “filo conduttore”, un richiamo, uno spazio sonoro nel quale tutti si possono ritrovare ed identificare, permette di lasciar depositare il messaggio che viene dallo stesso tempo liturgico ed è anche un semplice modo per poter rinnovare e ampliare il repertorio della comunità (un canto all’anno, perché no?).

Da segnalare, a questo proposito, l’Alleluia 240 (strofe per l’Avvento), o il canto 458 pensato per le quattro domeniche in relazione alla ormai diffusa tradizione della corona di Avvento: una possibilità da prendere in considerazione soprattutto per le celebrazioni partecipate da bambini e ragazzi inseriti nel cammino della catechesi (si veda: G. Venturi, La corona di Avvento. Attualità di una tradizione natalizia, ed. Messaggero Padova). Questo stesso canto potrà poi essere riproposto con efficacia, nella versione appositamente preparata (464), per tutta la Novena di Natale. Un’applicazione ed un’esecuzione intelligente, lo renderanno un valido strumento di preghiera.

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