III. Cantare dalle Ceneri alla Veglia

«In tempo di Quaresima è permesso il suono dell’organo e di altri strumenti musicali soltanto per sostenere il canto. Fanno eccezione tuttavia la domenica Laetare (IV di Quaresima), le solennità e le feste» (Introduzione al Messale, n. 313). Questa è la norma antica e da tutti conosciuta riguardo alla musica nel tempo liturgico della Quaresima. Ma è bene puntualizzare innanzitutto che si tratta degli strumenti musicali e non del canto; ciò significa che non è chiesta alcuna diminuzione del canto nella liturgia, e che – anzi – proprio l’atto del cantare autorizza e consiglia l’uso degli strumenti musicali per riceverne sostegno. E poi si deve sempre cercare di comprendere lo “spirito della regola”, andando oltre un semplice divieto e cogliendone il fondamentale invito alla sobrietà, che caratterizza questo intenso tempo liturgico. Concretamente questo potrebbe voler dire, ad esempio: evitare le scivolate di egocentrismo che si manifestano con un volume sonoro dello strumento troppo invadente; oppure attraverso quei prolungamenti narcisistici delle finali dei canti (trattenendo l’accordo finale, e – peggio ancora – ad alto volume, nello stile di un finale orchestrale!). Le suddette esagerazioni sono sicuramente peggiori di un eventuale sottofondo musicale (solo strumentale) in qualche parte del rito – escluse le parti che pronuncia il ministro che preside –, qualora lo si ritenesse pastoralmente utile.
Passando ora alle possibilità che possiamo avere per “celebrare cantando”, consigliamo in primo luogo di evidenziare, per tutto il tempo di Quaresima, l’atto penitenziale: che sia forse la buona occasione per consultare il Messale forse scoprendo – e non inventando! –, possibilità previste e a volte dimenticate? Per il canto di questo elemento rituale, si vedano i nn. 204-219 avendo cura di individuare i versetti più opportuni…; e la scelta può variare da un “classicissimo” 204 ad un interessante, forse più impegnativo e inusuale, 213.
Il salmo responsoriale comune può essere un’altra proposta adatta a caratterizzare le celebrazioni quaresimali sottolineandone lo specifico richiamo alla conversione e alla preghiera. È infatti prevista la possibilità di sostituire il ritornello e il salmo del Lezionario allo scopo di ottenere un maggiore coinvolgimento dell’assemblea celebrante per il caso proprio del canto del salmo (rimandiamo alle pagine 244-245 di Nella Casa del Padre – volume con melodie e accompagnamento ritmico… norme da conoscere!). Per la Quaresima si tratta del salmo 50 (n. 107).
Le acclamazioni al Vangelo (l’alleluia in Quaresima si omette) si trovano ai nn. 273-288: si possono utilizzare tutte, senza l’eccessiva preoccupazione della “parolina che cambia”. Attenzione: la Quaresima non esclude l’esecuzione decisa ed entusiastica di questa acclamazione!
Un aspetto fondamentale che deve essere riproposto in questo tempo (ed è quanto mai necessario!) è il silenzio… momento e “luogo” insostituibile nella liturgia, nella vita. Il Messale lo raccomanda in molti momenti della Messa; per esempio: prima dell’Atto penitenziale, dopo le letture (anche dopo la seconda!), dopo l’omelia e dopo la Comunione.
Si tenga conto che la Quaresima nell’Anno liturgico “A” è tradizionalmente riferita al contesto catecumenale di coloro che si preparano ai sacramenti dell’Iniziazione cristiana; ma proprio per questo è una preziosa opportunità per riscoprire i sacramenti che ci hanno introdotti nella vita cristiana. Del nostro Repertorio di canti per la liturgia «Nella casa del Padre» sarà opportuno valorizzare quelli che riprendono esplicitamente il tema evangelico: Soccorri i tuoi figli (500) e, soprattutto, Io ti cerco, Signore (495). Ma si può utilmente attingere ai canti indicati per il Battesimo (vedi il “Prontuario” del suddetto Repertorio).
Altri suggerimenti, più specifici circa i canti secondo il “tema” delle varie domeniche, si possono trovare nel volume «Omelie per un anno» (volume 1, anno A) edito dalla Elledici. Simili indicazioni si possono trovare anche sul sito dell’Istituto Diocesano di Musica e Liturgia (http://www1.www.diocesi.torino.it/idml/) cliccando sul pulsante “Liturgia festiva”.
A proposito delle indicazioni anzidette, si tenga presente che i canti segnalati per l’inizio della celebrazione e quelli per la Comunione sono quasi sempre interscambiabili, a meno che il testo non ne orienti inequivocabilmente l’uso. Uno stesso canto, quindi, potrà essere valorizzato in entrambe le situazioni: la differenza non consisterà nella velocità metronomica, ma nello stile con cui viene eseguito: solenne, deciso, sonoro… se si è all’inizio della Messa; più sommesso, meditativo, attenuato se si tratta del rito della Comunione.
Don Carlo Franco
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