Proclamare il “Passio” secondo Matteo – Anno 2008

Quadri e scene dipinti con colori netti e tratti precisi: questa la peculiarità del testo di Matteo, che ascolteremo la Domenica delle Palme, sul finire del periodo quaresimale, e che ci introdurrà nella Settimana Santa.

I personaggi, numerosi e vari, sono come immortalati da uno scatto fotografico che ne rende immediata e vivida la presenza, sintetizzata con precisione e puntualità.
Tale caratteristica, unita alla frase, ricorrente in Matteo, «… questo è avvenuto perché si adempissero le Scritture», costituiranno la base di partenza per la ricerca della voce adatta a pronunciare questo testo.
Le diverse voci dei lettori faranno risuonare un’unica voce: sicura, fluida, precisa nell’articolazione. Gli attacchi saranno puntuali e armoniosi; la precisione insita nel testo, esimerà da inutili aggiunte di espressione o sottolineature non opportune; l’esposizione sobria, unita a una partecipazione misurata, si affida semplicemente alla fedeltà nell’illustrazione del racconto.

La Passione secondo Giovanni, che si leggerà il Venerdì Santo, presenta caratteristiche differenti: il racconto, musicale e armonioso, è ricco di particolari e di dialoghi. Il lettore, e con lui gli ascoltatori, attraversano le scene come testimoni invisibili: incontrano i personaggi, ascoltano i dialoghi. L’effetto è singolare e coinvolgente.
Il testo della Passione, sia quello offerto dai sinottici sia quello di Giovanni, è sicuramente un intenso, organico e avvincente racconto: i lettori sono chiamati, pronunciando il testo, a mantenerlo tale. Sarà fondamentale la scelta e l’armonizzazione delle voci. Voci che sono disponibili a provare insieme, che imparano a conoscere il suono, il respiro, la voce del testo.

Si preferisca una lettura eseguita da un gruppo di lettori che abbia preparato e curato, insieme e anticipatamente, il testo. Possibilmente, durante la prova, si affidi ad un ascoltatore esterno, la verifica e il commento sul risultato della lettura d’insieme: ritmi, volumi, timbri omogenei, armonici (se la modalità scelta è quella dialogata (narratore, Gesù, altri personaggi) e il sacerdote, che in questo periodo è particolarmente preso da impegni comunitari o parrocchiali e a cui solitamente viene assegnata la voce di Cristo, non può intervenire alle prove, si affidi la parte a un lettore che ne abbia la possibilità).
Le prove di gruppo sono necessarie anche nel caso in cui due o più lettori si avvicendino nella lettura del testo; il passaggio tra una voce e l’altra dovrà essere armonico e dovrà salvaguardare l’unità del racconto. Durante la prova, qualunque sia la modalità scelta, si dovrà altresì sperimentare una lettura condivisa: la frase pronunciata dal primo lettore costituisce l’inizio della lettura per ciascuno e il termine sarà, per tutti, con l’ultima parola prima dell’acclamazione; l’intervento di ciascuno avviene con la concentrazione e la precisione di chi ha partecipato e vissuto tutte le fasi precedenti.

Oltre l’esecuzione occorre verificare e eventualmente accomodare i supporti tecnici: volumi e toni di tutti i microfoni; controllare le batterie di quelli senza filo.
Anche il luogo della proclamazione non andrà trascurato: una o più postazioni siano sistemate in luoghi comodi, visibili dall’ascoltatore con un unico sguardo; gli eventuali leggii supplementari siano scelti con criterio, badando all’effetto d’insieme.
Infine, il contributo silenzioso e essenziale dell’arte floreale potrà costituire, anche per i lettori, un aiuto prezioso per accogliere, far ascoltare, respirare e gustare la Parola. 
Daniela Falconi

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