La Giornata mondiale per i malati di lebbra Istituita nel 1954 da Raoul Follereau, il profeta dei malati di lebbra, nell’ultima domenica di gennaio, AIFO ricorda ogni anno con la GML che la lebbra non è ancora scomparsa nel mondo, che è ancora un problema di salute per le persone più povere.

La lebbra è una delle 20 Malattie tropicali dimenticate che ogni anno colpiscono più di un miliardo di persone nel mondo causando disabilità. Sono tutte curabili e hanno cause comuni: povertà, mancanza di igiene e di alimentazione adeguata e sistemi sanitari locali molto deboli.

La lebbra dunque esiste ancora? Si, anche se molti progressi sono stati fatti, ogni 2 minuti una persona nel mondo contrae la lebbra. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel mondo vi sono più di tre milioni di persone con disabilità gravi causate dalla lebbra, e che richiedono cure quotidiane. La lebbra è una malattia curabile, in modo facile e poco costoso, ma in tutto il mondo il morbo della lebbra, i virus come COVID19, Ebola, continuano a colpire troppe persone, solo per la mancanza della più elementare sanità di base.

Uniamoci per contrastare povertà, mancanza di istruzione, discriminazione che sono alla base di tutte le malattie legate fortemente alla povertà, lebbra inclusa. Questo è possibile solo grazie all’aiuto di tutti. Non abbassiamo la guardia.

“Perché il malato di lebbra cessi di essere lebbroso, bisogna guarire quelli che stanno bene dalla paura e dall’indifferenza” (Raoul Follereau).  Il 9% dei lebbrosi ha meno di 15 anni e milioni di persone riportano disabilità e vengono emarginate a causa della lebbra. È fondamentale continuare assieme il cammino di solidarietà per ridare dignità a migliaia di persone.

La Chiesa nel mondo si prende cura dei fratelli malati di lebbra con 532 lebbrosari. Questa la ripartizione per continente: in Africa 201, in America 41 (totale), in Asia 269, in Europa 19 e in Oceania 2 (Fonte Agenzia Fides 2022).
La nostra Arcidiocesi dal 1980 sostiene ogni anni lebbrosari, dispensari e missionari impegnati per la prevenzione e cura della lebbra e per il reinserimento degli ammalati (SCARICA IL DEPLIANT ).
Le malattie dimenticate esistono ancora. Aiutaci a cancellarle per sempre. COME DONARE:
  • Attraverso la parrocchia
  • In contanti o con assegno (intestato a "Ufficio Missionario Diocesano") presso la nostra sede: Via Val della Torre, 3 - 10149 Torino - Tel.011.5156372 Fax 011.515637  E-mail: animiss@diocesi.torino.it;
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