Agricoltura, qui è risorsa

500 aziende. Le migliori produzioni del Piemonte

Bovini di razza Piemontese, da carne, e di razza frisona, da latte; cereali, soprattutto mais; ortaggi – peperoni, zucchini e insalate; menta ed erbe officinali. Sono queste le migliori produzioni delle imprese agricole site nei comuni dell’Unità pastorale di Carignano.

 
Nelle stalle della zona ci sono allevatori della pregiata razza Piemontese che sono ai primi posti tra gli allevamenti di capi di Fassone di tutta la regione subalpina. Nelle stalle di frisone, capi specializzati nella produzione di latte, ci sono imprenditori tra i primi produttori a livello nazionale e i risultati sono certificati ogni anno dal ring nazionale di Cremona.
 
Le produzioni orticole, presenti perlopiù a Carignano, vengono conferite al Caat – Centro agro alimentare torinese. Tra le orticole ha la sua importanza il peperone di Carmagnola, nelle quattro tipologie – il quadrato soprattutto, ma anche il corno di bue, la trottola e il tumaticot – tutte inserite nel Paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino. Sempre a Carignano non si può dimenticare il ciapinabò, ingrediente fondamentale nell’assortimento delle verdure che accompagna la «mitica bagna» caôda. Altro prodotto agricolo della zona presente nel Paniere è la menta di Pancalieri. Quasi la metà della produzione italiana di erbe officinali proviene dalla fertile «isola d’erba» che circonda questo piccolo centro agricolo che vede estendersi i campi là dove un tempo scorreva tortuosamente il Po e la terra argillosa è ancora finissima e ricca di silicio, adatta alla coltivazione delle erbe officinali. A Pancalieri vive la comunità indiana più numerosa del Piemonte, con oltre 200 persone, la maggior parte arriva dalla regione del Punjab. Lavorano in agricoltura e non solo; la comunità asiatica da oltre vent’anni rappresenta una risorsa; si è integrata senza rinunciare alle proprie tradizioni.
La produzione principale per le cascine dell’Unità pastorale arriva dalla filiera cerealicola – soprattutto mais – che in gran parte viene reimpiegato direttamente nelle aziende per alimentare il bestiame, oppure conferito direttamente centri di raccolta.
 
Un punto di riferimento per l’agricoltura della zona è l’istituto salesiano Don Bosco di Lombriasco, centro di formazione naturale per la classe imprenditoriale contadina: i periti agrari dall’istituto hanno rappresentato e rappresentano una garanzia e una formidabile leva innovativa per il settore primario locale.
Sul fronte energetico a Piobesi e Castagnole alcune aziende agricole si sono consorziate e hanno realizzato impianti innovativi di produzione di energia, a partire da biomasse. Le imprese agricole cerealicole e zootecniche della zona hanno una estensione superiore alla media della Regione. Rispetto ad altre aree della regione la presenza di giovani nelle cascine di Carignano e dintorni è significativa ed è incoraggiante per il futuro.
 
Un segnale di preoccupazione che arriva dal settore è il procedere incessante del consumo del suolo: nuove arterie stradali, piani regolatori con la costruzione di abitazioni e sempre nuovi insediamenti commerciali hanno come conseguenza il consumo di suolo fertile. L’intera unità pastorale conta su 500 imprese agricole.
Filippo TESIO
 Testo tratto da «La Voce del Popolo» del 26 febbraio 2012
 
 
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