«La radio dal 24 al 24», incontro con Peppino Ortoleva nell’ambito dei festeggiamenti per i 100 anni della radio

martedì 16 Aprile

“Rai, frammenti per un discorso amoroso”, la serie di incontri dedicati ai 100 anni della radio e ai 70 della televisione, curati dalla Mediateca Rai di Torino, si conclude martedì 16 aprile 2024 alle 18, in via Verdi 31 a Torino, con l’affascinante racconto, per frammenti radiofonici, dello storico dei media Peppino Ortoleva che ha per protagonista la radio, la sua storia e i suoi personaggi, nell’anno del suo centesimo compleanno (1924 – 2024). L’avventura della radio pubblica in Italia inizia il 6 ottobre 1924 con ben due annunci ufficiali dell’URI (Unione Radiofonica Italiana). Si riascolterà quello della violinista Ines Viviani Donarelli, che presenta, da uno studio di Palazzo Corrodi di via Maria Cristina a Roma, il concerto inaugurale: il quartetto opera 7 di Haydn di cui lei stessa è tra gli interpreti. L’altro annuncio è effettuato dalla prima stazione trasmittente di San Filippo a Roma, dall’annunciatrice Maria Luigia – o Luisa – Boncompagni.

Ben presto l’URI si trasforma in EIAR (1927). Della radio se ne innamorano le avanguardie e, perdutamente, Filippo Tommaso Marinetti, che ne fa strumento di sperimentazione poetica, come ascolteremo ne “La battaglia di Adrianopoli” (1929). I futuristi esultano per la novità della parola elettrica, tanto che dedicheranno un manifesto nel 1933 alla “radia”, neologismo che sottolinea la natura femminile del mezzo.

Anche se non immediatamente, il sistema radiofonico entra presto a regime, ma la potenzialità di propaganda politica nel Mediterraneo non rimane ad uso esclusivo del Fascismo. Durante la Seconda guerra mondiale, con l’entrata in guerra dell’Italia, fino al crollo del regime fascista e agli eventi che portano alla liberazione, cresce l’ascolto delle emittenti straniere. La radio viene utilizzata per aggiornare gli italiani sulle fasi della riconquista degli Alleati e sulle azioni del movimento partigiano con programmi come “Italia combatte” di Radio Bari. Nel 1944 c’è un nuovo cambio di denominazione e EIAR diventa RAI con il compito principale di riunificare il Paese attraverso la sua programmazione.

Prima, durante e dopo la guerra, tuttavia, la radio non ferma mai la sua programmazione di eventi popolari: musica, intrattenimento leggero e informazione, ma anche spazi per interessi del pubblico come “La Ginnastica da camera”, “Il Bollettino Ortofrutticolo”, “La musica da camera”, “Le lezioni di lingua italiana per stranieri”, già con l’idea di sezionare l’abbonato in tanti target, come nelle rilevazioni sociali effettuate dall’EIAR e proposte al pubblico nella forma di “lotterie”. Tra le trasmissioni più popolari, spicca il varietà. Ascolteremo frammenti da “I quattro moschettieri” (1934-37), parodia del romanzo di Dumas scritta da Angelo Nizza e Riccardo Morbelli, sorta di pastiche di personaggi letterari, storici e della tradizione popolare come Arlecchino.

Quando nel 1951 la Rai lancia il Festival della Canzone Italiana con la voce di Nunzio Filogamo, l’ascolto radiofonico è al massimo della sua popolarità. Nel 1948, il Prix Italia, premio radiofonico e poi televisivo è un chiaro segnale del proposito culturale della Rai.

La radio continua il suo viaggio nel tempo, tra diverse “morti annunciate” come suggerisce Ortoleva, proponendo spesso sperimentazioni e linguaggi innovativi per stare al passo con una presenza ingombrante come quella televisiva. Ne sono esempi: i documentari radiofonici, tuttora vivi sotto la splendida forma del podcast (il grande successo di “Io ero il Milanese” ne è una dimostrazione); i linguaggi sperimentali, i personaggi assurdi e le parole in libertà di “Alto gradimento” di Renzo Arbore e Gianni Boncompagni. Un racconto che include anche il crollo del monopolio con la nascita di decine di nuove emittenti, le “radio libere” in cui ritorna, come in un cerchio, il collegamento tra radio e telefono con cui si era iniziato il racconto della Radio pubblica in Italia.

L’evento “Rai, Frammenti per un discorso amoroso” prevede riprese televisive per la successiva pubblicazione sul sito di Rai Teche e sulla piattaforma Rai Play, la prenotazione è obbligatoria scrivendo a mediateca.torino@rai.it

16/04/2024 18:00
16/04/2024 20:00
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