Storie, racconti, opinioni fuori dal coro nel numero di «Donne Chiesa Mondo», il mensile femminile del «L’Osservatore Romano» curato da Rita Pinci, che esce sabato 6 settembre 2025. «Sguardi diversi» il titolo di copertina.
Serena Noceti, ecclesiologa e una delle voci più autorevoli della teologia contemporanea, rilegge a sessant’anni di distanza il Messaggio che l’8 dicembre 1965, alla chiusura del Vaticano II, Paolo VI consegnava alle donne. Un testo che riconosceva la loro presenza nel mondo e nella Chiesa, ma le rappresentava ancora attraverso i limiti di una visione radicata nei tradizionali stereotipi di genere. «Tuttavia- si sottolinea nell’editoriale – proprio la distanza storica consente oggi di misurare il cammino compiuto: nella Chiesa la voce femminile è diventata più autonoma, plurale e consapevole, e in Vaticano le donne ricoprono ruoli che sembravano impensabili – Prefetta, Governatrice, Segretaria di dicastero, Presidente di commissione».
Una voce fuori dal coro che giunge da molto lontano è quella di suor Arcangela Tarabotti, monaca veneziana del Seicento che in un contesto difficile denunciò con lucidità l’imposizione del velo a ragazze prive di vocazione religiosa, costrette dalle famiglie a entrare in convento. La racconta Laura Eduati in occasione della ripubblicazione del suo «Inferno monacale», un libro che non è soltanto un documento storico ma un testo politico ante litteram, che denuncia la violenza di un sistema capace di trasformare la clausura in reclusione.
«Però – scrive “Donne Chiesa Mondo” – nei conventi le donne di fede hanno anche dimostrato come la santità possa assumere la forma dell’azione, della solidarietà, della scelta rischiosa». Per questo a ottanta anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, con un articolo di Francesco Grignetti la rivista pubblica le lettere di ringraziamento che generali come il francese Henri-Honoré Giraud e gli italiani Raffaele Cadorna ed Emanuele Pugliese scrissero a suore che avevano agito con discrezione e fermezza in uno dei momenti più drammatici della storia, aiutando la Resistenza.
Anche in contesti difficili di oggi la presenza femminile può trasformarsi in segno. Come nel caso di suor Livia Ciaramella che da 19 anni vive accanto ai detenuti nel carcere di Pescara: non per convertire né per giudicare, ma per abitare un luogo di fragilità e restituirgli senso umano. La incontra e la racconta Francesco Lo Piccolo, direttore di «Voci di dentro», il periodico che si occupa di diritti, carcere, giustizia.
Fuori dal coro anche due scrittrici che riflettono sulla maternità e invitano a pensare la generatività in forme diverse. «In un tempo in cui la maternità è spesso evocata in chiave ideologica – si legge nell’editoriale – Elena Stancanelli e Carola Susani con il loro libro “Mamma o non mamma” restituiscono dignità a ogni scelta: essere madre, non esserlo, esserlo in modo non convenzionale. Perché la capacità di generare non si limita al corpo, ma riguarda anche il pensiero, la cura, l’immaginazione».
«Donne Chiesa Mondo» esce in cinque lingue: italiano, inglese, spagnolo, francese, portoghese.
Tutti i singoli articoli si possono leggere gratuitamente sul sito, a questo link: https://www.osservatoreromano.va/it/donne-chiesa-mondo.html