Si intitola Figlie di Madre Terra ed è disponibile dal 31 ottobre 2025 il nuovo numero di Donne Chiesa Mondo, la rivista femminile de L’Osservatore Romano diretta da Rita Pinci. Il tema del mese esplora il legame profondo tra ecologia integrale e donne e nasce dall’intreccio di due importanti appuntamenti di novembre: la conferenza sul clima COP30 di Belem e la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere, due manifestazioni di uno stesso paradigma di dominio e sfruttamento, richiamate nell’editoriale I corpi della terra e delle donne.
Il numero si apre con un testo che intreccia memoria e attualità e racconta le storie di attiviste che, in ogni parte del mondo, sono impegnate nella difesa della Casa Comune, raccogliendo esperienze di cura, resistenza e visione che stanno generando nuovi modelli di convivenza e sostenibilità. Lucia Capuzzi intervista Patricia Gualinga, leader del popolo Kichwa di Sarayaku, in Ecuador, e suor Adele Howard, religiosa australiana che si fa portavoce dei diritti degli aborigeni d’Australia. Gloria Satta racconta il documentario prodotto da Leonardo DiCaprio dedicato a Juma Xipaia, prima donna capo del popolo Xipaya dell’Amazzonia brasiliana. Federica Re David firma il reportage sulle attiviste africane: Beatrice Nutekpor, in prima linea in Ghana contro l’inquinamento costiero; le Black Mambas, ranger sudafricane che proteggono la fauna dai bracconieri; Hindou Oumarou Ibrahim, portavoce del popolo Mbororo del Ciad; Nourhene Ghanmi, giovane tunisina promotrice dell’educazione ambientale; Vanessa Nakate, fondatrice in Uganda del movimento Rise Up Climate Movement; e Inna Modja, artista e attivista maliana. Carmen Vogani rivolge cinque domande a Raffaella Conci, presidente della cooperativa Terre Joniche, che gestisce oltre cento ettari di terreni confiscati alla criminalità nel Sud Italia, trasformandoli in luoghi di legalità e agricoltura sostenibile.
Chiude la sezione internazionale la testimonianza della giovanissima Licypriya Kangujam, quattordicenne indiana simbolo della lotta al cambiamento climatico.
Uno spazio è dedicato anche ai monasteri femminili che coniugano vita contemplativa e rispetto per l’ambiente: le trappiste di Vitorchiano, in Italia, esempio di autosufficienza e sobrietà; le benedettine dell’abbazia di Regina Laudis a Bethlehem, nel Connecticut, pioniere dell’agricoltura rigenerativa; le monache di Erie, in Pennsylvania, impegnate in progetti educativi e ambientali; e la comunità di Notre-Dame de Compassion a Martigné-Briand, in Francia, che promuove uno stile di vita fondato sulla cura del creato.
La teologa Marinella Perroni firma una riflessione conclusiva: il mondo vive di autonomia e responsabilità, e la libertà del Creato è segno di Dio.
Articoli disponibili sul sito: https://www.osservatoreromano.va/it/donne-chiesa-mondo.html

