Appello di mons. Nosiglia: attenzione e maggiori misure di tutela nei confronti dei minori soli

Nel pomeriggio di lunedì 19 dicembre 2016 il richiamo dell'Arcivescovo a margine della visita a una struttura di accoglienza a San Mauro

Lunedì 19 dicembre 2016 alle 15.30 l’Arcivescovo di Torino Mons. Cesare Nosiglia ha incontrato un gruppo di minori stranieri, presenti i giornalisti, presso una struttura di accoglienza a San Mauro Torinese, in via Madonna dei Poveri 6. Con l’Arcivescovo c’erano il direttore della Pastorale dei Migranti Sergio Durando, i parroci di San Mauro (TO), il Sindaco, il Direttore del Consorzio Cisa 7, i volontari, gli operatori sociali che animano la casa.
 
Il fenomeno dei Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA), che giungono nel nostro Paese dopo lunghi viaggi e pericolosi attraversamenti del Mediterraneo, è in costante aumento. Nel 2015 erano sbarcati in Italia circa 12.000 MSNA (vedi nota 1 in calce). Da gennaio 2016 ad oggi siamo invece già a 20.000 presenze.
Il dato più preoccupante però, stando alle elaborazioni del Ministero del Lavoro, è il fatto che di 6.000 di loro si è persa traccia (nel solo 2015), dopo lo sbarco sul territorio nazionale (vedi nota 2 in calce)
 
Il progetto di prima accoglienza per Minori Stranieri Non Accompagnati nasce dalla sinergia della Diocesi di Torino, con il volontariato ecclesiale e il privato sociale (cooperative Terremondo, Biosfera, Mediterraneo), proprio per dare una risposta concreta di accoglienza ai tanti minori che giungono soli, sul nostro territorio e rischiano poi di diventare presenze “invisibili” e ricadere in reti di sfruttamento. Progetto in collaborazione con il Ministero dell’Interno e anche l’unico in Piemonte.
 
Il progetto, attivato a ottobre di quest’anno, coinvolge attualmente 42 minori. Di questi 24 abitano nella “Città dei Ragazzi” di San Mauro Torinese, mentre gli altri sono ospitati in due comunità a Torino. Nella settimana tra natale e Capodanno verrà aperta l’ultima struttura, che mette a disposizione 8 posti per ragazze. I ragazzi accolti provengono tutti dall’Africa Sub-Sahariana (Costa d’Avorio, Gambia, Guinea Conakry, Mali, Nigeria), con l’eccezione di 8 di loro che invece arrivano dal sub-continente indiano (6 dal Bangladesh, 2 dal Pakistan).
 
San Mauro ben rappresenta il volto di una Chiesa impegnata nell’accoglienza e che si è stretta attorno a questi giovani ragazzi per dare quel calore di famiglia che gli è stato privato. Un progetto diocesano che vede coinvolti: le parrocchie di San Mauro, i giovani dell’azione cattolica, gruppi scout, i volontari della Sindone e del Sermig e singoli cittadini.
 
Quest’ulteriore esperienza di accoglienza strutturata rivolta ai MSNA vuol essere innanzitutto un segno concreto di attenzione e impegno verso una problematica che desta preoccupazione e richiede risposte immediate e concrete al fine di tutelare veramente il supremo interesse del fanciullo come sancito dalla Convenzione di New York sui diritti del fanciullo, ratificata dal nostro Paese sin dal 1991.
 
Oltre a questa esperienza ci sono, in particolare nella città di Torino, altre strutture che accolgono minori soli: Salesiani, Giuseppini del Murialdo, Volontariato Vincenziano, Difesa del Fanciullo, Cooperativa Arco sono tra le realtà impegnate a garantire percorsi di accoglienza e di inserimento di minori soli.
 
A tale proposito l’Arcivescovo di Torino esprime forte preoccupazione rispetto ai ritardi nell’attivazione delle procedure amministrative necessarie all’apertura della tutela dei minori accolti, unico strumento che permetterebbe di garantire loro, nel concreto, quel diritto alla regolarizzazione, sancito legalmente dalla loro condizione di minori. Tali ritardi, inoltre minano fortemente la fiducia dei ragazzi nei confronti delle comunità di accoglienza e delle Istituzioni, con il rischio di un loro allontanamento volontario verso altri Paesi europei.
 
Ma la loro eventuale ripresa del viaggio, senza un adeguato accompagnamento e un regolare documento di soggiorno, uniti all’impossibilità di attraversare le frontiere interne dell’Europa, ormai trasformatisi in muri invalicabili, li espone fortemente al pericolo concreto di una ricaduta in circuiti devianti o nelle reti di sfruttamento purtroppo sempre presenti nei circuiti della precarietà e della solitudine.
 
Restano infine alcuni nodi problematici che rendono difficoltosa l’esperienza:
– il caso di quei ragazzi che, giunti ancora minori nel nostro Paese, proprio per la lentezza amministrativa, diventano maggiorenni prima ancora di aver ottenuto le garanzie di protezione, con il rischio poi, di ricadere nella condizione di irregolarità degli adulti;
– la mancanza di un adeguato investimento per garantire standard di qualità nell’accoglienza;
– la mancanza di continuità dei progetti dopo il compimento della maggior età per evitare di interrompere percorsi avviati;
– il problema dei titoli autorizzativi delle strutture non idonei a rispondere a situazioni di emergenza.
 
Sul sito del settimanale diocesano “La Voce E il Tempo” ampia fotogallery della visita dell’Arcivescovo alla comunità per i minori di San Mauro.
 
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(nota 1) Secondo i dati diffusi dall’Alto Commissariato ONU per i rifugiati, su 154mila migranti sbarcati sulle nostre coste nel 2015, oltre 16mila erano minori e di questi ben 12.360 risultavano essere non accompagnati. [fonte: ISMU]

(nota 2)
L’agenzia di intelligence europea Europol ha recentemente denunciato la scomparsa di almeno 10mila minori non accompagnati dopo il loro arrivo in Europa, segnalando in particolare il caso italiano con 6.135 minori irreperibili e gli oltre 1.000 irreperibili in Svezia. [fonte: ISMU]

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