Commento domenica 6 aprile 2014

Domenica 6 aprile 2014

(commento a cura dell’Ufficio per la pastorale della Salute)

Beati gli operatori di pace

La commozione di Gesù per la morte dell’Amico Lazzaro ci richiama la sua profonda partecipazione, prossimità e solidarietà alla sorte di chi piange  perché è nel dolore, nella sofferenza, nella disperazione, nel lutto per la perdita di una persona cara, di chi ha subito i massacri degli innocenti, per le guerre in corso e le loro  devastazioni umane, patrimoniali e ambientali, per i testi scolastici nel Pakistan contro i cristiani ecc…

Tutta l’umanità però invoca e cerca la Pace, ma essa non è a portata del mondo.

Allora che cosa può fare un credente in Gesù affinché la pace possa trionfare ed essere un dono per tutti? La pace vera è un dono di Dio. Gli uomini non sono capaci a  vivere in pace.

Chi però ha incontrato Gesù può  cambiare le sorti dell’ambiente in cui vive o opera, perché la pace cresca di giorno in giorno nel suo cuore, in famiglia, nella comunità ecclesiale, sul posto di lavoro…

Ma devo iniziare da me stesso affinché io sia promotore delle pace perché capace di ascoltare l’altro e facendo si che la mia parola non sia sempre l’ultima.

La pace significa anche la felicità, ma il mondo brama la ricchezza, il potere  e non l’essere.

La pace si costruisce nell’amore e nel dono di sé per gli altri: porto il sorriso  e la mia disponibilità a mettermi in gioco.

Il mio parlare e la mia parola sono balsamo per le orecchie degli altri? So pronunciare le parole, per citare Papa Francesco, “permesso, grazie, scusa, insomma vivere la  “Carità che rende “unti” dallo spirito Santo e capaci di diffondere il buon profumo di Cristo”?

 Ma non basta ancora: la pace si ottiene soprattutto pagando di persona  e pregando e soffrendo per la pace. Ricordiamoci che la pace può darcela solo Dio.

Allora il mio impegno per la realizzazione del’”ut unum sint” deve brillare al primo posto nella mia vita, ogni giorno ricominciando ad amare i fratelli.

Significa amare con amore straordinario, come ama Gesù: anche io devo essere disposto a dare la mia vita  per il fratello, come Gesù sulla Croce, a pagare di persona perché l’amore vicendevole e la pace  trionfino.

Allora la pace sarà la felicità!

Gesù ha fatto così in croce. E’ un processo che ogni giorno si arricchisce del dono della pace che viene da cielo e la mia vita diventa un’avventura umana e divina, divina e umana nel vivere la pace uguale felicità.

Così si realizza la beatitudine “Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio”.

(testo tratto dal Sussidio per la Quaresima 2014 a cura degli Uffici diocesani)

 

 

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