Concorso “Tuttixtutti”: a San Gioacchino in Porta Palazzo si amplia il “Cortile dei popoli”

Con l’8xmille il progetto di riqualificazione dell’oratorio nel quartiere multietnico

A Porta Palazzo arriva il «Lab-Oratorio» dei popoli. È il progetto con cui la parrocchia San Gioacchino, in via Salle 11 dietro corso Giulio Cesare, affidata ai sacerdoti della fraternità del Sermig, partecipa al concorso «Tuttixtutti», indetto dal Servizio Cei per la promozione al sostegno economico della Chiesa cattolica (8xmille).

 

In un quartiere multietnico, dove gli stranieri sono la maggioranza, «vogliamo che l’oratorio», sottolinea don Andrea Bisacchi, amministratore parrocchiale, sacerdote del Sermig, «diventi punto di riferimento per il territorio. Un ‘lab-oratorio’ come luogo in cui sperimentare che la diversità di età, di lingua, di cultura, e anche di religione può essere una ricchezza per tutti, per la Chiesa, il quartiere e l’intera città».

 

Il progetto educativo, in continuità con il passato, sarà portato avanti in rete con le diverse associazioni sociali che operano sul territorio, oltre al Sermig, l’Asai, la cooperativa Valdocco, il Cecchi Point, l’Amece, il Cottolengo, l’associazione culturale italo-cinese Zhisong. Si punterà su tre ambiti principali: il sostegno all’istruzione alla scolarizzazione, il tempo libero e lo sport.

 

Nelle scuole del quartiere oltre il 90% di iscritti sono stranieri, arrivati da poco in Italia, privi dunque di una rete familiare che possa sostenerli per lo svolgimento dei compiti o nell’apprendimento dell’italiano.

 

Si vuole poi investire sul tempo libero offrendo soprattutto nei week-end occasioni di dialogo e confronto tra le famiglie. Infine lo sport  «come punto di incontro fra culture diverse, in particolare attraverso il cricket, disciplina sportiva tra le più diffuse nei paesi di provenienza delle persone immigrate», dice don Bisacchi.

 

«L’oratorio con questi ambiti», conclude il sacerdote, «vuole essere uno spazio di conoscenza, di convivenza, di ascolto e di incontro, dove ogni cultura fa diventare più ricche le altre, e dove si impara ad abbattere muri e pregiudizi. Ecco dunque il laboratorio di costruzione di una nuova cittadinanza, uno spazio dove persone profondamente diverse tra loro scelgono di stare insieme, rispettando le stesse regole, parlando la stessa lingua, quella del Paese che li ha accolti, per diventare buoni cittadini».

 

Per favorire le diverse attività la parrocchia ha messo dunque in cantiere lavori di ristrutturazione e ammodernamento dei diversi locali.

 

In questi giorni fino a fine luglio in oratorio è in corso l’estate ragazzi portata avanti dalla parrocchia in sinergia con l’Asai e il Sermig.

 

Per informazioni: tel. 011.4362846, mail parr.s.gioacchino@diocesi.torino.it.

Stefano DI LULLO

(Testo tratto da «La Voce E il Tempo» del 25 giugno 2017)

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