«Cristiani e musulmani: ciò che speriamo di diventare assieme», messaggio per il Ramadan

Diffuso il 7 marzo 2025 il Messaggio del Dicastero per il Dialogo Interreligioso per il mese di digiuno dell’Islam, che quest’anno coincide in gran parte con la Quaresima

«Costruire, attraverso il dialogo, un avvenire comune, fondato sulla fraternità», «essere fratelli e sorelle in umanità, che si stimano profondamente a vicenda»: questa la sfida che cristiani e musulmani sono chiamati ad affrontare «in un mondo segnato dall’ingiustizia, dai conflitti e dall’incertezza sul futuro». Lo evidenzia il messaggio del Dicastero per il Dialogo Interreligioso per il mese di Ramadan e ‘Id al-Fitr, dal titolo «Cristiani e musulmani: ciò che speriamo di diventare insieme» diffuso il 7 marzo 2025 dalla Sala Stampa della Santa Sede. Nel testo, firmato, dal prefetto e dal segretario del Dicastero, si sottolinea che «musulmani e cristiani possono essere testimoni» di fraternità e dialogo, «nella convinzione che l’amicizia è possibile nonostante il peso della storia e delle ideologie che intrappolano».

TESTO INTEGRALE IN ALLEGATO

RAMADAN E QUARESIMA TEMPI DI PREGHIERA E CARITÀ

Il Ramadan, «periodo di digiuno, preghiera e condivisione», «occasione privilegiata per avvicinarsi a Dio e rinnovarsi nei valori fondamentali della fede, della compassione e della solidarietà», quest’anno «coincide in gran parte con la Quaresima, che per i cristiani è un periodo di digiuno, supplica e conversione a Cristo», si fa notare nel messaggio. Una vicinanza, quella «nel calendario spirituale», che «offre un’opportunità unica di camminare fianco a fianco, cristiani e musulmani, in un percorso comune di purificazione, preghiera e carità».

«Per noi cattolici è una gioia condividere questo momento con voi, perché ci ricorda che siamo tutti pellegrini su questa terra e che stiamo tutti cercando di “vivere una vita migliore”», scrivono il prefetto e il segretario del Dicastero per il Dialogo Interreligioso, che esortano a riflettere, insieme ai musulmani, su ciò che è possibile fare «per “vivere una vita migliore”» e su come impegnarsi per essere «autentici fratelli e sorelle testimoni comuni dell’amicizia di Dio con tutta l’umanità».

LA FEDE UN PERCORSO DI CONVERSIONE INTERIORE

E se i cattolici considerano il Ramadan non «un semplice mese di digiuno» ma «una scuola di trasformazione interiore» che aiuta a «porre l’attenzione su ciò che è essenziale», un «tempo di disciplina spirituale» che invita «a coltivare la pietà», «virtù che avvicina a Dio e apre il cuore agli altri», nella Quaresima i cristiani seguono «un percorso simile”» e «attraverso il digiuno, la preghiera e l’elemosina» cercano di purificare il loro cuore e di concentrarsi «su Colui che guida e dirige» la vita degli uomini. Dunque «queste pratiche spirituali, sebbene espresse in modo diverso», «ricordano che la fede non è solo una questione di gesti esteriori, ma un percorso di conversione interiore».

GIUSTIZIA E COMPASSIONE NELLE AZIONI COMUNI

La «fede in Dio è un tesoro» che unisce cristiani e musulmani «ben oltre le nostre differenze», prosegue il messaggio, e «ricorda che siamo tutte creature, spirituali, incarnate e amate, chiamate a vivere nella dignità e nel rispetto reciproco». «Noi desideriamo diventare custodi di questa sacra dignità, rifiutando ogni forma di violenza, discriminazione ed esclusione», aggiungono il prefetto e il segretario del Dicasteroevidenziando chenel celebrare nello stesso periodo il Ramadan e la Quaresima, cristiani e musulmani hanno «un’opportunità unica di mostrare al mondo che la fede trasforma le persone e la società, e che è una forza propulsiva di unità e riconciliazione». «I valori che condividiamo, come la giustizia, la compassione e il rispetto per il creato dovrebbero ispirare le nostre azioni e i nostri rapporti», proseguono, «e servirci da bussola per essere costruttori di ponti anziché di muri, fautori della giustizia anziché dell’oppressione, essere protettori dell’ambiente anziché distruttori». La fede e i suoi valori, inoltre, dovrebbero aiutare «a essere voci che si ergono contro l’ingiustizia e l’indifferenza e che proclamano la bellezza della diversità umana».

L‘ID AL-FITR OCCASIONE DI INCONTRI FRATERNI

Infine, nel messaggio si auspica che le preghiere, i gesti di solidarietà e gli sforzi per la pace da parte dei cristiani siano «segni tangibili» della «sincera amicizia» con i musulmani e che la festa dell‘Id al-Fitr «sia un’occasione di incontri fraterni tra musulmani e cristiani» per «celebrare insieme la bontà di Dio». «Questi semplici, ma profondi momenti di condivisione, sono semi di speranza che possono trasformare le nostre comunità e il nostro mondo», conclude il messaggio, nella speranza che l’amicizia con i musulmani «sia una brezza ristoratrice per un mondo assetato di pace e fraternità».

(Fonti: Dicastero per il Dialogo Interreligioso e «Vatican News» del 7 marzo 2025)

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