In attesa del 267° Pontefice: i passi dall’elezione ai riti di insediamento

Breve vademecum dalla scelta del nome del nuovo Papa alle celebrazioni di intronizzazione e presa di possesso della Cattedra di Roma

Mentre «tutti i pastori e i fedeli, in tutto il mondo, elevano a Dio ferventi orazioni perché illumini le menti degli Elettori e li renda concordi nello svolgimento del loro ufficio, sì che l’elezione del Romano Pontefice sia sollecita, unanime e giovi alla salvezza delle anime e al bene di tutto il popolo di Dio» (Ordo Rituum Conclavis, 19), proponiamo qui di seguito alcune informazioni sulla scelta del nome e i riti di insediamento.

IL NOME PONTIFICALE

Il «nome pontificale» (in latino Nomen pontificale) è il nome che il Papa neoeletto assume accettando l’elezione. All’uscita dal conclave, quando il nome del nuovo Pontefice è proclamato al popolo di Roma, il cardinale protodiacono effettua l’annuncio dell’Habemus Papam in latino, che recita:

«Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam! Eminentissimum ac reverendissimum dominum, dominum XXX, sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem XXX, qui sibi nomen imposuit XXX».

(italiano: «Vi annuncio una grande gioia: abbiamo un Papa! L’eminentissimo e reverendissimo signore, signor [nome dell’eletto in latino], cardinale di Santa Romana Chiesa [cognome dell’eletto], che si è imposto il nome di [nome pontificale ed eventuale ordinale in latino]»)

Da questo momento in poi il nome pontificale è il solo nome con cui il Papa verrà chiamato per tutta la durata del suo pontificato (cioè fino alla fine della vita del Pontefice o, eventualmente, alla sua rinuncia all’ufficio papale); nel caso di Benedetto XVI, unico Papa dell’epoca moderna ad aver interrotto anzitempo il pontificato, il nome è stato mantenuto anche dopo la rinuncia.

L’usanza di cambiare nome risale alle origini del pontificato, anche se non se ne hanno notizie certe per i primi secoli, e vuole richiamare ciò che fece Gesù con l’apostolo Simone a cui diede il nome di Pietro. L’affermarsi dal VI secolo della consuetudine di assumere un nome pontificale, accordando i nomi dei Papi moderni ed antichi e rispettando un’uniformità di stile nella nomenclatura a partire dalle origini, ha contribuito e contribuisce a suo modo a perpetuare tale istituzione.

SIGNIFICATO DEL NOME PONTIFICALE

Il nome pontificale scelto da un Papa può sottintendere molti significati, e la ragione della scelta per molti di loro è sconosciuta. Il nuovo Papa può scegliere di rendere omaggio a un santo in particolare o ad uno o più suoi predecessori.

Il cardinale Jorge Mario Bergoglio, l’ultimo eletto nel 2013 dopo la rinuncia di Benedetto XVI, è stato il primo Pontefice a scegliere il nome Francesco. A questo proposito, Bergoglio dichiarò che la scelta del nome del santo d’Assisi poggiava le basi essenzialmente su tre motivi: un richiamo ed un’attenzione verso la povertà e la semplicità, la volontà di costruire una vera pace ed il desiderio di rilanciare al meglio le relazioni fra le grandi religioni del mondo.

MESSE DI INIZIO PONTIFICATO E DI PRESA DI POSSESSO DELLA CATTEDRA DI ROMA

Rituali ad hoc sono stati utilizzati per le inaugurazioni dei pontificati di Papa Giovanni Paolo I e Papa Giovanni Paolo II. Il 20 aprile 2005 Papa Benedetto XVI approvò un rito permanente, che è stato pubblicato come libro liturgico ufficiale della Chiesa con il nome Ordo Rituum pro Ministerii Petrini Initio Romae Episcopi (Rituale per l’Inaugurazione del Ministero Petrino del Vescovo di Roma). L’arcivescovo Piero Marini, allora cerimoniere pontificio, lo descrisse come parte dell’applicazione ai riti pontifici delle riforme liturgiche successive al Concilio Vaticano II. Il 18 febbraio 2013, dopo l’annuncio delle sue dimissioni e poco prima di lasciare il soglio pontificio, Papa Benedetto XVI introdusse alcune modifiche all’Ordo pubblicato nel 2005; tra le principali novità: le cerimonie strettamente non sacramentali si svolgono prima o al di fuori della Messa; è prevista una scelta musicale più ampia; le visite alle due basiliche papali di San Paolo fuori le Mura e di Santa Maria Maggiore possono essere compiute quando il Pontefice riterrà più opportuno, anche a distanza di tempo dall’elezione, e nella forma che giudicherà più adatta, sia essa una Messa, la celebrazione della Liturgia delle Ore o un atto liturgico particolare come quello attualmente prescritto; viene ripristinato l’atto di omaggio individuale di ciascun cardinale al nuovo Pontefice.

L’Ordo contiene non solo il rito della Messa dell’inaugurazione, ma anche quello della Messa in occasione della presa di possesso della Cathedra romana, la Cattedra del vescovo di Roma in San Giovanni in Laterano. Solitamente i Papi prendono possesso della Basilica Lateranense entro pochi giorni dall’inaugurazione del pontificato. Questo rito, conosciuto in latino come incathedratio, è l’ultimo dei riti inaugurali del ministero del Romano Pontefice.

MESSA DI INIZIO PONTIFICATO

La Messa di inizio del pontificato (anche Messa «d’intronizzazione», o Messa di inizio del ministero petrino; formalmente «Santa Messa con imposizione del pallio e consegna dell’anello del pescatore per l’inizio del ministero petrino del vescovo di Roma») è la liturgia con la quale il Pontefice eletto inizia ufficialmente il suo ministero. In genere si celebra in piazza San Pietro, per sottolineare la dimensione «petrina» di Pastore della Chiesa cattolica; per lo stesso motivo, durante il rito, viene rimarcata la valenza specifica delle abituali insegne episcopali: il pallio e l’anello. Oltre al loro riferimento a Cristo e alla Chiesa, per il Successore di Pietro sono evocative del compito a lui affidato dal Signore risorto (cf. Gv 21, 15-17).

IMPOSIZIONE DEL PALLIO PETRINO

Il pallio viene imposto al neoeletto Pontefice dal cardinale protodiacono. Il significato del pallio, antichissima insegna episcopale confezionata con lana di agnelli, è illustrato da varie testimonianze dei Padri. Simeone di Tessalonica scrive: «Il pallio indica il Salvatore che incontrandoci come la pecora perduta se la carica sulle spalle, e assumendo la nostra natura umana nella Incarnazione, l’ha divinizzata, con la sua morte in croce ci ha offerto al Padre e con la risurrezione ci ha esaltato».

Il pallio per il Papa, nella sua forma nuova che riprende quella originale, è intessuto della lana di agnelli e di pecore. Reca impresse in rosso cinque croci. Esso richiama il buon Pastore (cf. Gv 10, 11), che pone sulle proprie spalle la pecorella smarrita (cf. Lc 15, 4-7), e anche la triplice risposta amorosa alla richiesta fatta da Gesù risorto a Pietro di pascere i suoi agnelli e le sue pecorelle (cf. Gv 21, 15-17).

CONSEGNA DELL’ANELLO DEL PESCATORE

L’anello del pescatore viene imposto al neoeletto Pontefice dal cardinale decano. Sin dal primo millennio l’anello è insegna propria del Vescovo. Quello consegnato al nuovo Papa, con l’immagine-sigillo di San Pietro e la barca con la rete, ha il significato particolare dell’anello-sigillo che autentica la fede e significa il compito affidato a Pietro di confermare i suoi fratelli (cf. Lc 22, 32). Viene detto anello «del pescatore» perché Pietro è l’apostolo pescatore (cf. Mt 4, 18-19; Mc 1, 16-17) che, avendo avuto fede nella parola di Gesù (cf. Lc 5, 5), dalla barca ha tratto a terra le reti della pesca miracolosa (cf. Gv 21, 3-14).

MESSA DELLA PRESA DI POSSESSO DELLA CATTEDRA DI ROMA

A distanza di pochi giorni dalla Messa di inizio pontificato, si svolge la celebrazione della «presa di possesso» della diocesi di Roma, con la quale il nuovo Papa si insedia nella sua Cathedra dell’Arcibasilica del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano, che tradizionalmente reca anche il titolo di Madre di tutte le Chiese della Città e del Mondo.

Mentre nelle altre diocesi è con la presa di possesso che il vescovo entra nell’esercizio del governo, il Papa acquista la pienezza di giurisdizione sulla diocesi di Roma e sulla Chiesa cattolica dal momento della accettazione dell’elezione avvenuta nel conclave.

La cerimonia, di origine antichissima, si svolge tuttora e conclude i riti di insediamento del Pontefice avviati con la solenne Messa di inizio del ministero petrino. Per secoli, una delle principali caratteristiche della presa di possesso del Laterano era la solenne processione con cui il Pontefice, partendo dai Sacri Palazzi del Vaticano o del Quirinale, attraversando in processione tutto il centro di Roma, raggiungeva a dorso di una mula bianca l’Arcibasilica Cattedrale del Laterano. Il rito venne in seguito sostituito dall’uso della lettiga o della carrozza, e attualmente si svolge attraverso un percorso in automobile.

Fonti: Vatican.va e Wikipedia

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