La Curia sulla delibera del Comune di Torino sulle unioni di fatto

Comunicato stampa del 30/06/2010

ARCIDIOCESI DI TORINO
UFFICIO COMUNICAZIONI SOCIALI
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La curia torinese a proposito della delibera comunale sulle unioni di fatto
 
La Delibera comunale sulle unioni di fatto ci lascia molto perplessi e amareggiati anche perché qualcuno l’ha salutata come un traguardo di civiltà da accogliere con orgoglio quasi che la città di Torino debba presentarsi come campione che fa da apripista per una battaglia iniziata da anni e finalizzata ad emarginare passo dopo passo il nucleo essenziale della società qual è la famiglia fondata sul matrimonio.
 
Già nel Consiglio Permanente del marzo 2007, quando era in discussione in Italia la legalizzazione delle unioni di fatto, i Vescovi italiani avevano dichiarato che «la Chiesa da sempre ha a cuore la famiglia e la sostiene con le sue cure e da sempre chiede che il legislatore la promuova e la difenda». Essa infatti è «una risorsa insostituibile, tutelata dalla stessa Costituzione italiana (artt. 29 e 31)». Esprimendo queste valutazioni noi non intendiamo mancare di rispetto a chi sceglie altre forme di legami affettivi, in quanto i diritti individuali della persona sono già ampiamente riconosciuti dall’ordinamento italiano. Ad esempio: nessuna legge impedisce di visitare o accudire il convivente ricoverato.
Non condividiamo la recente delibera comunale in quanto va nella direzione di azioni tendenti a svalutare l’istituto della famiglia. Infatti si enfatizzano vincoli alternativi influendo così su una formazione di mentalità libertaria dove ognuno vorrebbe che ogni sua scelta di vita ottenesse comunque una legittimazione di copertura giuridica. In questo modo il Comune diventa uno strumento di scelte ideologiche. Sarebbe bene, seguendo la Costituzione italiana, che chi ha responsabilità dedicasse il proprio impegno prioritario e le proprie risorse, anche economiche, alla famiglia, quella che con il vincolo matrimoniale garantisce l’unione degli sposi e l’equilibrio affettivo ed educativo dei figli. Siamo un paese in grave crisi demografica e una delle ragioni di questa situazione è certamente l’ annosa carenza legislativa a favore della famiglia sia a livello nazionale che locale.
 
Come Chiesa torinese desideriamo ribadire il massimo rispetto nei confronti delle persone e delle loro scelte di vita, ma nello stesso tempo, in sintonia con il Magistero del Papa e dei Vescovi italiani, non ci stancheremo di proporre alle giovani generazioni il modello millenario di famiglia che Gesù Cristo ha confermato come il progetto di Dio valido “fin dal principio” (cf Mt 19,8).
 
Con questo intervento desideriamo offrire un contributo alla riflessione di tutti, credenti e non credenti, ricordando che la famiglia non è un valore esclusivamente religioso, ma è radicata nella natura umana ed è pericoloso non sostenerla nella sua stabilità già fin troppo vacillante. 

Il Direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali
Don Livio DEMARIE
+39 377 1168020
 
 
 
 
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