Mons. Nosiglia a San Lorenzo con i senza fissa dimora di Sant’Egidio

Giovedì 6 ottobre la messa e poi la cena tutti assieme

Giovedì 6 ottobre, alle 18.30, nella chiesa di San Lorenzo in piazza Castello a Torino, l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, ha presieduto una liturgia per i senza fissa dimora amici della Comunità di Sant’Egidio.
 
La celebrazione era un omaggio a Modesta Valenti, senza fissa dimora friulana che viveva alla Stazione Termini di Roma ed è morta nel 1981 senza essere soccorsa perché sporca. Da allora la Comunità di Sant’Egidio la ricorda ogni anno, insieme a tutte le persone senza dimora che muoiono nella strada. A Torino da cinque anni la liturgia in memoria di Modesta e di tutti i senza dimora, che la Comunità incontra ogni settimana per le strade e nei dormitori della città, accoglie e rilancia una domanda profonda: quella di non essere dimenticati, di sapere che per qualcuno la propria vita ha un valore sulla terra e nei Cieli. «Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». E le persone senza dimora non hanno bisogno solo del pane, ma anche della speranza che solo l’amore di Dio può offrire.
 
La liturgia in ricordo di Modesta è stata commovente e raccolta, ma si è unita in maniera straordinaria alla festa per il compleanno dell’Arcivescovo, che gli amici per strada volevano offrirgli. Un dono all’Arcivescovo e una cena insieme hanno concluso, dunque, la serata dopo la celebrazione. Per dire a se stessi e alla città, che chi vive per strada non è solo una somma di necessità, ma ha anche un cuore e un’anima, una capacità di amicizia e di sensibilità umana non comuni. Un tesoro da scoprire per chi abbia occhi e cuore per vedere.
 
«I poveri sono il tesoro prezioso della Chiesa», ha detto papa Benedetto XVI il 27 dicembre 2010, pranzando con i poveri alla mensa della Comunità di Sant’Egidio a Roma: ricordava così S. Lorenzo martire. E proprio a S. Lorenzo è dedicata la chiesa in cui la Comunità di Sant’Egidio si è radunata il 6 ottobre, a trent’anni dalla morte di Modesta. La real chiesa di S. Lorenzo esprime oggi, attraverso la presenza della Comunità di Sant’Egidio, la regalità dei poveri della città, che è la regalità di Gesù stesso. La presenza dell’Arcivescovo ha inteso sottolineare questo legame profondo tra Gesù e i poveri, suoi fratelli più piccoli, che in maniera profonda e misteriosa si lascia incontrare per strada da chiunque voglia fermarsi con loro. Il sacramento dell’altare torna a riunirsi col sacramento del fratello, perché nel povero è la presenza reale di quel Gesù che si fa presente sull’altare.
 
La presenza dell’Arcivescovo è stata dunque un segno di condivisione e di solidarietà, ma anche di richiamo alla città perché non dimentichi queste persone, che soprattutto nella stagione fredda necessitano di un’attenzione speciale di prossimità e aiuto. Ancora nei giorni scorsi mons. Nosiglia ha ricordato la necessità di avviare per tempo un “piano inverno” per far fronte a questa emergenza.
 
Sul sito di “Repubblica” è possibile vedere una galleria di immagini della serata.
 
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