Ostensione 2015: «La Sindone segno di speranza» per Paesi poveri come Sri Lanka e Messico

In visita venerdì 19 giugno vescovi dai due Stati, ma anche pellegrini da Paraguay e Giakarta. Aperto l'Happening dei giovani. Visite attese sabato 20

In rappresentanza delle comunità cattolica in Sri Lanka, è giunto venerdì davanti alla Sindone monsignor Fernando Viani, vescovo della diocesi di Kandy. Con tutta la sua comunità sacerdotale, Viani è un attivo propugnatore di iniziative di pace nel Paese segnato da trent’anni di guerra etnica e civile.

Per il suo 20esimo anno di ordinazione sacerdotale, cinquantesimo compleanno e quinto mese di ordinazione episcopale, Hilario Gonzalez, vescovo della diocesi di Linares in Messico, ha deciso di venire in visita davanti alla Sindone. Ad accompagnarlo venerdì 19 in Cattedrale la madre Guadalupe, la zia Conception e la nipote Lourdes. «Ho colto la straordinaria occasione della visita di Papa Francesco, dell’Ostensione e del bicentenario della nascita di Don Bosco per questo pellegrinaggio dell’anima». Profondamente segnato dalla povertà e dalla violenza, il Messico ha bisogno di un messaggio di speranza. «Quando sarò tornato, ai miei fratelli e alla mia gente dirò che Gesù è il più grande esempio del riscatto. La sua sofferenza non è stata vana e non lo sarà neppure la nostra».

Una scultura guarani per il Santo Padre

Patricia Ayala è una scultrice del Paraguay che il 5 luglio, quando il Papa sarà nel suo Paese, potrà donargli di persona una delle sue bellissime sculture dedicate alle donne guaranì che fanno parte di una popolazione indigena appartenente alla grande famiglia guarani presente in Paraguay come in Brasile in Uruguay e parte in Bolivia. Venerdì 19 giugno questa artista, che ha portato con sé una delle sue tante sculture, ha visitato la Sindone e si è soffermata a raccontare alle sue compagne di viaggio europee come il Papa nelle sue omelie abbia sempre un’attenzione particolare per questa popolazione femminile guardiana della memoria delle origini del mondo. Patricia appartiene all’organizzazione Madre Terra che lavora nei programmi di etno-sviluppo dal 1981 con lo scopo di riscattare e rivalorizzare le radici culturali delle popolazioni indigene e promuovere la qualità ambientale tra le diverse etnie.

I pellegrini di venerdì 19

-Da Trapani e Palermo 300 fedeli della parrocchia Maria Ausiliatrice, guidati da don Antonino Adragna. Il gruppo si è poi recato a pregare a Colle Don Bosco e domenica sarà a Torino per partecipare alla Messa con papa Francesco.

-150 pellegrini dell’istituto dell’Infanzia Sacra Famiglia di Torino. Bimbi e genitori erano accompagnati dalla direttrice d.ssa Daria Paggetti. I piccoli alunni sono stati preparati alla visita con un progetto scolastico sul significato della Sindone.

-25 fedeli da Lisbona, appartenenti all’Unità pastorale di 7 parrocchie della diocesi di St. Maria di Loures. Guidato da padre Duarte Nuno Morgado, il gruppo ha visitato Milano e andrà poi a Firenze, Assisi e Roma dove, mercoledì prossimo, parteciperà all’udienza con Papa Francesco.

-10 religiose della comunità di Santa Brigida di Roma e Napoli, accompagnate da madre Fabia. Dopo la visita alla Sindone, le suore si sono recate a Colle Don Bosco.

-Da Giakarta in Indonesia 35 fedeli della parrocchia S. Giovanni Bosco. Guidati dal salesiano Don Joannes Boedì, si sono recati successivamente a Colle don Bosco e a Valdocco.

 -Da Cologno al Serio (provincia di Bergamo) 35 fedeli della parrocchia Santa Maria Assunta, accompagnati dal parroco don Emilio.

-22 francesi membri della comunità delle Beatitudini di Nouan le Fuzeher, guidati da fra Emmanuel Maria del Sacro Cuore. Il gruppo si è accostato al Sacro Telo dopo essere stato al Santuario di Oropa.

-50 fedeli della parrocchia di Nostra Signora del Latte Dolce di Sassari, accompagnati da don Giovanni Lubinu. Il pellegrinaggio è poi proseguito con la visita a Colle don Bosco, alla città di Chieri e al Santuario di Gesù Bambino di Praga di Arenzano (Genova).

La mini-gmg torinese verso l’incontro con Papa Francesco

Venerdì 19 giugno alle 18 l’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia con la Messa presso il Santuario della Consolata ha aperto l’Happening degli Oratori e dei giovani a cui prendono parte fino a lunedì 22 giugno diecimila giovani dal Piemonte, da tutta Italia e dall’Europa.

Vengono accolte l’Icona dell’Amore più grande e la Croce delle GMG, portata a Torino da una delegazione di giovani di Cracovia, dove nel 2016 si terrà la prossima Giornata Mondiale della Gioventù. Alle 20 segue la processione della Consolata, patrona della diocesi, e alle 22.30 i giovani si riuniscono in piazza San Carlo per il concerto dei gruppi The Sun e Reale: musica e testimonianze sull’Amore più grande.

Nell’adiacente chiesa di San Carlo sarà possibile sostare in preghiera per l’Adorazione eucaristica animata dalle Sentinelle del Mattino e dal Rinnovamento nello Spirito Santo.

Sabato 20 giugno dalle 8 alle 14 i diversi gruppi di giovani che partecipano all’Happening si recheranno in visita alla Sindone.

Al mattino e al pomeriggio presso la chiesa di San Filippo Neri hanno luogo le catechesi su «L’amore lascia il segno».

Alle 21 i giovani si ritrovano presso l’area Vitali al Parco Dora di fronte alla chiesa del Santo Volto per la Festa e la grande Veglia di preghiera in attesa di Papa Francesco presieduta da mons. Cesare Nosiglia con i Vescovi di Piemonte e Valle d’Aosta.

Forum degli oratori italiani in preghiera di fronte alla Sindone

Venerdì 19 giugno alle 22.30 in Cattedrale l’Assemblea del Foi (Forum Oratori Italiani), che prende parte all’Happening degli oratori e dei giovani, si è ritrovata per una veglia di preghiera e riflessione davanti alla Sindone con una catechesi tenuta da mons. Giuseppe Ghiberti, presidente onorario della Commissione diocesana per la Sindone. L’Assemblea è composta da rappresentanti di tutti gli oratori d’Italia che si riuniscono per i lavori assembleari presso Villa Lascaris a Pianezza e per gli incontri dell’Happening e della visita di Papa Francesco a Torino. Erano presenti don Michele Falabretti, responsabile del Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile, e don Riccardo Pascolini, presidente del Foi.

Arrivo di Papa Francesco momento culmine dei due mesi di Ostensione

«L’arrivo di Papa Francesco segna il momento culmine dei due mesi di Ostensione». Così mons. Cesare Nosiglia ha presentato venerdì 19 giugno ai giornalisti la Visita pastorale di Papa Francesco a Torino. «Il centro storico di Torino – ha sottolineato l’Arcivescovo – sarà, in particolare durante la Messa del mattino del 21, una grande “basilica all’aperto”. Da piazza San Giovanni a Piazza Castello, via Roma, Piazza San Carlo, via Po e Piazza Vittorio, tutti luoghi in cui il Papa passerà e in alcuni dei quali anche più volte, i maxischermi permetteranno a tutti di seguire le immagini dei vari momenti della visita del Papa. L’immagine di questa “chiesa senza mura” nel cuore della città rappresenta a mio avviso un segnale forte di una Chiesa in uscita, così cara a papa Francesco».

«Il Papa viene per incontrare tutti i “cuori” di Torino –  ha proseguito – Questa nostra città coltiva un’anima religiosa profonda, che negli ultimi due secoli, dalla nascita di don Bosco in poi, ha saputo e voluto conciliare la propria presenza con le altre culture presenti nel nostro territorio. È in questa prospettiva, mi pare, che va inquadrato l’altro grande evento che Francesco ha voluto inserire nella sua visita torinese, l’incontro, anzi l’abbraccio, con la Chiesa valdese. Il Papa, pellegrino alla Sindone e alla tomba di don Bosco, si fa anche pellegrino per incontrare i fratelli di una confessione cristiana che a Torino e nelle valli alpine ha mantenuto una presenza secolare».

«Tutta la città si prepara con gioia all’abbraccio con Papa Francesco – ha evidenziato Elide Tisi, presidente del Comitato per l’Ostensione della Sindone e Vicesindaco di Torino – ancora una volta Torino mostra la sua generosità grazie ai numerosi volontari che hanno offerto il loro prezioso contributo per l’Ostensione e per la visita del Papa». La Tisi ha poi sottolineato come anche le persone disabili, protagoniste di questa Ostensione, hanno collaborato in maniera attiva. Molte cooperative sociali hanno infatti offerto numerosi servizi ai pellegrini. Venerdì 19 in particolare è stato presentato il mosaico «I colori di Torino», un’opera composta da oltre 400 disegni realizzati per l’arrivo di Papa Francesco da 20 laboratori espressivi per disabili della città di Torino Il programma di lavoro ha coinvolto 158 artisti, accompagnati da operatori e volontari.

In visita sabato 20 giugno

Alle 9 il vicesindaco di Colonia, Ralf Heinen e Lydia Kluetsch, delegata agli affari internazionali del Gabinetto del sindaco.

Alle 10 il cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo.

Alle 10,30 una delegazione dell’Ambasciata di Bulgaria in Italia.

Nelle penitenzierie la grazia della riconciliazione per i fedeli da tutto il mondo

«Nei tuoi occhi è ancora impressa l’immagine del Figlio crocifisso, di cui la Sindone è specchio silenzioso. Lascia che ora Lui continui a guardarti e a parlarti. Egli ti dice: Non temere io sono sempre con te». L’invito rivolto al pellegrino all’uscita dal Duomo dopo la contemplazione del Telo è stato quello di approfondire l’incontro con il Signore grazie al sacramento della Confessione. Proprio per questo in tutti i 67 giorni di Ostensione sono rimaste aperte, tra le 8 e le 20, le penitenzierie, con sei confessionali collocati nell’apposita tensostruttura di piazza S. Giovanni di fronte alla Cattedrale e, tra le 8 e le 18, nella chiesa dello Spirito Santo, in via Porta Palatina. 200 i confessori che si sono alternati nei confessionali a gruppi di 12-15 preti, assistiti da un numero variabile di 8-10 volontari al giorno suddivisi in turni di 4 ore e mezza.

I sacerdoti sono giunti da tutto il mondo, la maggior parte da Roma e alcuni da Torino. E anche i fedeli sono di numerose nazionalità, incoraggiati anche dalle numerose lingue parlate: inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, olandese, polacco, rumeno, e anche russo, arabo, swahili, indonesiano e l’indiano malayalam. «L’Ostensione rappresenta una circostanza eccezionale – conferma don Joe, sacerdote indiano che studia a Roma – Tuttavia abbiamo constatato che il flusso di fedeli è continuo e che non c’è una fascia di età più interessata di un’altra. Abbiamo tanti anziani, ma anche tanti giovani. Giungono qui per la confessione persino delle famiglie»

Con i laici che si accostano al sacramento anche parecchi religiosi. Per esempio le suore della Casa Santa Marta a Roma, abitazione di papa Bergoglio. «Eravamo in Piemonte, per la precisione a Cuneo, per far visita alle nostre consorelle – hanno spiegato due suore – Abbiamo subito colto l’occasione di accostarci alla Sindone, di fronte alla quale tra l’altro una di noi non aveva mai avuto la possibilità di pregare».

Al bookshop il francobollo dell’Ostensione

In occasione dell’Ostensione Solenne della Sindone, fino al 24 giugno 2015 è allestito presso il Bookshop della Sindone (aperto in piazza Castello dalle 9 alle 18)  uno stand che propone il francobollo celebrativo e lo speciale annullo postale realizzato per ricordare l’evento. Francobollo e annullo postale si trovano anche presso lo Spazio Filatelia delle Poste in via Alfieri  10 a Torino.

L’emissione filatelica consta di un blister contenente una riproduzione in miniatura della Santa Sindone su tela di lino inserita in un riquadro che consentirà di vedere su entrambi i lati la riproduzione del Sacro Lino.

Il blister contiene nella facciata principale il francobollo dedicato alla «Solenne Ostensione Sindone», e, sul retro, alcuni cenni storici sulla reliquia con una riproduzione del Duomo di Torino. Con l’annullo speciale, viene timbrata tutta la corrispondenza in partenza presentata direttamente allo sportello temporaneo, nonché cartoline o biglietti celebrativi emessi in ricordo della giornata e regolarmente affrancati.

(Per ulteriori informazioni e approfondimenti cliccare sullo speciale Ostensione 2015”)
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