Lunedì 𝟮𝟭 𝗮𝗽𝗿𝗶𝗹𝗲 2025 alle 9.45 il cardinale Camerlengo, S.Em.R. Kevin Farrell, ha annunciato con dolore la morte di Papa Francesco, con queste parole:
«Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7.35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre.
La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati.
Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino».
«È un momento doloroso e di grande sofferenza per tutta la Chiesa», ha dichiarato il card. Matteo Zuppi, Presidente della CEI. «Affidiamo all’abbraccio del Signore il nostro amato Papa Francesco, nella certezza, come lui stesso ci ha insegnato, che “tutto si rivela nella misericordia; tutto si risolve nell’amore misericordioso del Padre”. Chiedo a tutte le Chiese in Italia che siano suonate le campane delle chiese in segno di lutto e che siano favoriti momenti di preghiera personale e comunitaria, in comunione tra di noi e con la Chiesa universale». In Diocesi il suggerimento era di suonarle lunedì 21 aprile alle 12 per il Regina Coeli.
INDICAZIONI LITURGICHE PER LA PREGHIERA IN DIOCESI
LE PAROLE DEL CARD. REPOLE ALLA NOTIZIA DEL DECESSO
«Il Papa se n’è andato nell’Anno della Speranza, il Giubileo che aveva tanto desiderato. Ora è davanti al Signore ed era questa la sua grande speranza, che Francesco ha cercato di condividerci: la notizia che un giorno saremo tutti nell’abbraccio di Dio», con queste parole il card. Roberto Repole ha accolto la notizia della morte di Papa Francesco lunedì 21 aprile 2025.
«Siamo nei giorni della Pasqua, che ieri Francesco ha ancora celebrato con noi», ha proseguito l’Arcivescovo. «Nel grande dolore per la morte, ma anche nella fiducia dell’abbraccio tenerissimo di Dio le Chiese di Torino e Susa, la Chiesa piemontese dove il Papa aveva le sue radici, pregano per Francesco con affetto e tanta riconoscenza per aver speso la vita, tutta la sua vita lunga e generosa, ad annunciare la gioia del Vangelo.
È una gioia senza eguali, “Evangeli gaudium”: viene dalla notizia che Gesù è risorto e perciò il mondo, questo nostro mondo così difficile e violento, non sarà sconfitto dal male.
Il Papa Francesco ha cercato di comunicare l’amore di Dio con ogni mezzo e ad ogni latitudine, l’ha fatto con parole semplici che tutti potevano comprendere: ha spiegato ai potenti della Terra e agli ultimi, ai poveri, alle persone scartate, che il volto di Dio è innanzi tutto Misericordia e questo volto è in grado di cambiare il nostro cuore, può addirittura cambiare il corso della storia.
Speranza, Misericordia. Come suonano diverse, queste parole, di fronte alle regole imperanti della guerra e della sopraffazione! Basta prenderle sul serio. Credo che sia per questo messaggio mite e sorridente che il Papa è stato tanto amato dagli uomini e dalle donne del nostro tempo, anche da chi non crede; per questo messaggio è stato riconosciuto come riferimento fondamentale negli equilibri internazionali.
Nelle ore dell’addio, vorrei che raccogliessimo le parole che il Papa ci ha lasciato in consegna.
Le terremo nel cuore.
Porterò, io personalmente, il ricordo grato dell’amicizia che mi ha legato a Papa Francesco, la coscienza delle responsabilità che mi ha affidato, l’immagine – a me carissima – del giorno in cui volle incontrare i miei genitori e la mia famiglia con tanto affetto e semplicità.
Soprattutto porterò, spero che porteremo tutti, il ricordo di un uomo che ha creduto e ha testimoniato il Vangelo».
⇒DICHIARAZIONE DEL CARD. REPOLE ALLA NOTIZIA DEL DECESSO – 21 aprile 2025
TORINO, ALTRI MESSAGGI DI CORDOGLIO
Di seguito alcuni messaggi di cordoglio per la morte del Pontefice, giunti nei giorni scorsi da alcune realtà cristiane e di altre religioni presenti in Diocesi:
DALLA CHIESA VALDESE
«La Chiesa Valdese di Torino esprime il proprio cordoglio all’intera comunità cattolica dell’Arcidiocesi di Torino per la morte di Papa Francesco. Ricordiamo con affetto la sua visita alla nostra chiesa di Torino nel 2015. Ricordiamo con gratitudine il suo impegno per un’ecumene cristiana più attenta ai temi della pace, della solidarietà e della salvaguardia del creato. Il fratello in Cristo Jorge Mario Bergoglio, Papa della Chiesa di Roma, è stato un sincero testimone dell’Evangelo del Regno.
Sergio Velluto – presidente del Concistoro della Chiesa Valdese di Torino»
DALL’ASSOCIAZIONE ISLAMICA DELLE ALPI – AIA
«L’Associazione Islamica delle Alpi esprime il suo più profondo cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco.
Con riconoscenza ricordiamo il suo instancabile impegno nel promuovere il dialogo interreligioso, la sua vicinanza agli ultimi e la sua attenzione verso la comunità musulmana.
In Papa Francesco abbiamo riconosciuto un autentico costruttore di ponti, un uomo di umiltà e pace.
Ci uniamo al dolore della Chiesa cattolica e dei fedeli di tutto il mondo per la perdita di una figura che ha lasciato un segno indelebile nella storia contemporanea, testimoniando con la sua vita l’importanza dell’incontro, del rispetto e della fratellanza tra i popoli
Brahim Baya, presidente AIA».
DALLA COMUNITÀ RELIGIOSA ISLAMICA ITALIANA – COREIS
«La Comunità Religiosa Islamica COREIS Italiana si unisce alle preghiere per l’anima generosa di Papa Francesco, protagonista nel rappresentare il richiamo degli Apostoli e dei Santi del Cristianesimo alla vita di Gesù e nel darne testimonianza all’umanità, nelle varie regioni del mondo.
La COREIS ricorda l’incontro a Gerusalemme nel 2014 con il fondatore shaykh ‘Abd al-Wahid Pallavicini nella residenza del Presidente Shimon Peres, premio Nobel per la Pace, dopo la visita alla spianata delle due moschee guidata dal Principe Hashemita Ghazi bin Muhammad bin Talal.
Il riferimento alla Gerusalemme celeste ci sembra ancora più evidente nell’insistente richiamo che Papa Francesco ha offerto per la Pace in Medio Oriente e nel resto del mondo. Una Pace nella Verità e nella fratellanza, una pace interiore ed esteriore che la COREIS riconosce con gratitudine nella vita esemplare di Papa Francesco fino al suo ultimo servizio con la benedizione trasmessa nella Santa Pasqua, un simbolico ultimo saluto che dà a tutti il senso più profondo della fratellanza spirituale.
Come musulmani che vivono in Italia e in Occidente riteniamo che l’apertura al dialogo interreligioso portata avanti da Papa Francesco debba continuare nella ricerca del Bene comune e nel riconoscimento dell’Unico Dio.
Idris ‘Abd al Razzaq Bergia – segretario generale Coreis»