Dal 9 all’11 maggio 2025 il cinema Esedra (via Bagetti 30) a Torino presenta la seconda edizione della rassegna «Dove bisogna stare», un intenso fine settimana a contatto con i temi della bruciante attualità che interpellano le nostre coscienze. Come scritto nella presentazione delle proiezioni: «Gli scenari che ci si prospettano al livello economico e geopolitico sono estremamente critici. I venti di guerra soffiano in tutto il mondo e uno scioglimento dei nodi gordiani che soffocano i popoli e le nazioni appare sempre più difficile. In un momento come questo, è importante che l’opinione pubblica faccia sentire la sua voce. Noi, come operatori culturali, cerchiamo di fare la nostra parte provando a proporre, attraverso lo strumento che è a noi più congeniale, il cinema, alcune finestre e visioni sulla contemporaneità per provare a capire, ancora una volta, ‘dove bisogna stare’».
Sono tre giornate di proiezione con quattro titoli, uno di finzione e tre documentari. I temi trattati sono gli armeni e il genocidio della loro popolazione, nel 1915; la catastrofica, indicibile tragedia che si sta consumando a Gaza e in Palestina; la memoria del naufragio di Lampedusa, il 3 ottobre 2013, con la morte di 368 migranti, e l’eroica impresa di Vito Fiorino che, trovatosi lì per caso, è riuscito a salvare 47 di queste persone.
All’Esedra, dunque, si comincia il 9 maggio alle 19.30, con la serata armena «People of Ar», apericena con specialità armene (è richiesta la prenotazione, 12 euro più 2 di prevendita), che fa da introduzione alla proiezione alle 21.15 di «Amerikatsi» (nella foto) di Michael A. Goorjian (questo è l’unico film di finzione di «Dove bisogna stare»), racconto di Charlie che da bambino è riuscito a sfuggire al genocidio armeno del 1915 nascondendosi in un baule diretto negli Stati Uniti. Dopo oltre trent’anni, nel 1948, torna nel suo Paese. Dopo il film, collegamento video con Michael A. Goorjian.
Sabato 10 e domenica 11, alle 21.15, c’è invece «No Other Land», film recentemente insignito del premio Oscar come miglior documentario, realizzato da Yuval Abraham, Basel Adra, Hamdan Ballal e Rachel Szor, vivida cronaca, quasi ‘in diretta’, da Masafer Yatta, un agglomerato di venti villaggi al confine sud della Cisgiordania.
Sabato 10 alle 17, c’è invece «From Ground Zero», un progetto, ideato dal cineasta palestinese Rashid Masharawi, che raccoglie 22 cortometraggi, tra i tre e i sei minuti di durata, realizzati da giovani registi di Gaza che fanno parte della scuola di cinema di Masharawi. L’iniziativa è nata in seguito al nuovo conflitto con Israele scoppiato dopo gli attacchi del 7 ottobre 2023. Dopo la proiezione del documentario, collegamento video con Fulvio Grimaldi.
Domenica 11 alle 17, «A nord di Lampedusa» di Davide Demichelis e Alessandro Rocca, palpitante ricostruzione del naufragio dell’ottobre 2013 ed un affettuoso diario di viaggio vissuto, solo qualche mese fa, da Vito Fiorino che va a trovare le persone da lui salvate a Lampedusa, che si trovano oggi sparse per i Paesi del nord Europa. Accompagnano in sala la proiezione, Davide Demichelis e Vito Fiorino.
I biglietti per i film della rassegna costano 5 euro (posto unico). Il programma completo è consultabile alla pagina web bit.ly/DBS-25-2ed.
Pietro CACCAVO su «La Voce E il Tempo» del 4 maggio 2025