Solo nel 2024, sono state effettuate 12.000 prestazioni di odontoiatria sociale, di cui hanno beneficiato 3.000 cittadini torinesi adulti e minori, completamente gratuite per le persone in difficoltà economica e sociale che ne hanno fruito. Una cifra impressionante, che comunque non è sufficiente a raccontare l’attività educativa, assistenziale e inclusiva svolta dal coordinamento cittadino “Odontoiatria Sociale in rete”, che festeggia i 10 anni di attività. Nato nel 2015 come progetto di collaborazione tra la Città di Torino e il privato sociale, ne fanno parte Protesi Dentaria Gratuita, Camminare Insieme, Asili Notturni Umberto I, Sermig, Cooperazione Odontoiatrica Internazionale, Banco Farmaceutico Torino e Misericordes.
Attività, obiettivi e pratica quotidiana verranno approfonditi nel convegno “Odontoiatria Sociale a Torino: dieci anni che hanno fatto la differenza”, in programma mercoledì 15 ottobre 2025, dalle 17 alle 19, al Sermig – Arsenale della Pace, con ingresso da piazza Borgo Dora 61.
Dietro ai numeri, ci sono sempre delle persone cui l’incontro con le realtà di cura degli enti del coordinamento ha cambiato letteralmente la vita; e dei professionisti che mettono a disposizione tempo e competenze per restituire sorrisi e possibilità di relazioni. Nel corso del convegno, verrà presentato in anteprima un video in cui alcune di queste persone raccontano la loro storia.
Interverranno, oltre ai rappresentanti delle associazioni partner, numerosi ospiti del settore pubblico – a partire dagli assessori Andrea Tronzano e Jacopo Rosatelli, Monica Lo Cascio e Carlo Picco – e privato, tra cui Fondazione Compagnia di San Paolo, Intesa Sanpaolo e altri attori del settore profit di produzione e commercializzazione di beni sanitari indispensabili per le attività di prevenzione e cura.
L’incontro si inserisce nel “Festival dell’Accoglienza di Torino”, iniziativa della Pastorale dei Migranti dell’Arcidiocesi di Torino. Un’occasione per fermarsi a riflettere sui significati profondi del verbo “accogliere”, sulle pratiche formali e informali dell’accoglienza, sugli ostacoli e sulle sfide per costruire territori inclusivi e coesi.
