Le parrocchie Maria Speranza Nostra e Gesù Operaio propongono per l’0anno pastorale 2025-26 il tema dell’ospitalità, intesa non solo come gesto educato, ma anche come stile di vita cristiano. Il tema dell’ospitalità sarà il filo conduttore di un cammino pensato per tutte e due le comunità, sia per gli adulti che per i giovani dell’oratorio, articolato in diverse tappe lungo l’anno pastorale.
ADULTI
Per gli adulti sarà un percorso che vuole essere non solo formativo, ma anche spirituale. Si inizia nel tempo d’Avvento, mercoledì 17 dicembre 2025, presso la parrocchia di Gesù Operaio, con il primo incontro dal titolo «Ospitati in Cristo – Comunità cristiane ospitali». Sarà un momento condiviso anche con le altre parrocchie dell’Unità Pastorale, per riflettere su come ciascuno di noi, prima di poter accogliere, è stato a sua volta accolto: ospitato da Cristo, nella sua misericordia e nel suo amore. A guidare la riflessione sarà il card. Roberto Repole, Arcivescovo di Torino e Vescovo di Susa.
Si prosegue mercoledì 11 febbraio 2026 nella parrocchia della Speranza con l’incontro dal titolo «Ospitalità in San Giuseppe Allamano», occasione per riscoprire l’eredità spirituale di questo santo, il suo stile di accoglienza e di attenzione all’altro, vissuti nella concretezza della missione e nella fedeltà al Vangelo.
Nel cuore della Quaresima, è proposta una tappa particolarmente intensa: tre serate di esercizi spirituali nella quotidianità, guidate da Laura Verrani, nei giorni martedì 24, mercoledì 25 e giovedì 26 marzo, sul tema «Ospitalità nella Sacra Scrittura»: un’opportunità per lasciarsi ispirare dalle pagine della Bibbia e scoprire come il linguaggio dell’accoglienza attraversi tutta la storia della salvezza, rivelando il volto di un Dio ospitale che si rende presente nell’incontro con l’altro.
Domenica 19 aprile, all’interno del cammino delle domeniche intergenerazionali organizzate dalla parrocchia Maria Speranza Nostra, la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Arcivescovo Roberto Repole. Sarà una domenica aperta a tutte le generazioni, per rafforzare il senso di comunità e camminare insieme nella fede.
Il percorso si concluderà domenica 14 giugno 2026 con un ritiro spirituale dal titolo «Ospitati nella Chiesa, ospitali con il prossimo». Sarà un tempo di sintesi e rilancio, per rileggere quanto vissuto e riscoprire la Chiesa come luogo in cui tutti trovano casa e da cui ciascuno è inviato nel mondo con uno stile di apertura, di prossimità e di fraternità.
GIOVANI
Accanto al cammino dedicato agli adulti, anche i giovani dell’oratorio delle due parrocchie sono coinvolti in un percorso formativo e spirituale, pensato per aiutarli a riflettere sul tema dell’ospitalità in una prospettiva personale e relazionale, attraverso una serie di esperienze comunitarie e interparrocchiali significative. Il percorso ha avuto inizio con un primo ritiro unitario dal 14 al 16 novembre 2025, dal titolo provocatorio: «A proprio agio con me stesso?».
Il cammino prosegue in primavera con un secondo ritiro, in programma dal 24 al 26 aprile 2026, dal titolo «A proprio agio con…». Questo secondo momento allargherà lo sguardo verso l’altro, per interrogarsi su come vivere relazioni autentiche, aperte e rispettose, imparando ad accogliere l’altro nella sua diversità senza rinunciare alla propria identità.
Il percorso si conclude in estate con un’esperienza intensa e coinvolgente: una vacanza–esperienza per animatori nelle Marche, che si svolgerà dal 23 al 27 luglio 2026 e che porterà con sé una domanda profonda: «A proprio agio con Dio?». Sarà un tempo per vivere insieme, mettersi a servizio e approfondire il proprio rapporto con Dio, scoprendo come la fede possa diventare casa e rifugio, ma anche slancio e missione.
È previsto, inoltre, per tutta l’Unità Pastorale un momento di preghiera, una serata dal titolo «L’ospitalità nella preghiera», che si svolgerà mercoledì 18 marzo presso la chiesa Maria Regina della Pace: un tempo per lasciarsi guidare dal silenzio, dalla Parola e dalla presenza dello Spirito, per riscoprire come anche la preghiera possa diventare uno spazio ospitale, in cui ciascuno si senta accolto.