Sabato 24 e domenica 25 giugno, e ancora sabato 1 e domenica 2 luglio 2023, dalle 9 alle 19 nel Cortile del Rettorato dell’Università di Torino (via Verdi 8/ via Po 17) è prevista l’apertura straordinaria di «One Planet One Future Torino», la mostra fotografica prodotta da UniVerso, l’osservatorio sulla contemporaneità dell’Ateneo, in occasione della ventiseiesima edizione del Festival CinemAmbiente, la rassegna cinematografica internazionale organizzata dal Museo Nazionale del Cinema.
L’artista e regista Anne de Carbuccia ha viaggiato nei luoghi più belli, remoti e a rischio del pianeta per documentare con la sua arte “quanto ancora abbiamo, quanto rischiamo di perdere e quanto abbiamo già perso”. La Mostra è dedicata alla salvezza del nostro unico pianeta e vuole rivolgere a tutti noi un appello profondo.
Anne utilizza il linguaggio universale dell’arte per sensibilizzare e invitare le persone ad agire. Con le sue opere vuole attirare l’attenzione sulla crisi ambientale che stiamo vivendo e invitarci a modificare le nostre abitudini di consumo che contribuiscono a crearla.
Le sue immagini sono create sul posto e sono al tempo stesso un omaggio ai soggetti minacciati dal rischio di estinzione – oceani e habitat in pericolo, specie animali e culture – e un esame impietoso degli effetti disastrosi dell’Antropocene, la nuova era geologica nella quale l’impatto dell’uomo sovrasta i cicli naturali.
Dieci opere di grande misura (480x320cm) sono esposte all’interno dello storico cortile del Rettorato, appese fra le colonne del portico nel rispetto delle sue armoniose proporzioni. Le immagini fanno parte delle opere raccontate nel suo docu-film Earth Protectors e sono rappresentative del percorso dell’artista durato dieci anni. Trattano i temi chiave del progetto One Planet One Future: ACQUA, PLASTICA, ANIMALI E CULTURE A RISCHIO e, documentando la bellezza e la ricchezza che stiamo perdendo a una velocità impressionante, sono un appello urgente a re-immaginare un mondo diverso.
Al centro del cortile l’artista ha creato un’installazione, site specific, con una delle sue antiche ruote di legno sulla quale è stata incisa la frase “In the Anthropocene to revolt is to build” (Nell’Antropocene ribellarsi è costruire). L’opera poggia sopra una base formata da elementi da cantiere mescolati con dell’E-Waste. Un richiamo all’inquinamento prodotto dalla nostra nuova era geologica, l’Antropocene.
La mostra sarà visitabile fino a mercoledì 30 agosto, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 19 nel Cortile del Rettorato dell’Università di Torino.